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CittàCronaca

Controllo del vicinato di Cerveteri, Musard: “Non facciamo ronde e lavoriamo in sinergia con le forze dell’ordine”

di Giovanni Zucconi

Questa mattina all’interno del bar Millenium di Marina di Cerveteri, si è svolto un incontro pubblico organizzato dal “Controllo del vicinato”.La manifestazione è stata organizzata anche per reagire alla recente fiammata di furti all’interno delle abitazioni della frazione, spesso con i proprietari presenti, e ad alcune attività commerciali

Cliccando su questo link potete leggere un resoconto della riunione, che può essere anche utile come introduzione ai temi trattati nell’intervista seguente.

Per approfondire il tema dei gruppi di “Controllo del vicinato”, e per capire meglio i loro obiettivi e i loro metodi, abbiamo intervisto uno dei membri più importanti e attivi dei gruppi presenti sul nostro territorio: Enzo Musard. Che ringraziamo del tempo che ci ha concesso.

Ci può dire l’obiettivo dell’incontro pubblico che ha organizzato oggi a Cerenova?

“L’obiettivo di questa riunione, dopo i recenti furti avvenuti a Marina di Cerveteri, è un aggiornamento pubblico del “Controllo del vicinato”. Che è un gruppo di sicurezza solidale, che funziona ormai da molti anni, e al quale aderiscono già oltre 200 cittadini. Questi cittadini sono tutti collegati tra di loro online, e si impegnano a segnalare, in tempo reale e in qualsiasi orario, ogni situazione di allerta, di sicurezza o di vandalismodi cui vengono a conoscenza. Le segnalazioni vengono inviate alla chat del nostro gruppo e alle forze dell’ordine. Ogni gruppo ha un coordinatore, opportunatamente formato, che ha il compito di gestire queste segnalazioni.”

Questo collegamento, questo servizio, è sempre attivo?

“Sempre attivo. Giorno e notte. Il coordinatore, a seguito della segnalazione, deve valutare se si tratta di un reato, e quindi va immediatamente trasmesso alle forze dell’ordine, o se è sufficiente una condivisione, a fini preventivi, con tutti. Ai nostri aderenti condividiamo un modello comportamentale e un protocollo ben preciso su questo tema.”

Protocollo che immagino avete condiviso anche con i Carabinieri

“Naturalmente sì. Proprio qualche giorno fa abbiamo avuto un ennesimo incontro con il Comando Provinciale di Ostia dei Carabinieri. Sono venuti apposta per affinare questi protocolli. In modo che non ci siano falsi allarmi, o fantasie nelle informazioni che gli trasmettiamo. Si è ribadito la necessità che queste informazioni siano tempestive e quanto più accurate possibili.”

Quindi le forze dell’ordine non vi vedono come dei rompiscatole che vogliono fare i poliziotti

“Assolutamente no. Consideri che oggi in Italia già 500 comuni hanno aderito, soprattutto al nord, al progetto del “Controllo del vicinato”. E 42 Prefetture italiane hanno emanato appositi protocolli d’intesa nel proprio territorio. Da noi sono ancora poco diffusi, anche se, per esempio, nella provincia di Grosseto abbiamo 1.200 partecipanti attivi al progetto. Sono soprattutto al nord, dove ci sono centinaia di questi gruppi.”

Come mai da noi sono così poco diffusi?

“E’ naturalmente un problema di cultura. Che va a mano a mano diffusa. Le persone non hanno ancora recepito appieno il significato della sicurezza solidale.Della sicurezza sociale. Purtroppo, strumenti come Facebook tendono più a isolare e a dividere, piuttosto che a spingere acercare una solidarietà che fa stare bene tutti, se tutti collaboriamo insieme.

Il Comune di Cerveteri ha aderito?

“No, il Comune di Cerveteri non ha aderito. Così come non ha aderito la Prefettura di Roma. È un’attività che purtroppo non ha ancora una copertura a carattere normativo di legge. Ma non per questo non siamo riconosciuti dalle autorità. Un giorno il Prefetto di Roma, Gabrielli, mi disse: “Voi siete le nostre telecamere viventi.”

Visto quello che si legge sui social, non avete paura di una strumentalizzazione politica?

“Da noi non ci sono bandiere di partito. Anzi, quando vediamo qualcuno che cerca di strumentalizzare queste situazioni, attraverso dei modelli comportamentali inadeguati, noi lo espelliamo dal nostro gruppo. Funziona così in tutta Europa.”

Oltre alle segnalazioni alle autorità competenti, quali sono gli altri compiti che portate avanti?

“Noi distribuiamo un manualetto dove insegniamo a rafforzare la difesa della propria casa. Quindi come mettere infissi di un certo tipo, una porta corazzata, un’inferriata o un allarme. Ma anche come difendersi dalle truffe a domicilio o dagli scippi, per fare due esempi.”

In quali zone di Cerveteri è attivo il Controllo del vicinato?

“Come le dicevo, siamo circa 200 persone, divisi in quattro gruppi. Uno a Marina di Cerveteri, uno a Cerveteri bassa e uno a Valcanneto. Più un gruppo a Marina di San Nicola. Ci tengo a dire che non sono 200 persone più o meno anonime. Contrariamente alle segnalazioni che leggiamo su Facebook, queste sono fatte da persone registrate con nome e cognome, residenza, ecc. Non sono ignoti o potenziali mitomani.”

Prima di intervistarla, io mi immaginavo che voi foste una sorta di riedizione delle vecchie ronde. Ma non le ha mai nominate. Mi sbaglio?

“Purtroppo, noi paghiamo, in termini di immagine, proprio questo preconcetto delle famose ronde. Ci tengo a ribadire che noi non facciamo ronde. Nessuno di noi fa ronde. Anzi noi contrastiamo questo sistema delle ronde perché è esattamente all’opposto dei nostri protocolli e ai nostri modelli comportamentali. Sia perché con le ronde non si raggiunge nessun risultato concreto, epoi perché mettono a repentaglio la sicurezza delle persone che vi partecipano. Oltre a non avere nessun tipo di copertura legale. Si rischia di essere incriminati per violenza privata.”

Chi vuole fare delle segnalazioni, è più tutelato se appartiene ai vostri gruppi?

“Certamente. Ne parlavo proprio l’altro giorno con il Comando dei Carabinieri. Spesso le persone sono frenate dal fare le segnalazioni anche dal fatto che devono farle dovendo lasciare tutti i loro estremi. E, specialmente in alcune realtà italiane, non è prudente esporsi in prima persona. Ma con il Controllo del vicinato si ribalta questa situazione. Non è il singolo cittadino che fa la segnalazione, ma avviene attraverso il Controllo del vicinato. Non c’è più un’esposizione personale.Enon c’è più il rischio di esporsi alla vendetta o alla rivalsa.”

Lei è il fondatore del gruppo di Controllo del vicinato di Cerveteri?

“No. Io sono uno dei membri del Controllo del vicinato. Il fondatore è stato un ex comandante della stazione dei Carabinieri di Campo di Mare. Carabiniere tutt’ora in servizio. Addirittura, il coordinatore del gruppo di Cerveteri non sono io, ma è un luogotenente dei Carabinieri in servizio.”

Questo testimonia ancora di più il legame del vostro gruppo con le forze dell’ordine. Non l’avrei mai creduto

“C’è un ultimo legame con le Istituzioni che vorrei ricordare. Insieme al Presidente nazionale dell’Associazione Controllo del Vicinato, ho partecipato a Montecitorio, nella Segreteria del Vicepresidente della Camera, alla stesura di un atto di indirizzo che, se votato in Parlamento, costituirà un atto formale di indirizzo per il Governo sull’adozione del nostro progetto a livello istituzionale.”

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