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Pendolari: tanti disagi oltre la mancanza di treni manca la comunicazione

Mercoledì nero per i pendolari alla Stazione di Civitavecchia: caos, ritardi e corse sospese

Come scrive il Comitato Pendolari Litoranea Roma Nord in un Comunicato, giornata campale ieri per i pendolari della linea FL5 di ritorno verso nord.

Inizia tutto alle 16.12 con dapprima una “semplice” (e ormai da lunedì 26 febbraio usuale) cancellazione del treno 12582, poi un avviso che il treno successivo per Civitavecchia avrebbe portato 60 minuti di ritardo. Nel frattempo su Viaggiatreno appare la notizia che la circolazione è FERMA per inconveniente tecnico alla linea elettrica, senza un minimo di informazione circa la ripresa, come nessuna informazione è stata data alle rappresentanze dei pendolari. Messa così non si sapeva se sarebbe stato un danno da risolvere in 15 minuti o 3 ore (come in effetti è avvenuto) per consentire ai pendolari di regolarsi sulle alternative.

Per dare l’idea della situazione, immaginate le banchine su tutta la linea invase da centinaia di persone ad ogni fermata, mentre alla stazione Termini, senza informazioni, i passeggeri guardando i tabelloni si spostavano da un binario all’altro. E, ovviamente, una volta partito il primo treno, questo ad Ostiense si è dovuto fermare per altri venti minuti perché il capotreno si rifiutava di proseguire per il troppo affollamento, e poi scene simili alle fermate successive.

Sappiamo che gli inconvenienti tecnici sono possibili, ma quello che contestiamo, oltre alla carenza di manutenzione attenta e approfondita sulle linee, è la mancanza di informazione, lasciando migliaia di persone nel panico, non sapendo come e quando sarebbero tornate a casa dopo una giornata di lavoro.

Oltre alle informazioni, ci sembra doveroso sottolineare la mancanza di bus sostitutivi messi a disposizione da Trenitalia, che più tardi, contattata, ci ha detto di averne messi in campo tre, dei quali però nessun passeggero ha avuto notizia né sonora né sulle app. Peraltro neanche 20 autobus avrebbero sopperito al disagio in quanto i treni della linea FL5 trasportano 40.000 persone giorno molte delle quali proprio in orario pendolare. Né chi è riuscito a recarsi a Circonvallazione Cornelia per prendere i bus del Cotral spesso ha avuto maggiore fortuna.

Insomma pendolari lasciati colpevolmente in balia degli eventi, è gravissimo che non si tenga conto delle esigenze di chi tutti i giorni si affida al treno come mezzo ecologico ed efficiente per i propri spostamenti sia da fuori che all’interno di Roma. E non basta, anche martedì già ci avevano messo alla prova con un treno guasto fermo fra Torre in Pietra e Maccarese (4503) proveniente da Grosseto cui il capotreno, in arrivo a Torre in Pietra poco prima delle 7.30 (già in ritardo di 20 minuti) ha comunicato dapprima un guasto agli impianti di circolazione, poi un guasto tecnico e di dover attendere un locomotore di scorta che è arrivato verso le 8.30 che dopo aver fatto le prove di traino ha portato il treno a Torre in Pietra alle 9.00 dove ai passeggeri è stato consigliato di arrivare fino a Maccarese per salire sul treno successivo in grande ritardo. Poi dopo altra piccola sosta in mezzo alla campagna siamo arrivati a San Pietro alle 9.40. Capita pure questo, certo, non lo mettiamo in dubbio, ma due ore di ritardo per intervenire su un treno guasto ci sembra un’esagerazione. “Ultimamente” chiosa Sandra Felici, delegata del Comitato all’Osservatorio Regionale sui Trasporti, “stanno avvenendo troppi eventi che provocano disagi all’utenza: soppressioni frequenti del 12582 che serve molto per alleggerire sia il 4136 che il 12534; guasti ai treni con mancanza di intervento veloce; guasti sulla linea aerea con mancanza di sostituzione servizio con bus. Per non parlare anche per gli utenti che hanno la sfortuna di dover utilizzare Roma Ostiense o Roma S. Pietro per i lavori che provocano lunghe deviazioni per arrivare sia ai binari per le tre linee servite, o la chiusura per lavori (quali? Fino a quando?) del passaggio sul Clivo di Monte del Gallo dove parecchi pendolari parcheggiano l’auto per recarsi sul posto di lavoro non avendo una linea consona per la loro zona”.

Insomma la vita del pendolare, ultimamente, è davvero messa alla prova ogni giorno.

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