Traffico illecito di rifiuti, tre arresti – La nota stampa dei Carabinieri:
Nell’odierna mattinata i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari, consistenti in una custodia cautelare in carcere e due arresti domiciliari, emanata dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di 2 amministratori di una società di Veroli e di un loro collaboratore, per il reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti. I militari hanno altresì eseguito il sequestro preventivo della società, di quote della stessa, nonché il sequestro del centro di trasferenza sito in Piglio e gestito dalla stessa società. Infine sono state perquisite le abitazioni di tecnici dei comuni di Piglio, Sgurgola, Collepardo, Filettino, Fumone, Cave e Roiate, che hanno conferito i rifiuti presso detto centro di trasferenza, tutti indagati per gestione illecita di rifiuti. In carcere è finito C. A., mentre agli arresti domiciliari C. S., sorella di C. A., e P. F.. I fatti contestati risalgono al 2016 – 2018.
La società che gestisce un impianto di trasferenza e il servizio di raccolta rifiuti urbani presso diversi Comuni, operava in totale difformità rispetto a quanto autorizzato. In particolare nell’impianto principale e nei vari siti comunali gestiti dalla predetta Società sono state rilevate ripetute violazioni:
a) sulla tipologia di rifiuti in entrata e per i quali la Società era priva di autorizzazione;
b) relative alla gestione dei quantitativi di rifiuti in totale difformità rispetto alle prescrizioni contenute nel provvedimento di autorizzazione, con superamento dei limiti giornalieri consentiti, e con obblighi mai adempiuti;
c) relative alla gestione in totale difformità rispetto alle procedure di recupero e smaltimento per le quali la Società era stata autorizzata;
d) sulla miscelazione di rifiuti non miscelabili (rifiuti speciali ed urbani);
e) sul mancato rispetto delle prescrizioni a tutela dell’ambiente (percolato non raccolto, ecc…);
f) sulla normativa in materia di emissioni in atmosfera.
Attraverso attività tecniche, ed in particolare con intercettazioni telefoniche ed ambientali, è stato accertato come l’intera attività della società era improntata alla violazione della normativa ambientale, ed i rappresentanti della stessa più volte hanno cercato di evitare i controlli della P.G. operante. Un apporto determinante alle attività ritenute illecite è stato fornito dai funzionari comunali, che hanno consentito lo smaltimento dei rifiuti urbani dei Comuni nei quali la società effettuava la raccolta, in violazione delle prescrizioni autorizzative e per operazioni non ricomprese nell’ambito autorizzativo dell’impianto. Lo stesso centro di trasferenza nel Comune di Piglio, gestito dalla società incriminata, presentava numerose criticità, tali da configurare un pericolo reale e concreto per l’ambiente. Per tali motivi non solo il centro di trasferenza ma anche l’intera società amministrata dal C. A. sono stati posti sotto sequestro.
Per evitare disagi nella raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani dei Comuni, la società è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal GIP di Roma, che ne curerà l’ordinaria amministrazione, consentendo la continuità dell’attività nel rispetto della normativa ambientale