Italia in Comune, Italia Viva, Psi, Cerveteri – Ladispoli Azione tornano a puntare il dito contro il sindaco Alessandro Grando
Ladispoli: «Bisogna esclusivamente intensificare i controlli ….», ma l’esposto al Prefetto chiedeva misure di contenimento e l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti –
«Bisogna esclusivamente intensificare i controlli e comunicare giorno per giorno in modo forte e chiaro alla città l’importanza del rispetto delle regole».
Italia in Comune, Psi, Italia Viva, e Azione, tornano a puntare il dito contro l’amministrazione comunale.

Prima lo hanno fatto con un esposto al Prefetto di Roma col quale chiedevano di accertare «eventuali responsabilità del Sindaco di Ladispoli per la mancata adozione, nella sua qualità di autorità sanitaria locale ai sensi dell’articolo 32 della legge n.833/1978 e dell’art. 117 del D.Lgs n. 112/1998, delle ordinanze contingibili e urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, volte a contenere l’attuale emergenza» e chiedendo allo stesso tempo alla Asl Roma 4 di «sollecitare il Sindaco affinché predisponga ogni misura necessaria in materia di contenimento della diffusione del covid-19» e ora lo fanno puntando il dito proprio sulle restrizioni e le limitazioni imposte dal primo cittadino che con un’ordinanza ha esteso la chiusura dei parchi e delle aree gioco fino al 5 aprile, limitato l’asporto dai bar alle 14, vietando l’accesso in spiaggia nei week end e vietando lo stazionamento (non le passeggiate) sul lungomare, fino ad arrivare alla chiusura delle scuole per martedì e mercoledì (come fatto anche a Santa Marinella, Tolfa e Civitavecchia).
Ordinanze accompagnate dall’invito a rispettare le regole («Auspico infine che il buon senso prevalga e che il comportamento di ciascuno sia vigile e responsabile, affinché non siano più i nostri figli, insieme alle classi sociali più fragili e alle attività lavorative, a pagare il prezzo più caro di questa terza ondata», ha detto Grando annunciando la chiusura delle scuole per le giornate di domani e mercoledì – leggi qui).
Per i movimenti politici dunque «oggi è urgente e determinante agire nell’ambito dei “controlli e della comunicazione continuamente e costantemente” per evitare zone rosse e restrizioni che comporterebbero un danno ancor più importante a commercianti e imprenditori e una maggior restrizione delle libertà per i cittadini tutti».
Cittadini che comunque da dopo Pasqua fino a fine aprile si ritroveranno comunque a vivere tra zone rosse e arancioni senza possibilità di “promozione” in zona gialla (che il Governo si appresta a cancellare con un nuovo decreto legge che dovrebbe arrivare già a metà settimana) con bar e ristoranti che dunque fino al 30 aprile non avranno possibilità di aprire i battenti se non per asporto e domicilio (ndr).
E dai partiti di opposizione al centrodestra invocano dunque solo l’intensificazione dei controlli e la comunicazione alla città dell’importanza «del rispetto delle regole, cosa questa, nella quale lei ha latitato totalmente e soltanto in tale direzione ci ha costretto ad agire di conseguenza, più volte formalmente».
C’è anche da dire, però, che, Fiumicino a parte (dove quotidianamente il sindaco Esterino Montino invita alla prudenza e a mantenere alta la guardia), in tutte le città del comprensorio (nessuna esclusa) la comunicazione e l’esortazione alla prudenza, da parte delle amministrazioni comunali ai cittadini, a parte il primo momento di lockdown lo scorso anno, sono state a corrente alternata….. e solo recentemente in alcuni casi, si è tornati di tanto in tanto a fare il punto della situazione e a chiedere il rispetto delle regole.