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Cerveteri, gli studenti del Mattei celebrano il 16 ottobre del 1943

Grande emozione per gli studenti delle classi terze dell’indirizzo tecnico, linguistico e scientifico dell’Istituto Mattei che ieri si sono recati a Roma per assistere al cinema Adriano alla proiezione del film “L’ultima volta che siamo stati bambini”, pellicola che segna il debutto alla regia di Claudio Bisio.

Tra le varie iniziative programmate dalla Capitale per ricordare gli 80 anni dal rastrellamento del ghetto degli ebrei arriva la proiezione di un film che racconta con l’innocenza dello sguardo dei bambini gli avvenimenti drammatici che hanno segnato la storia italiana e del mondo. L’Istituto Mattei è stato selezionato insieme a sole altre quattro scuole su tutta la Provincia per prendere parte all’evento.

Il Vice Sindaco di Roma, Pierluigi Sanna, ha salutato gli studenti spiegando quanto sia importante che ad assistere a questa pellicola cinematografica ci siano i giovani, i più disponibili a ragionare, apprendere e comprendere le brutture e le bellezze del presente, a mantenere viva la memoria di avvenimenti tragici del passato. Solo con la consapevolezza di quello che è successo e dei suoi effetti drammatici si può offrire il proprio contributo perché non avvengano più. Citando Italo Calvino, il grande scrittore italiano di cui si celebra quest’anno il centenario della nascita, Sanna ha affermato che l’uomo andando avanti ha davanti a sé l’elenco delle possibilità di non fallire di nuovo, di non essere soggetto all’errore.

Il film, uscito nelle sale lo scorso fine settimana, ha registrato un ottimo risultato di pubblico. Claudio Bisio, presente in sala con il cast degli attori, ha risposto alle domande degli studenti e spiegato che con coraggio ha scelto di portare nelle sale un film non facile perché coltivare la memoria della Shoah è importante, ma è difficile dopo tanti racconti che si sono succeduti sul tema. Il film, però, offre l’occasione di trovare uno sguardo originale su queste vicende: il punto di vista innocente e fantasioso di tre bambini, una visione che imprime alla storia un tono leggero e guida alla vera scommessa che è quella di cercare leggerezza nel racconto di un contesto tragico come quello della seconda guerra mondiale.

Non si può trascurare il fatto che l’evento celebrativo di questo tragico anniversario si colleghi a quello che sta succedendo nel mondo. Gli eventi degli ultimi giorni ci
dicono che l’uomo continua a sbagliare. Solo la conoscenza può insegnare alle generazioni che affronteranno il futuro ad evitare il baratro con l’elenco davanti agli occhi delle possibilità di non fallire di nuovo e la volontà di cambiare in meglio lo stato delle cose. Perché la storia ha un valore, il valore della memoria.

Cerveteri, gli studenti del Mattei celebrano il 16 ottobre del 1943
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