Riceviamo e pubblichiamo l’articolo del Consigliere comunale di Santa Marinella Francesco Fiorucci
Grido di allarme per il Turismo a Santa Marinella –
Per un albergatore, credo non ci sia commento più appagante, dopo quello dei complimenti per il soggiorno, quello dei rilievi, si spera sempre benevoli, per la propria città: –sono stato accolto benissimo ed ho trovato un posto bellissimo dove tornare-.
Questo credo sia il binomio perfetto che ogni mio collega vorrebbe ad ogni “arrivederci” degli ospiti di Santa Marinella.
Qualche giorno fa, amaramente, ho raccolto le lamentele tristi e poco velate di un ospite austriaco il quale appuntava il degrado e lo stato di abbandono del Ponte Romano della nostra città e, mostrandomi delle foto, non ha avuto belle parole circa la tenuta del sito archeologico.
Non voglio con questo accusare qualsivoglia amministrazione o consigliere, o Sindaco.
Voglio lanciare un grido di allarme, un faro sui tanti siti come il Ponte Romano che ci ritroviamo sul territorio, che potrebbero da soli rappresentare tappe interessanti per un turismo da accattivare non con slogan e palcoscenici internazionali urlati e proclamati, ma con fatti tangibili.
Leggo di un invito ad operatori privati per risollevare le sorti della Festa di San Giuseppe, un appuntamento immancabile per i santamarinellesi di ogni età.
Bene, lo stesso invito lo rivolgo a colleghi ed imprenditori che abbiano voglia di investire, per dirlo in termini finanziari, su un “future” turistico: cioè investo adesso su un bene da preservare, sapendo che il suo valore nel tempo assolutamente, se curato, crescerà e porterà visibilità!
Possiamo lanciare un crowdfounding per raccogliere fondi con una sottoscrizione popolare, adottando così le tante testimonianze storiche ed archeologiche che abbiamo sul territorio.
L’appunto del turista austriaco è probante, testimone del fatto che sono davvero minime le cose da fare per rendere Santa Marinella appetibile, fruibile tutto l’anno.
Intanto, un decoro urbano, una buona cartellonistica, con segnali chiari, ben visibili, ben posizionati.
E poi mappe interattive su tutto il territorio comunale, magari un logo che identifichi Santa Marinella nel mondo, ma soprattutto, la formazione degli esercenti, di tutti coloro che hanno contatto con chi viene a Santa Marinella per svago o di passaggio.
A questo punto ci tengo personalmente, ed il mio intento sarebbe quello di offrire ai colleghi l’opportunità di conoscere le migliori tecniche di marketing turistico, magari organizzando dei corsi di “Welcoming Lab”.
Per far questo però, occorrerebbe partire dei numeri, dalle statistiche che ci danno il conto delle presenze, dei gusti dei turisti, report che ci dicano il gradimento verso ciò che offre la città.
Una banca dati, un sondaggio, un analisi dei flussi è la base per considerare investimenti e prevedere introiti.
E poi, una parola molto sussurrata ma mai gridata ed “istituzionalizzata”: la destagionalizzazione.
Un mix fatto di mare, clima, colline, archeologia, non può ridursi a pochi mesi l’anno mordi e fuggi, deve vivere e far vivere la città tutto l’anno.
Tutto sommato ognuno di noi è un potenziale piccolo operatore turistico: chi invita amici o parenti a trascorrere le vacanze, chi anima le feste religiose e civili, chi cucina piatti della tradizione ….
Ecco, già riuscire a potenziare questo interesse popolare , dal basso, sarebbe utilissimo.
Saremmo tutti appagati dalla gioia di vedere il sorriso ed il compiacimento di turisti e cittadini, che magari commentano felici gli scavi di Pirgy con un tramonto sul Lungomare….
