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Ripetitore in via dei Prati, la protesta dei residenti del quartiere

Ieri la partecipata manifestazione dei cittadini

Ripetitore in via dei Prati – di Giovanni Zucconi

Ieri mattina, verso le 9,30, a via dei Prati, a Cerveteri, ha manifestato una nutrita rappresentanza di residenti del quartiere. Che cosa era successo? Che qualche giorno prima, senza che nessuno degli abitanti dei palazzi limitrofi fosse stato avvisato, è stata montato, proprio in mezzo alle case, un altissimo ripetitore telefonico.

Tutto questo nel giro di sole 36 ore. Appare piuttosto comprensibile lo sconcerto e la preoccupazione degli abitanti dei palazzi che distano dal ripetitore solo poche decine di metri. Preoccupazione che nasce dalla paura, supportata o meno che sia da evidenze scientifiche, di subire danni alla propria salute a causa delle radiazioni emesse dal ripetitore, e dal sicuro deprezzamento del valore degli immobili circostanti.

Tra i manifestanti si respirava un’aria che era un misto tra una rabbia composta di chi sa di aver subito un sopruso, e la consapevolezza che qualsiasi battaglia verrà intrapresa, probabilmente non otterrà nessun beneficio reale. L’altissimo pilone che, da un giorno all’altro, ha cambiato il panorama che gli abitanti vedevano dalle loro finestre e dai loro balconi era lì e sarebbe rimasto verosimilmente lì ancora per tanti anni.

Quella che segue è una raccolta di una sintesi degli interventi dei partecipanti alla manifestazione, sollecitati dalle nostre domande. Se questa parte vi sembrerà sbilanciata tutta da una parte è perché, e questo lo consideriamo un errore che si poteva facilmente evitare, non era presente alla manifestazione nessun rappresentate dell’amministrazione comunale.

Ripetitore in via dei Prati, la protesta dei residenti del quartiere

Ripetitore in via dei Prati, la protesta dei residenti del quartiere
Ripetitore in via dei Prati, la protesta dei residenti del quartiere

Iniziamo con i rappresentanti del comitato “Antenna Infernaccio”, di Cerveteri. Che hanno già vissuto, ad ottobre del 2021, un’analoga esperienza. Sempre con un ripetitore di Iliad.

Ci sono state delle irregolarità nell’installazione di questo ripetitore?

“Tutto è legale se si rispettano le regole.”

In questo caso quali regole non sono state rispettate?

“Il Comune si è dotato di un regolamento per gli impianti di telecomunicazione. Quando si vuole installare un’antenna, il gestore deve fare richiesta preventiva al Comune. E l’amministrazione deve indicareil luogo più adatto secondo determinati criteri di difesa della salute e di decoro del paesaggio.”

Quindi il posto non lo decide il gestore telefonico

“No. Ma il primo errore di questa amministrazione, e della precedente, è che non ha ancora individuate queste aree insieme all’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).”

E come è andata allora?

“Le racconto quello che è capitato a noi a via dell’Infernaccio. Questa di oggi è una storia simile. Nel nostro caso il Comune ha indicato un posto vicino alla discarica che il gestore non ha accettato. Ha fatto una seconda domanda, e il Comune gli ha assegnato un altro posto che è stato nuovamente rifiutato da Iliad. Alla terza richiesta Iliad ha fatto causa al Comune. All’udienza il Comune non si è presentato e ha pagato 1.000 euro di spese. A quel punto Iliad ha istallato l’antenna dove gli pareva. E cioè a via dell’Infernaccio. In questo caso la storia si è ripetuta.”

In che modo questa manifestazione può aiutare la rimozione dell’antenna?

(risponde un esponente di Italia Viva)

“L’attuale legislazione equipara queste antenne alle infrastrutture primarie. Come le reti fognarie e l’impiantistica tecnica. È per questo che i Comuni che avevano fatto causa alle compagnie telefoniche dopo la legge Gasparri hanno tutti perso. Ed è per questo che il legislatore ha chiesto ai Comuni di dotarsi di un piano comunale dove devono essere indicate almeno tre aree dove queste antenne possono essere collocate. Nel caso di via dei prati, non ci sono stati nemmeno i tre passi raccontati per via dell’Infernaccio. C’è stata una prima domanda a cui è stata dato un diniego, e poi una seconda alla quale il Comune non ha risposto. E dopo 90 giorni è scattato il silenzio assenso. E Iliad ha subito installato l’antenna. In un giorno e mezzo.”

Quindi adesso il Comune non può più fare nulla in questo caso?

“Che risulti a me, non può fare più nulla. Potrebbe fare un sequestro. Ma poi andrebbe sicuramente a pagare.”

Quindi è inutile che stiamo qui a manifestare?

“Queste società hanno fior fior di avvocati e di urbanisti. Sanno come muoversi e lo fanno seguendo l’attuale legislazione.”

E allora perché siamo qui

“Siamo qui per fare capire all’attuale amministrazione che non ha tutelato a sufficienza la salute dei cittadini e l’ambiente. E perché non ha fatto sapere a noi cittadini cosa stesse succedendo. Ma soprattutto per chiedere che il Comune di Cervetericominci a muoversi in modo diverso e più efficace in casi come questo.”

(Risponde anche Maurizio Falconi, coordinatore di Italia Viva di Cerveteri) “Cerveteri ha una bozza di regolamento che dice che questi siti si devono installare su terreni di proprietà del comune e lontani da siti a rischio. Tipo asili e scuole. Tra parentesi qui vicino c’è proprio un asilo. Devono essere installe su siti comunali perché così il Comune prende i soldi che possono essere spesi per monitorare lo stato delle emissioni dall’antenna. In questo caso, al privato non interessa minimamente fare questi controlli. Li fa fare ad Iliad, che naturalmente ha diversi interessi da quelli del Comune e dei cittadini.”

E perché non è stato applicato il regolamento in questo caso?

“Perché il Comune non ha terminato l’iter di approvazione del regolamento. Non ha ancora individuato delle aree idonee insieme all’ARPA che poteva indicare a Iliad. Ma il Comune poteva comunque rispondere no alla richiesta in attesa dell’approvazione del regolamento. Poteva dargli almeno un po’ di fastidio. Invece non ha risposto nulla ed è scattato il silenzio assenso.”

Ma non poteva succedere come per l’Infernaccio che dopo tre no, poi ha potuto fare come gli pare?

“In questi casi probabilmente si va sempre a processo. Ma un conto andarci con un regolamento che contiene delle aree preventivamente individuate insieme all’ARPA, e un conto che proponi al gestore un sito “qualsiasi”. Un giudice, in processo, ne terrebbe sicuramente conto, e avrebbe una predisposizione diversa. Ricordiamoci che ci sono in corso altre 4 richieste di installazione di antenne nel Comune di Cerveteri, Dobbiamo cominciare a muoverci e a rispondere in modo diverso.”

Abbiamo sentito anche la consigliere Annalisa Belardinelli, che era presente alla manifestazione

“Ho fatto due volte richieste agli atti, anche se non sono riuscita ancora ad averli. Qui c’era anche un vincolo paesaggistico.Dalle informazioni frammentarie di cui dispongo, il nulla osta sul rilascio del vincolo paesaggistico l’ha dato addirittura il Comuneper subdelega della Soprintendenza. Questo lo trovo estremamente grave. Così come trovo grave che oggi ci sia un presidio, e il Sindaco non si è nemmeno preoccupato di emettere un comunicato stampa per informare i cittadini su come stanno le cose.”

Infine, abbiamo sentito il parere di un abitante di un palazzo posto a poche decine di metri. Di cosa avete paura?

“Soprattutto della svalutazione dei nostri immobili. Con una cosa del genere davanti, le nostre case si deprezzeranno di sicuro. Ma abbiamo anche timore per la salute. Qui a manifestare ci sono anche due persone con il pacemaker. Questi soggetti possono essere a rischio.Ma purtroppo siamo abbastanza rassegnati, Sappiamo che hanno perso cause analoghe il Comune di Civitavecchia e altri comuni del Lazio. E hanno anche pagato i danni.”

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