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Cerveteri, motociclisti scambiano la Via degli Inferi per una pista

Il direttore del PACT: “Manteniamo integro il paesaggio della Necropoli rispettando l’equilibrio fra monumenti antichi, natura e presenza dell’uomo”

Cerveteri, motociclisti scambiano la Via degli Inferi per una pista di motocross

di Giovanni Zucconi

Io sono contrario, parere del tutto personale, da sempre a far circolare le bici da cross, o le bici in generale, sulla Via degli Inferi. Che si trova, come tutti sanno, nell’area ad accesso libero del Parco Archeologico di Cerveteri.

Non mi sembra un ragionamento tanto complicato. La Via degli Inferi è in un’area archeologica, anche se ad accesso libero. Adesso è diventata anche parte di un parco archeologico, costituito in un sito UNESCO. Una delle aree più iconiche, più belle e prestigiose del PACT. Avete mai visto circolare una bici in un parco archeologico? A Pompei? O a Paestum, o a Ostia? Naturalmente no. E allora perché dobbiamo continuare a permettere a dei ciclisti di passare, con le loro bici da cross, in un’area delicata come quella della Via degli Inferi? E in mezzo ai visitatori che a centinaia percorrono a piedi ogni settimana la stretta tagliata etrusca? È proprio necessario che passino di lì, quando ci sono altri percorsi alternativi?

È un ragionamento semplice, ma dopo anni ancora ci sono molti, anche amici stimati, che la pensano diversamente. E, soprattutto, mai nessuna autorità ha pensato che fosse giusto impedirlo. Ma continuerò a pensarla diversamente, senza però non rispettare l’idea altrui.

Cerveteri, motociclisti scambiano la Via degli Inferi per una pista di motocross
Cerveteri, motociclisti scambiano la Via degli Inferi per una pista di motocross

Ma quello delle bici su Via degli Inferi non è l’argomento di questo articolo. Perché a Via degli Inferi ci sono anche le moto. Sì, avete letto bene. C’è qualcuno che pensa che sia normale andare con le moto da cross su Via degli Inferi. E di scambiare una suggestiva e iconica via sepolcrale etrusca, per una pista da motocross. Potrei usare aggettivi pesanti per definire questi “individui”, ma è meglio tacere.

La cronaca. Ieri pomeriggio, domenica 27 ottobre, un volontario archeologico del GATC ha visto ben tre motociclisti che giravano indisturbati con le loro moto da cross su Via degli Inferi. Sdegnato gli è corso subito dietro. Ma sono riusciti naturalmente a fuggire, e a fare perdere le loro tracce.

Il volontario ha naturalmente chiamato i vigili, che sono subito accorsi per prendere atto di persona della denuncia. Anche se sono fuggiti, il nostro amico è riuscito a girare un video e a fare diverse foto. Speriamo possano essere utili per rintracciare i tre “sconsiderati”.

Nel frattempo, sono accorsi anche altri volontari, anche di altre associazioni come il GAR, per dare supporto al primo che li ha visti. Sottolineo questo perché è importante ricordare che i volontari archeologici di Cerveteri, a qualsiasi associazione essi appartengano, compiono, con la loro costante presenza, anche un utile attività di monitoraggio e di vigilanza nelle aree archeologiche.

Per avere una dichiarazione su questo episodio dal Direttore del PACT, Vincenzo Bellelli, lo abbiamo raggiunto telefonicamente. Come sempre, pur impegnato in una missione, ci ha gentilmente risposto:

“Faccio appello alla responsabilità di tutti, e in particolare dei ciclisti e dei motociclisti, ad aiutare le autorità di tutela, e in primis il PACT, a mantenere integro il paesaggio della Necropoli, nelle aree ad accesso libero, rispettando il delicato equilibrio che si è creato fra monumenti antichi, natura e presenza dell’uomo.”

Dopo essere venuta a conoscenza dell’episodio, siamo stati contattati dalla Sindaca di Cerveteri, Elena Gubetti, che ci ha tenuto a dichiarare che: “L’Italia è stata la prima Nazione al mondo a inserire nella propria Costituzione la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. L’articolo 9, uno dei principi fondamentali della nostra Carta che sostiene la cultura, la ricerca e le tante grandi bellezze del nostro paese. Parliamo di arte, ma anche di ambiente, di archeologia. Tutti insieme formano un patrimonio ricchissimo, ma fragile: proteggerlo e valorizzarlo è il compito di tutti i cittadini. Quando capiremo veramente il valore immenso del Patrimonio che abbiamo, e il privilegio di poterne godere, capiremo anche che va trattato con estrema cura.”