Il pg ha chiesto 14 anni per omicidio volontario in concorso per tutta la famiglia
Vannini, oggi tocca alla difesa della famiglia Ciontoli
Alle 9.30, presso la Corte d’Assise d’Appello di Piazzale Clodio a Roma, si torna in aula per il processo di Marco Vannini. Nella udienza, prevista per la giornata odierna, toccherà all’arringa dei legali della famiglia di Antonio Ciontoli.
In primo grado il capofamiglia era stato condannato a 14 anni per omicidio volontario con dolo eventuale. Condanna che era stata derubricata in Corte d’Appello a 5 anni per omicidio colposo con colpa cosciente. Erano rimaste invariate nei due gradi di giudizio le condanne, a 3 anni per omicidio colposo, per gli altri membri della famiglia Ciontoli (Federico, Martina e Maria Pezzillo).
LA RICHIESTA DEL PG
Lo scorso mercoledì, il Pg, durante l’udienza, aveva chiesto alla corte la condanna a 14 anni per tutta la famiglia per omicidio volontario in concorso con Antonio Ciontoli oppure in subordine di valutare, per i tre membri della famiglia Ciontoli, l’ipotesi di concorso anomalo in omicidio (art. 116 del codice penale) e condannarli alla pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione.

Secondo il Pg “tutti hanno agito nell’interesse comune del proprio congiunto (Antonio Ciontoli, ndr) in una condizione di estremo pericolo”.
Lo stesso aveva aggiunto: “Ciontoli, da militare, sapeva quanto fossero pericolose le armi. Se avesse accompagnato Marco subito al Pronto soccorso avrebbe avuto senso”.
OGGI TOCCA ALLA DIFESA DEI CIONTOLI
Alle 9.30 toccherà ai legali della famiglia Ciontoli. Gli avvocati pronunceranno le arringhe e le relative richieste. In appello i legali della difesa avevano chiesto alla Corte l’assoluzione per i figli di Antonio Ciontoli e per la moglie Marie e 3 anni per omicidio colposo per il capofamiglia Antonio Ciontoli.
La sentenza è attesa per il prosismo 30 settembre.