Il nuovo rapporti Anbi conferma il problema. Nella città etrusca solo 250ml di pioggia in tutto il 2022
Cerveteri “Capitale della siccità”. Al titolo ottenuto nel 2022 si aggiungono, ora, i dati raccolti dall’Osservatorio Anbi (associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue). Secondo l’analisi nella città etrusca in tutto l’anno appena trascorso, sono caduti 250 millimetri di pioggia (-68% sulla media), un po’ quello che succede nelle zone aride di Nord Africa e Medio Oriente.
«È ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nel momento del bisogno», ha detto il direttore generale dell’Associazione, Massimo Gargano.
«Questo – ha proseguito – va affiancato a una costante ricerca nell’ottimizzazione irrigua, senza dimenticare l’efficientamento delle reti idriche, né le possibilità di utilizzo delle acque reflue».

Problema ritenuto serio anche dall’amministrazione comunale.
«Una situazione che dura da tempo – spiega l’assessore Ferri – e che probabilmente creerà non poche difficoltà alle produzioni nei prossimi mesi»
Anche l’assessore all’agricoltura di Cerveteri pensa a grandi invasi per risolvere il problema.
«Potrebbe essere una soluzione per raccogliere l’acqua piovana quando piove. Serve una pianificazione a livello nazionale, altrimenti le colture italiane subiranno dei cambiamenti». Insomma, alcuni alimenti coltivati sul territorio nazionale e dunque anche etrusco, con il perdurare di questa situazione di forte siccità potrebbero sparire per lasciare il posto a «nuovi prodotti».