Trading online con lo Stop Loss garantito

La volatilità continua a fare da padrona sui mercati finanziari: anche le sedute più recenti, sugli tutti gli indici delle borse mondiali, sono state caratterizzate da violenti strappi rialzisti e successive repentine correzioni. In una situazione così difficile da decifrare, è piuttosto complicato, per un risparmiatore, implementare una strategia d’investimento profittevole. Il rischio che si corre può essere quello di lasciar sfumare un’opportunità, in attesa che il mercato ritracci su valori più a sconto, oppure di lasciarsi prendere dalla frenesia di inseguire i prezzi, con il pericolo di essere travolti da una fase correttiva dei corsi.
Proprio in questi frangenti, l’utilizzo di un ordine di Stop Loss può far la differenza tra un approccio operativo approssimativo e uno da professionista. Un vecchio adagio, molto conosciuto nel mondo del trading, dice infatti che il cassettista di solito è uno speculatore che non ha utilizzato lo Stop Loss – e per questo è rimasto incagliato in una una posizione infruttuosa – proprio a sottolineare l’estrema importanza di questo strumento. Tale ordine condizionato serve infatti a salvaguardare il controvalore della posizione assunta da un trader, qualora il prezzo dello strumento finanziario dovesse andare nel verso opposto ipotizzato nell’operazione, oltre la soglia di tolleranza dell’eventuale perdita.
Inoltre, se lo Stop Loss è vivamente raccomandato nei trades rialzisti, è invece strettamente necessario nelle vendite allo scoperto: difatti, mentre nel primo caso la massima perdita che si può subire corrisponde al valore totale della somma investita, nel secondo caso potrebbe essere potenzialmente illimitata.
Le tipologie di Stop Loss
Naturalmente, è possibile adoperare diversi tipi di Stop Loss, a seconda delle caratteristiche con cui agiscano sul mercato. Una tipologia è quella con soglia di attivazione e limite di prezzo, con la quale si imposta un valore sullo strumento finanziario che, se battuto, fa scattare la condizionalità che lancia un ordine limite. Chiaramente, se tale livello limite viene scavalcato e non ribattuto, può capitare che lo Stop Loss rimanga ineseguito, perciò, un po’ per la diffusione di operatività su sottostanti con slippage elevato, un po’ per situazioni di fast market sempre più frequenti, questo strumento è divenuto sempre più desueto.
La tipologia più utilizzata, e anche l’unica presente oggi nella maggior parte delle piattaforme retailer, è lo Stop Loss con ordine al meglio: in questo caso, quando il prezzo di un sottostante batte il livello di massima perdita tollerata, la posizione viene chiusa a mercato. Tuttavia, anche questo tipo di Stop Loss non mette del tutto al riparo il trader: può succedere infatti che, in mercati con una particolare situazione di volatilità oppure in aperture di contrattazione in forte gap, che scavalcano la soglia di attivazione, il prezzo di uscita potrebbe essere molto distante dal livello impostato, senza contare che nel peggiore dei casi il trade potrebbe finire persino in margin call.
Una nuova frontiera: lo Stop Loss garantito
Per ovviare anche a questo problema, diversi broker si sono mobilitati per dare la possibilità ai propri clienti di attivare l’opzione dello Stop Loss garantito, un ordine condizionato che viene eseguito in qualsiasi situazione di mercato, poiché è l’intermediario stesso che si fa carico di reintegrare l’eventuale differenza con il livello di prezzo indicato dal trader. Tecnicamente il funzionamento è assimilabile a quello di una copertura assicurativa, infatti per poter disporre di questa opzione è previsto un piccolo costo aggiuntivo.
Una volta approfonditi questi aspetti, rimane però all’investitore l’arduo compito di comprendere come piazzare efficacemente lo Stop Loss affinché la strategia risulti profittevole. Molto spesso si tende a piazzare il livello di uscita in prossimità di resistenze – di solito leggermente più in alto- o di supporti – di solito leggermente più in basso- tuttavia questo posizionamento risulta poco proficuo, in quanto la congestione di posizioni di Stop Loss viene utilizzata dagli istituzionali per far accelerare il movimento in corso con uno squeeze. Di conseguenza, per ottenere risultati positivi, è comunque necessario conoscere al meglio l‘asset class su cui si sta operando e le condizioni di mercato che, di volta in volta, fanno da contorno.
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