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Palude di Torre Flavia, giunto al termine il monitoraggio della migrazione autunnale

Palude di Torre Flavia, giunto al termine il monitoraggio della migrazione autunnale –

Palude di Torre Flavia, giunto al termine il monitoraggio della migrazione autunnale

“Il monitoraggio della migrazione autunnale alla Stazione di inanellamento nel Monumento Naturale Palude di Torre Flavia è giunto quasi al termine.”

Dichiarano gli organizzatori dalla propria pagina Facebook, affermando inoltre:

“Dal 10 ottobre ad oggi sono stati inanellati o ricatturati 410 individui appartenenti a 19 specie di uccelli.

Durante la settimana abbiamo risposto alle curiosità degli alunni che assistevano all’attività, mentre il sabato e la domenica durante le visite alla stazione, abbiamo risposto a quelle degli adulti.

In questo caso la domanda più comune riguarda i dati raccolti sul campo.

Una prima risposta semplice e generica: assunto che la biodiversità è necessaria per il funzionamento degli ecosistemi di cui siamo parte e va tenuta da conto ( il “capitale ” naturale”), c’è bisogno di qualcuno che la “misuri sul campo”, altrimenti si fanno chiacchiere a vuoto.

Palude di Torre Flavia, giunto al termine il monitoraggio della migrazione autunnale

L’attività svolta presso la stazione di inanellamento per conto della Città Metropolitana è autorizzata dal Centro Nazionale di Inanellamento del Ministero dell’Ambiente (Ispra), che raccoglie i dati da tutte le stazioni attive in Italia, per adempiere agli obblighi comunitari di rendicontazione sullo stato di conservazione dell’ambiente e della Rete Natura 2000.

Il Centro Nazionale di Inanellamento Italiano è collegato con un centro Europeo , Euring, consentendo lo scambio di informazioni tra i Paesi che ne fanno parte.

Collaborazione essenziale che ci consente di sapere, grazie all’anello apposto alla zampa dell’animale, la località di provenienza ed il tempo trascorso tra la prima cattura e la successiva, o le successive ricatture.

E’ ancora presto per tirare le somme ma possiamo già dire che da quando abbiamo iniziato il monitoraggio sono state effettuate 5 ricatture estere e per la prima volta è stato inanellato un Luì forestiero, specie che nidifica nella Taiga siberiana fino al Nord dei Monti Urali, testimone di una recente, e forse progressiva, modifica dell’areale di svernamento situato solitamente nel Sud Est Asiatico.

Nei commenti delle foto la provenienza degli individui marcati all’estero.

Approfitto del lungo post per ringraziare le insegnanti, le guide escursionistiche e i cittadini che ci hanno fatto visita e vi ricordo che sabato e domenica prossimi, alle 9:30 e alle 10:30, tempo permettendo, accoglieremo gli ultimi visitatori per poi riprendere l’attività in primavera.”

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