Alcune realtà del territorio raccontano l’esperienza vissuta nei mesi di lockdown che hanno paralizzato il Paese
Informazione, rispetto delle regole e cautela: così hanno superato l’emergenza –
Potranno finalmente riaprire a partire da domani le tante attività commerciali ferme da oltre due mesi a causa del blocco imposto dal Governo per contrastare il diffondersi del contagio da covid-19.
Tanti i lavoratori che da giorni sono impegnati nella sanificazione e riorganizzazione dei tanti negozi presenti in città. Alcuni non riapriranno, come si legge sulla vetrina di qualche negozio di viale Italia. Altri, con le numerose difficoltà, per la lunga chiusura, si stanno già rimboccando le maniche.
Ma tra loro, c’è anche chi durante questa emergenza non si è mai fermato.
A cominciare dalla Rose coop sociale affiliata Assistere che si occupa dell’assistenza domiciliare ed ospedaliera per anziani e ammalati.
Cooperativa che ha dimostrato come, con le dovute cautele, il contagio è pressoché nullo. «Siamo riusciti, con le indicazioni ministeriali, a contenere il virus e a non farci contagiare».
Un obiettivo raggiunto grazie alla «grande attenzione data ai nostri operatori», come spiegato dal vicepresidente della cooperativa Assistere di Ladispoli, Andrea Caruso.
La cooperativa ha fornito tutte le informazioni necessari ai propri operatori relativamente alle precauzioni da utilizzare.
Poche informazioni ma che hanno permesso di non lasciare solo nessuno in un momento delicato come quello vissuto, e che allo stesso ha permesso alla cooperativa di non utilizzare gli ammortizzatori sociali per i propri dipendenti che hanno continuato a svolgere regolarmente le loro attività lavorative «con grande senso di responsabilità – ha proseguito Caruso – che li distingue perché frutto di un’attenta e severa selezione».
Un periodo, quello dell’emergenza inoltre, che ha portato la cooperativa a fornire anche servizi infermieristici, di consegna a domicilio di spesa o farmaci, tanto per citarne alcuni. Bene l’esperimento del servizio a domicilio anche per altre attività del territorio, sia alimentari che non.
Come ad esempio quello delle cartolibrerie, anche se, una situazione come quella vissuta in questi due mesi, non si era mai vista prima.
Siamo una delle attività storiche della città balneare – ha spiegato il titolare di una giocheria ladispolana, Federico Nanni – e una cosa del genere, nella nostra memoria, non c’è mai stata».
«Abbiamo reinventato il nostro lavoro», ha spiegato.
E anche se il lavoro non si è mai fermato, ma solo per quanto riguarda gli articoli di cartoleria, anche in questo settore si sono verificati dei cali. Per poter ripartire il “futuro” è strettamente collegato al periodo estivo e in particolar modo alla riapertura delle scuole. Tema ancora molto incerto e al centro dei dibattiti.
La pandemia e la chiusura di tutte le attività commerciali e non solo, ha sottratto agli imprenditori una grossa fetta del mercato: dalla Pasqua, alle Comunioni … Ora si punta all’estate.
Sebbene infatti i negozi in città siano aperti 365 giorni all’anno, il periodo estivo è un periodo cruciale per il commercio, grazie alla presenza dei turisti.
È fiduciosa per il futuro l’assessore al Commercio, Francesca Lazzeri: «I decreti sono in continua evoluzione – ha detto – Non sappiamo quindi se le norme dettate oggi fino a quando resteranno in vigore. Sicuramente piano piano torneremo alla normalità. Sono sicura – ha proseguito ancora Lazzeri – che da qui a breve cambieranno le normative. Lo abbiamo visto, ad esempio, con le distanze tra gli ombrelloni all’interno degli stabilimenti».
