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Selinunte greca rivive in 3D, Mellace: “Il sito merita il riconoscimento UNESCO”

Intervista esclusiva a “Flipped Prof”

Selinunte greca rivive in 3D, Mellace: “Il sito merita il riconoscimento UNESCO” –

di Marco Di Marzio

Selinunte greca rivive in 3D, Mellace: “Il sito merita il riconoscimento UNESCO”

Quando la tecnologia può divenire lo strumento per sottolineare l’importanza storica di un territorio. È il caso della nuova ricostruzione 3D di Selinunte greca eseguita da Marco Mellace. Nella vita insegnante di sostegno presso l’Iss Luca Paciolo di Bracciano, colui conosciuto in tutto il mondo per i suoi lavori multimediali didattici con il soprannome di “Flipped Prof”, titolare di un canale YouTube arrivato ad raggiungere 39.600 iscritti, con 10.380.817 visualizzazioni, ha voluto realizzare una nuova versione, più dettagliata, dell’antica città siceliota situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia, nell’odierna provincia di Trapani, con l’ambizioso intento di farle avere la visibilità e i riconoscimenti che meriterebbe nella realtà. Un lavoro degno di nome, dunque non più una novità per lui, e sinonimo di qualità alla vista che spingono chi scrive a conoscere più da vicino questa nuova creatura tecnologica portata alla luce, o meglio riportata alla luce se confrontata con la storiografia, da Mellace, contattando telefonicamente l’interessato per una breve intervista illustrativa.

Caro Marco, nel ringraziarti per lo spazio concesso, ti chiediamo innanzitutto quali emozioni si provano nel rivedere Selinunte al tempo dei greci?

Sono molto legato a Selinunte, quindi le emozioni sono fortissime, per tantissimi motivi. Ragioni legate all’importanza di questa città che in antichità era veramente incredibile. Pensare di poterla vedere, anche solo per 10 secondi, mi genera dei sentimenti incredibili.

Per cosa si caratterizza questa nuova ricostruzione 3D?

È una ricostruzione che cerca di rappresentare simultaneamente, a prescindere dalle stratificazioni storiche, tutti i monumenti importanti lasciati dai greci, dalle prime testimonianze fino ad arrivare, ad esempio, al Tempio di Empedocle.

Marco Mellace

Su questa città non è la prima volta che ci metti mano, a quando risale il progetto originario?

Io ho realizzato una prima ricostruzione 3D di Selinunte nel 2019, ma quel lavoro aveva come obiettivo di riprodurre la città in un periodo che non coincideva con il suo massimo splendore, cioè quello immediatamente successivo alla distruzione operata da Cartagine. Quindi una ricostruzione nella quale si vede la città abitata soltanto nei pressi dell’acropoli e poco altro.

Il primo lavoro ha ottenuto riconoscimenti?

Assolutamente si, la ricostruzione è stata realizzata da diverse trasmissioni, ad esempio “Sempre Verde” di Rete 4 nel 2021 e quest’anno un importantissimo canale, che si occupa esclusivamente di scienza, di storia e di divulgazione utilizzerà in un documentario su Selinunte proprio quella prima ricostruzione del 2019.

Cosa ti ha spinto a realizzare un secondo lavoro su Selinunte?

Tra le varie motivazioni, mi ha spinto anche quella di cercare di dare un contributo alla causa di riconoscimento a Selinunte di Patrimonio dell’Umanità UESCO, in quanto credo che il sito archeologico meriti pienamente tale riconoscimento, poiché comprendente il parco archeologico più grande d’Europa, l’Agorà più grande della civiltà greca, dove spicca il tempio dorico, Tempio G.

Dunque, secondo te merita davvero il prestigioso riconoscimento UNESCO?

Certamente si, per i numeri che ha Selinunte, per l’importanza del sito e perché a differenza di tanti altri siti archeologici Selinunte è una città a cielo aperto, la città è tutta lì e non è stata costruita una città sopra. I resti emersi è ciò che è stato fatto dai greci. Da questo, si rimane colpiti dalla maestosità e dall’imponenza della città fino al 409 a.C.

Altri sono del tuo stesso parere?

Credo proprio di si, per la serie di dati oggettivi precedentemente elencati, che sono incontrovertibili. Penso che Selinunte attualmente sia il sito archeologico italiano in pole position nel riconoscimento UNESCO, che archeologi e studiosi del settore siano d’accordo con me proprio per questi dati di fatto.

Dove è possibile vederla?

I miei video sono visibili all’interno del mio canale YouTube “Flipped Prof”, dove ho creato una playlist apposita, denominata “Progetto Selinunte 3D Patrimonio dell’Umanità”, all’interno della quale vi sono 16 video che illustrano l’intero progetto, dalle prime colonne che ho ricostruito per il Tempio G fino ad arrivare a Storia e Immagini di Selinunte greca, il documentario che ci aiuta a capire lo splendore e la bellezza del luogo in antichità.

Come spazia “Flipped Prof” sul mondo greco?

Sul mondo greco sono tantissimi i lavori da me realizzati, probabilmente è la civiltà che ho più ricostruito, tra i siti della madre patria, della Magna Grecia e della Sicilia greca. Ad esempio ho ricostruito Atene, Sparta, Olimpia, il Santuario di Egina, Crotone, Locri, Caulonia, Selinente due volte, Akragas, Megara Iblea, Siracusa, Pestum, Neapolis. Veramente, è stato fatto un grande lavoro, per quantità anche di città. Certamente in futuro tornerò anche su questo argomento. Entro la fine del 2023 voglio portare a compimento Delfi, poi Cuma e Morgantina.

Caro Marco, nel ringraziarti di nuovo per l’intervista, ti chiediamo in conclusione a chi vuoi dedicare questo lavoro 3D?

Lo dedico certamente al territorio di Selinunte, perché penso che il sito meriti ampiamente di essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Link video: https://www.youtube.com/watch?v=7lnOMnFn0w8&list=PLlvD_kPCklfr5jM4Pmp4UQCRV469x53hf&index=1