L’opera trova immediatamente un acquirente: un misterioso dottore residente a Cerveteri
Tronchetti di TorreFlavia, l’opera d’arte, la suggestiva fotografia di Ylenia Tajarol è stata esposta in Via Margutta, nel Cuore di Roma, nella prestigiosa galleria d’arte “Dantebus Margutta”. Tantissimi gli apprezzamenti e l’interesse del pubblico, tanto che la foto ha immediatamente trovato un acquirente… un medico che sarebbe residente a Cerveteri.
Una riproduzione dell’opera è stata pubblicata sui profili social dell’artista, insieme a molti altri scatti assolutamente degni di nota: in questa pagina.
“Tronchetti di TorreFlavia” di Ylenia Tajarol – descrizione dell’opera
All’interno della zona paludosa di Torre Flavia si faceva, fin dai tempi degli antichi romani ed anche in età molto più recenti, l’allevamento dei pesci. C’erano per questa ragione paratie in legno che permettevano di regolare l’afflusso e l’uscita dalla zona paludosa dell’acqua dolce proveniente dall’entroterra, in base alle stagioni e alle piogge.
Con l’avanzare del mare a causa dell’erosione costiera, le paratie sono state via via danneggiate e quelli ritratti nell’opera della fotografa Ylenia Tajarol sono i pali che restano delle strutture risalenti agli anni ’40. L’opera è stata realizzata grazie ad un attento studio della situazione meteorologica dell’area condotto dall’artista. La marea ed il cielo di quel dato momento hanno permesso di realizzare uno scatto a dir poco unico.
“Tronchetti di TorreFlavia” di Ylenia Tajarol – recensione dell’opera
Ylenia Tajarol, fedele al suo nome, che significa appunto “splendore”, fa della “luce” l’elemento fondante della sua fulgida arte. La fotografa, dotata di una innata sensibilità e di uno sguardo capace di cogliere l’importanza dei dettagli, anche quelli più piccoli, si pone in contemplazione della natura e del paesaggio, consapevole che da essi scaturiscono continuamente bellezza e meraviglia.
Lo scatto nasce proprio, così, mentre l’autrice è in ascolto dell’amico e fratello Mare, con cui condivide riflessi e riflessioni, al quale confida le sue emozioni. Accade, così, che proprio mentre un fascio di luce all’orizzonte svela la meraviglia di Torre Flavia, dal Tirreno escano fuori alcuni tronchi che ci appaiono come in un inusuale, quanto splendido, monumento naturale e divino.
L’artista, dunque, si identifica in uno scatto con l’arte stessa, divenendo lo splendore che è capace di far uscire il mondo dal buio, di far emergere la calma dalla tempesta. «Abbi cura di splendere sempre» Casa Editrice Dantebus.
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