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Cerveteri: oggi l’ultimo saluto a “Terzo”

Per la prima volta il furgone di Paolo e di suo fratello gemello non ha fatto sosta a piazza Aldo Moro. Al suo posto fiori e una foto per ricordare il 57enne

Cerveteri: oggi l'ultimo saluto a "Terzo"

Ogni weekend era lì, presente con suo fratello gemello e il suo furgone della porchetta in bella vista in Piazza Aldo Moro. E ogni week end quel furgone accoglieva bikers, cittadini di Cerveteri, persone venute da fuori per poter assaporare un bel panino con la porchetta arricchito dai sorrisi e dalle chiacchiere con Paolo e suo fratello.

Oggi, quel furgone, per la prima volta, a piazza Aldo Moro non c’è. Al suo posto una foto e delle corone di fiori per ricordare Paolo Floriani, detto “Terzo”.

Il 57enne nel pomeriggio di giovedì è rimasto schiacciato dal suo trattore mentre stava lavorando in un campo nella provincia di Viterbo.

Un vuoto incolmabile per molti, una perdita a cui ancora amici, parenti e conoscenti fanno fatica a credere.

Oggi, chi lo vorrà potrà salutare Terzo per l’ultima volta alle 15 a Vallerano presso il Santuario di Maria Santissima del Ruscello.

IL CORDOGLIO DELL’EX SINDACO PASCUCCI

Oggi piazza Aldo Moro è tristemente vuota. Non riesco neanche a immaginarla priva del camioncino aperto che, da sempre, porta colore e compagnia.

La notizia della morte di Terzo, uno dei due gemelli di Vallerano, mi ha lasciato senza fiato. Non posso non pensare a quel sorriso contagioso; la battuta sempre pronta, la generosità infinita e l’instancabile energia. Al fratello Franco, alla mamma e a tutte le persone care, mando le più sentite condoglianze.Come fosse una accordata ritualità, il fine settimana passavo a salutarli (e ovviamente a fare scorta di porchetta e coppiette). I racconti della sua vita, i commenti alle mie gare della pigiatura, le storie dei “paesi baltici”, le tante avventure mi sono sempre sembrate degne di un film.

In un paese in cui spessissimo i cognomi sono stati cancellati dai soprannomi, per noi tanti anni fa erano i figli di “Mario il porchettaro”. Poi piano piano hanno saputo prendersi la scena e i “gemelli” sono diventati un pezzo insostituibile del nostro patrimonio culturale.

Quando in questi anni abbiamo ricevuto qualche ospite, accanto alle visite istituzionali, l’ho sempre accompagnato anche ad assaggiare i prodotti e l’allegria di questi due eterni ragazzi. “Grasso e magro” consigliavano sempre, anche quando l’interlocutore non aveva la minima idea di cosa intendessero. Ma a quei sorrisi e quella innata gentilezza, che non stonava anzi si conciliava benissimo con l’enorme fisico scultoreo, nessuno sapeva dire di no.

Raccontavano orgogliosi dei VIP che spesso si erano fermati da loro a mangiare ed erano in estasi quando ascoltavano i clienti spiegare quanti chilometri facessero per venire a gustare la loro porchetta.

Fra poco sarebbe arrivato il periodo delle “nocchie” e dei marroni e, come ogni anno, Terzo ci avrebbe tenuto a dirmi che le imperfezioni sulle castagne erano dovute al fatto che non erano trattate con nessun prodotto. Erano la prova della genuinità.

Questo è quello che da sempre incontriamo in piazza Aldo Moro. Una naturalezza e una spontaneità che non è solo del cibo o del vino casereccio, ma soprattutto dell’animo. Dei gemelli e di quella variegata e a volte stravagante compagnia di persone che da sempre orbita intorno al loro furgoncino.

Credo che Franco, il fratello, abbia saputo sintetizzare benissimo il sentimento che proviamo in queste ore “Terzo ci ha lasciato soli”.

Eppure sono certo che quando ci rincontreremo, con la stessa passione, la stessa energia e lo stesso entusiasmo, Terzo ci racconterà di questo nuovo viaggio come se fosse l’ennesima avventura. E so che dovunque sia ora, si starà preoccupando di far stare bene tutti, con sorrisi, storie e gentilezza. Me lo immagino insieme a Mario, il padre, magari mentre organizzano un nuovo furgoncino. Chiedendo a tutti “faccio grasso e magro?”, con quella cordialità e quel sorriso a cui sarà impossibile rispondere di no.

Buon viaggio, amico mio. Che la terra possa restituirti la gentilezza che ci hai regalato in questi anni.

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