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“Santa Marinella, il provvedimento prefettizio di sospensione dimostra che c’era bisogno di ripristino di legalità”

Il Movimento 5 Stelle sulla vicenda relativa alla sospensione del consigliere Fronti

“Santa Marinella, il provvedimento prefettizio di sospensione dimostra che c’era bisogno di ripristino di legalità” –

Riceviamo e pubblichiamo –

“Forse sulla nota vicenda di un Consigliere della maggioranza Tidei sospeso dal Prefetto di Roma a causa di una condanna per istigazione alla corruzione, bisognerebbe fare un pò di chiarezza al di là dei vari commenti giornalistici o delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco ed esponenti della stessa maggioranza.

Fermo restando che “umanamente” siamo solidali con l’interessato e ci auguriamo che possa dimostrare nel procedimento di secondo grado, come l’ordinamento giuridico prevede, la propria estraneità ai fatti che gli sono stati contestati o i vizi della sentenza di condanna, riteniamo che fintanto che le leggi, già bistrattate di questo Paese, serviranno a tutelare gli italiani dalle ingiustizie ed a garantire il corretto svolgimento della vita civile e democratica, nonché l’onorabilità delle istituzioni, esse debbano essere rispettate.

Pertanto, in relazione a quanto riportato sul quotidiano Civonline del 18 agosto ( https://www.civonline.it/2020/08/18/santa-marinella-la-prefettura-sospende-fabrizio-fronti/), per quanto espressamente riferito alla nostra azione, non possiamo che ribadire che, il caso in questione è divenuto di dominio pubblico, e quindi “messo in piazza”, esclusivamente con la pubblicazione dell’articolo di Etrurianews del 10 giugno scorso ( https://etrurianews.it/2020/06/10/santa-marinella-altra-bomba-sullamministrazione-comunale-fabrizio-fronti-condannato-a-2-anni-per-istigazione-alla-corruzione/).

Ne consegue che l’accesso agli atti da noi presentato il 29 luglio è un atto dovuto, volto ad accertare se i comportamenti degli Organismi istituzionali comunali siano stati formalmente corretti e quindi rientra nell’azione politico-amministrativa di vigilanza che ci compete per legge ai sensi del T.O.U.E.L. e la cui valenza pubblica é naturalmente collegata al ruolo politico esercitato nel mandato.

Non procedere in tale azione di vigilanza di fronte alla gravità  dei fatti che erano emersi nel richiamato articolo del 10 giugno, come evidentemente altri hanno scelto di fare, non può  che a nostro giudizio essere considerato un gesto di ignavia e di inosservanza dei doveri del mandato.

Quella stessa ignavia di cui consideriamo responsabile la  maggioranza Tidei che era verosimilmente informata della situazione, atteso che voci sull’argomento circolavano già da moltissimo tempo, ma per ben due anni ha preferito mettere la testa sotto la sabbia, cercando di tenere nascoste per propria convenienza e connivenza le circostanze dei fatti accaduti. Il provvedimento prefettizio di sospensione dimostra quindi che c’era bisogno di ripristino di legalità e fa apparire fumose e vacue, oltre che inopportune, le dichiarazioni sia del Sindaco sia di altri esponenti della maggioranza.

Né tanto meno appare accettabile il principio che l’incombente prescrizione possa essere un alibi per mantenere il Consiglio Comunale in uno stato di violazione della legalità di cui alle norme della legge Severino.Proprio per questo, la decisione del Prefetto, seppure in parte (visto che resta tutt’ora ancora aperta la vicenda riguardante un’altro consigliere della maggioranza Tidei), costituisce una prima e l’unica risposta concreta alla richiesta di Consiglio Comunale Straordinario che congiuntamente ai Consiglieri di minoranza Lorenzo Casella (lista civica Paese che Vorrei) e Francesco Fiorucci (Gruppo Misto) avevamo chiesto il 14 giugno scorso, rappresentando le nostre perplessità sul fatto che il Consiglio Comunale avesse potuto esprimere, a seguito dei fatti emersi, la propria corretta e trasparente rappresentatività, anche in funzione del giudizio della comunità cittadina sulla moralità che gli Organi Istituzionali comunali devono essere in grado di esprimere.

A tale richiesta, nessun Organo istituzionale, sia esso Sindaco o Presidente del Consiglio o Segretario Generale ha mai risposto, nonostante la norme prevedano per tale tipo di riscontro il termine di 20 giorni.

L’episodio quindi, e questo è il fulcro di tutta la questione che nelle dichiarazioni viene opportunamente sottaciuto, è certamente sintomatico del livello di etica e di moralità con cui questa maggioranza è stata costituita dal sindaco Tidei per governare la città di Santa Marinella, mettendo in atto prassi e comportamenti che non possono che far insorgere dubbi nei cittadini su cosa essa non sia capace di nascondere o quali menzogne divulgare ai cittadini pur di sopravvivere.

Una maggioranza che noi definiremmo “PD alla bisogna” da cui rifuggire, non potendovi nutrire alcuna fiducia.” 

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