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Un solo comune Cerveteri-Ladispoli: “Pensiamo al futuro e non al passato”

Il comitato pro fusione torna alla carica sull’argomento.

Un solo comune Cerveteri-Ladispoli: “Pensiamo al futuro e non al passato” –

Questa la nota che il comitato ha postato sui social a favore della fusione tra i due comuni –

Uno degli argomenti più gettonati per contestare il progetto di fusione dei nostri due comuni è il “traumatico” scontro che si sarebbe consumato nel 1970 quando Ladispoli si è staccata da Cerveteri.

Sicuramente in quel momento ci saranno state alcune motivazioni valide e altre molto meno ma crediamo che i fatti accaduti 50 (cinquanta) anni fa siano ormai superati e comunque patrimonio diretto di un numero minimo di cittadini.

Valutiamo i numeri che sono oggettivi e non interpretabili. Oggi siamo complessivamente quasi 80.000 mentre nel 1971 (10° censimento ISTAT 24 ottobre 1971) gli abitanti erano 16.277 dei quali 9.025 residenti a Cerveteri e 7.252 a Ladispoli.

Valutando che circa 4.000 (circa il 25%) avevano meno di 15 anni e quindi non hanno vissuto coscientemente quella fase e che statisticamente quasi la metà della popolazione che aveva più di 15 anni nel 1970 non è più in vita, solo il 28% degli abitanti e cioè circa 4.500 cittadini che oggi hanno tra i 65 e gli 85 anni possono ricordare la scissione dei due comuni.

Anche se la maggioranza di quei 4.500 attuali abitanti fossero stati d’accordo con la divisione dei due comuni, sarebbero al massimo 3.000 le persone reali e in carne ed ossa che hanno vissuto in modo traumatico e favorevole la divisione dei due comuni. Stiamo parlando di 3.000 persone su 80.000 … cioè meno del 4% del totale dell’attuale popolazione che tra l’altro è composta da una maggioranza fatta di ex residenti a Roma e di cittadini di provenienza straniera (circa il 14% questi ultimi).

Detto ciò e considerando che comunque oggi è lo stesso sviluppo del territorio dei due comuni negli ultimi decenni a rendere opportuna e necessaria una sola amministrazione, forse è il caso di sgonfiare la “legenda metropolitana” secondo la quale le popolazioni di Cerveteri e Ladispoli “si odiano…”, o “sono troppo differenti…”, o “hanno vissuto troppo traumaticamente la divisione…”, o addirittura “ricordano quando ci si prendeva a sassate sulla via Aurelia …”.

Forse è il caso di pensare all’oggi, a come migliorare le nostre condizioni attuali e offrire un futuro certo e positivo ai nostri figli e nipoti.

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