Oggi dello splendido basolato rimangono pochi metri dalla greppa di Sant’Antonio verso la valle della Mola
Tutte le strade portano ad Agylla – di Angelo Alfani
L’immagine, disturbata da una luce traditrice, mostra il breve tratto di strada che giungeva lontano, lontano, lontano, fino a coprire un territorio vasto e ricco: quello che per secoli è stato sotto l’influenza politico/commerciale di Agylla.
Dello splendido basolato sono rimaste in vita questa decina di metri che da sotto la greppa di Sant’Antonio si allungano verso la Valle della Mola. La grandiosità viaria sta lì a dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza che Agylla ebbe nei secoli più significativi della sua esistenza.

Di tratti di strada ce ne sono altri ancora in vita: il più affascinante è quello che unisce il rettilineo che dalla Palma va verso i terreni dei Perciballi: splendido perché incastonato tra due pareti di confini a quadroni: sfondati da radici di fichi selvatici ,edera e rose canine. Una deviazione portava alla Torre di rilancio così come si evince dalla presenza di basule lungo il breve tratto di strada polverosa.
Se ne vedono molte altre di basole ammucchiate ai bordi delle nuove strade, gettate nelle cunette.
Alcune, di rara bellezza e possenza ,sono nella vecchia strada che da Agylla portava a Monte Erone, così come le mappe della galleria vaticana del 1580 nominano Monteroni, visibili sopra San Paolo, altre ammucchiate poco dopo l’incrocio con la strada che porta al Boietto.
Poi ce ne sono sotto la Cornacchiola e altre che servono a bloccare il muro del vecchio Campo sportivo. Sicuramente ne ho dimenticate alcune ma sarebbe interessante che qualche scolaresca facesse una ricerca storica sulle strade che partivano e giungevano ad Agylla.
Questo non tanto e non solo per ricordare la avita storia ma soprattutto per uscire dalle quattro anguste pareti scolastiche e farsi una rigenerata agli occhi al cuore ed ai polmoni.
