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Marietta Tidei: “In Europa si prendono decisioni importanti. Bisogna candidare persone che possano portare nel Parlamento il punto di vista dei nostri territori”

Intervista alla candidata di “Stati Uniti d’Europa”

di Giovanni Zucconi

I prossimi 8 e 9 giugno, in tutta l’Unione Europea si svolgeranno le importanti elezioni per rinnovare il Parlamento europeo. Inutile sottolineare l’importanza di questo appuntamento elettorale. Un grande esercizio di democrazia, a cui parteciperanno ben 359 milioni di elettori di 27 paesi europei. Un esercizio di democrazia al quale si spera partecipi il maggior numero di aventi diritto. Del resto, ma vale in qualsiasi elezione, come dice lo slogan scelto dal Parlamento europeo nel bellissimo video per promuovere la partecipazione al voto: “Usa il tuo voto. O gli altri decideranno per te”.

Tra i candidati al Parlamento europeo, nella circoscrizione “Italia Centrale”, nella lista “Stati Uniti d’Europa”, c’è anche l’onorevole Marietta Tidei. Che, dopo essere stata eletta alla Camera dei deputati nella XVII legislatura, è stata eletta, per due legislature, al Consiglio Regionale del Lazio. Dove ha sempre ricoperto il ruolo di Presidente della commissione “Sviluppo economico e attività produttive, start-up, commercio, artigianato, industria, tutela dei consumatori, ricerca e innovazione”.

In questi giorni l’Onorevole Marietta Tidei è impegnata in un serrato tour elettorale in tutta l’Italia centrale. Per questo non è stato facile trovare un’occasione per intervistarla. Che però ci ha gentilmente concesso tra un trasferimento e l’altro. La ringraziamo quindi per la sua cortese disponibilità.

Uno dei difetti principali della politica italiana, è che, alle elezioni europee, i partiti candidano normalmente dei personaggi pescati tra i trombati di precedenti elezioni o, ancora peggio, tra chi ha come unica qualità quella di essere famoso. Tipo personaggi dello spettacolo o generali che scrivono libri controversi. Quindi mediamente con poche competenze specifiche, o con nessuna esperienza. Mentre le competenze richieste per legiferare in Europa sono sicuramente maggiori di quelle necessarie nei Parlamenti nazionali. Proponendo la sua candidatura, il suo partito ha voluto dare un segnale diverso?

“La mia lista, perché noi di Italia Viva ci candidiamo con la lista “Stati Uniti d’Europa”, ha fatto una scelta diversa. Non solo con me, naturalmente. Ma anche con tutti gli altri candidati che sta schierando in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali. Ha fatto la scelta di mandare in Europa le persone che non solo siano appassionate d’Europa, ma che anche la conoscano profondamente. E che soprattutto vengano da esperienze importanti in Italia. Che possano quindi portare in Europa il punto di vista dei nostri territori, ma in una prospettiva europea. Per questo sono candidati nella nostra lista diversi consiglieri o assessori regionali.”

Marietta Tidei: "In Europa si prendono decisioni importanti. Bisogna candidare persone che possano portare nel Parlamento il punto di vista dei nostri territori"
Marietta Tidei e Matteo Renzi

Qualcuno dice che servirebbe meno Europa

“Al contrario. Serve più Europa. Non ci dimentichiamo che in questi anni, senza le tante risorse che l’Unione europea ci ha messo a disposizione, probabilmente non saremmo riusciti ad affrontare il post pandemia così come abbiamo fatto. E’ necessario che l’Europa continui a mettere a disposizione le sue risorse sui bilanci e sulla programmazione.”

Secondo lei servirebbe più Europa anche nel mondo?

“L’Unione europea deve soprattutto recuperare una centralità nei vari scenari internazionali. Che a mio avviso adesso non ha. Basta guardare i vari conflitti in giro per il mondo, per rendersi conto che l’Europa non parla più con una voce sola. Con un’unica voce autorevole. Ma si presenta spesso con posizioni estremamente frammentate. Per questo dobbiamo riformare l’Europa.”

Ma per riformare l’Europa è necessario un Parlamento condeputati autorevoli e soprattutto competenti

“Per questo io credo che la composizione delle liste elettorali sia un momento molto importante. Il Parlamento europeo non è né un parcheggio, né un premio. Ed è sbagliato candidare, come diceva lei, persone solo perché sono famose. Servono candidati che sappiano almeno cosa sia l’Unione europea. Che possano portare un loro concreto e valido contributo. Anche perché in Europa si prendono delle decisioni talmente importanti, che è giusto e necessario che chi si candidalo faccia con cognizione di causa.”

Stamattina leggevo che il 30% degli europei non è soddisfatto dell’Unione europea. Secondo lei le istituzioni europee sono in pericolo? L’Unione europea così come la conosciamo oggi è in pericolo? Già a partire da queste elezioni?

“Credo che sia un po’ morente. Nel senso che sicuramente l’Europa ha bisogno di ritrovare un suo slancio. E soprattutto di avere delle riforme anche a livello istituzionale. Penso, per esempio, al superamento del diritto di veto. Adesso ci sono singoli Paesi che pongono il loro veto anche su alcune grandi decisioni. E questo non va bene. Perché in questo modo si impedisce di fatto l’operatività delle istituzioni europee. Credo poi che serva l’elezione diretta del Presidente della Commissione. Questo aiuterà ad avvicinare di più i cittadini all’Europa. I cittadini europei non sono soddisfatti dell’Unione europea perché a volte la percepiscono come un luogo di vincoli, e non come un luogo di grandi opportunità, come dovrebbe essere. E come in effetti lo è già anche oggi. Non ci dimentichiamo delle grandi opportunità che hanno avuto, e stanno avendo, tanti giovani che si sono potuti formare in Europa. O che hanno trovato facilmente lavoro in uno degli Stati dell’Unione europea. Dove le persone possono circolare liberamente. Potrei ancora ricordare che molti imprenditori, grazie ai fondi europei, hanno potuto creare o sostenere le proprie imprese. O che molti nostri territori, sempre grazie ai fondi europei, hanno potuto ammodernare le loro infrastrutture. Per questo credo che dobbiamo lavorare per un’Europa più forte e riformata. E che però riesca a far percepire ai cittadini che non è solo un luogo di vincoli e di lacci, ma anche un luogo di grandi opportunità.”

Marietta Tidei: "In Europa si prendono decisioni importanti. Bisogna candidare persone che possano portare nel Parlamento il punto di vista dei nostri territori"
Marietta Tidei

Se verrà eletta nel Parlamento europeo, quale sarà la sua prima battaglia o la sua prima proposta di legge?

“Mi piacerebbe molto lavorare anche sui temi dell’immigrazione. Così come è stata trattata fino a questo momento non va bene. Io sono convinta che su questo fenomeno noi abbiamo bisogno di un approccio più lucido. Ma anche più veritiero. C’è bisogno di più solidarietà tra i popoli europei. Adesso si tende a pensare che “il problema sia solo sulle spalle di alcuni”. E questo non va bene. Ci sono Stati che rifiutano anche le forme più minime di solidarietà e di accoglienza. L’immigrazione può essere anche una grande risorsa. Ma è chiaro che però deve essere gestita in maniera diversa rispetto a come è stata gestita fino ad oggi.”

In queste elezioni europee, in Italia, ma anche in tutte le altre nazioni, verranno votati ed eletti anche tanti antieuropeisti. Ha senso tutto questo? Non è come mandare un Laziale nel Consiglio di amministrazione della Roma? O viceversa.

“Secondo me non ha senso. Perché in realtà, come dicevo prima, l’Europa è quella che ha consentito all’Italia di avere tante risorse per fare fronte ai danni causati dalla pandemia. E io non capisco chi dice che bisogna avere meno Europa. Perché non si rende conto che avere meno Europa, non significa avere più Italia. Ma magari con meno Europa avremo più Cina, per esempio. Chi verrà eletto deve essere un europeista convinto perché deve sapere quali sono le tante opportunità. E deve essere consapevole che l’Europa è soprattutto un luogo di grandi opportunità. Soprattutto per un Paese come il nostro che deve poter attrarre turisti ed imprese dall’estero. Noi non abbiamo bisogno di essere un paese chiuso. Anche perché tante sfide che ci aspettano nei prossimi anni, da quelle della transizione ecologica a quelle dell’intelligenza artificiale, possono essere vinte solo se combattute insieme agli altri Paesi europei. Pensate alle dimensioni degli altri concorrenti. Pensate alla Cina. Si può credere che su certi temi strategici potremmo minimamente competere da soli? Con meno Europa staremmo sicuramente tutti peggio.”

Per chiudere, un’ultima domanda. Quali sono le iniziative che ha portato, in questi anni, in Consiglio regionale a favore del nostro territorio?

“Le iniziative che ho portato avanti sono tante. In questi anni mi sono occupato molto del litorale. Una mia iniziativa a cui tengo molto è la legge sull’Etruria meridionale. Che è un piano di interventi settoriali e intersettoriali per tutti i Comuni della cosiddetta Etruria meridionale. È una legge che è stata approvata nella scorsa legislatura, a firma mia e del Consigliere Minnucci. Se verrà realizzata così come l’abbiamo scritta, sarà una grande opportunità per la crescita economica, armonica, di questo territorio. E avremo anche una gestione culturale e turistica più organizzata. Potrà portare tante risorse e tante iniziative. Siamo ancora in una fase iniziale di applicazione della legge. Dove i Comuni stanno cominciando ad avere accesso alle risorse messe a disposizione. Ma noi pensiamo che si possa fare ancora molto di più. Chiaramente il nostro impegno in Regione sarà quello di aumentare le risorse stanziate su questa legge.Ma dovremo anche impegnarciaffinché poi i territori si mettano insieme,e lavorino insieme per intercettare non solo risorse ma anche opportunità che possono arrivare dall’Europa, oltre che dalla Regione Lazio.

Un’altra iniziativa a cui tengo molto è la legge che, insieme al collega Nobili, abbiamo presentato l’altro giorno. Riguarda l’istituzione di parchi canini nella Regione Lazio. Che è una legge che riguarda il benessere degli animali, e che mi auguro possa essere presto approvata in Consiglio regionale.”

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