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Il movimento civico Ladispoli Città interviene sulla questione Dehors

La nota del movimento civico Ladispoli Città

Il movimento civico Ladispoli Città interviene sulla questione Dehors – Era il mese di novembre del 2017 quando il sindaco Grando annunciava a tutti che avrebbe messo mano ai dehors, strutture in vetro/legno/metallo fuori dai bar e dalle attività di ristorazione, perché privi di regolamento. Successivamente il regolamento è stato scritto ed approvato, con atto sia di giunta che di consiglio,  ma l’entrata in vigore fu rinviata di dodici mesi per scelta dell’amministrazione stessa. Ad oggi, nessun provvedimento di adeguamento o rimozione è stato adottato e, di fatto, innumerevoli marciapiedi sono divenuti proprietà acquisita di bar e ristoranti, rendendo una sorta di corsa a ostacoli perfino farsi una passeggiata sul viale; difficoltà che si amplifica per chiunque utilizzi dei supporti alla deambulazione.
Riteniamo questa vicenda indicativa di come l’amministrazione Grando governa la città. Un tema, quello del regolamento dei dehors,   preannunciato nel programma elettorale di Grando (che ormai appare un pezzo di archeologia) ma rimasto incagliato dopo quasi tre anni di amministrazione.
Ovviamente, il non aver applicato il regolamento, sta gettando nell’incertezza tanto i cittadini quanto i commercianti che un dehor lo possiedono e che, ne siamo certi, vogliono agire nella correttezza di quanto previsto (e mai applicato) dall’amministrazione.
Tornando alla cronologia dei fatti, nel gennaio del 2019, tra molti annunci a mezzo stampa, partivano alcuni controlli della polizia municipale, a cui seguì il fatidico slittamento dell’entrata in vigore del regolamento, con rinvio di 12 mesi, scaduti nel dicembre del 2019. Così nulla si è più saputo riguardo ciò che ha intenzione di fare l’amministrazione, nella totale mancanza di confronto con la città. 
Il “governo dello slittamento” ha infatti taciuto. Niente più proclami, niente più annunci. Solo una presa d’atto della situazione attuale, come se fosse irrisolvibile. In questa modalità approssimativa di affrontare la gestione della città, però, si consuma la negazione di due diritti essenziali: quello di veder applicato, anche a livello di rientro economico per l’Ente, un provvedimento votato dall’esecutivo Grando e rimasto chiuso nei cassetti e quello, ancor più pregnante, di consentire la piena mobilità ai cittadini, soprattutto a coloro per cui gli ingombri dei dehors sui marciapiedi equivalgono ad una grave privazione di libertà di movimento. Ad oggi, questa situazione rende Ladispoli una città poco sostenibile, lontana da quella “misura d’uomo” che ogni buon amministratore dovrebbe perseguire per i propri abitanti. 
Chissà se nel prossimo giro propagandistico – sembra che il  Sindaco Grando sappia fare poco altro – il primo cittadino sarà capace di rivendicare come “una bufala delle opposizioni” anche il non aver risolto nulla riguardo la regolamentazione e l’eventuale rimozione dei dehors o se, assumendosi le proprie responsabilità, metterà in atto quanto promesso nel programma e votato con la sua amministrazione.

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