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Se l’Italia entrasse in guerra, chi verrebbe chiamato per andare a combattere?

Se l’Italia entrasse in guerra, chi verrebbe chiamato per andare a combattere? – di Giovanni Zucconi

Mi ricordo che, negli anni 70, pensavo che non avrei mai avuto la possibilità di guidare una automobile perché avevo paura che ci sarebbe stata presto una guerra. Era il periodo della Guerra Fredda, ed era forte il timore di un conflitto nucleare tra i due blocchi contrapposti.

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Poi ci fu la caduta del Muro di Berlino e tutto cambiò. Le guerre non cessarono di essere combattute nel mondo. Ma erano lontane e limitate. Roba che poteva interessare solo le popolazioni locali, o i nostri soldati professionisti.

Ma almeno da un anno, la possibilità per noi Italiani di essere coinvolti in una guerra non è più così remota. L’Europa sta perseguendo una politica di riarmo, e la guerra, quella calda, è alle nostre porte. Proprio al confine tra l’Ucraina e la Russia. Nessuno può dire cosa succederà tra qualche mese o qualche anno. Sicuramente non è più un tabù parlare di guerra nel cuore dell’Europa. Di guerra che potrebbe coinvolgere anche l’Italia.

Premesso questo, c’è sicuramente una domanda che si sono fatta tutti gli Italiani e le Italiane: se scoppia la guerra, io verrò chiamato a combattere?

Nei giorni scorsi ci siamo imbattuti in un articolo di Andrea Artizzu, pubblicato su “L’Unione Sarda”. In questo articolo, la domanda è girata a Massimiliano Masia, avvocato cassazionista, ed esperto di diritto militare.

Vi esporremo una sintesi di quanto detto. L’articolo completo lo potete trovare qui.

Ma insomma, chi potrà essere richiamato in Italia in caso di guerra? L’esperto risponde che i primi a essere impiegati saranno naturalmente i militari in servizio attivo. Poi possono essere richiamati gli ex militari che hanno lasciato le Forze Armate da meno di cinque anni. Per ultimi verranno richiamati i civili. Ma solo se strettamente necessario.

Altra domanda importante: le donne potranno essere richiamate? Scopriamo che la normativa italiana è contraddittoria. Infatti, permette alle donne di partecipare ai concorsi per l’arruolamento volontario, ma poi la leva obbligatoria prevede che possano essere richiamati solo i maschi. Sarà quindi la Politica, in caso di guerra, a dare delle risposte più precise.

Domanda ancora più importante: fino a quale età potremo essere richiamati? L’esperto in questo caso è più preciso. Con le leggi attuali, possono essere richiamati tutti quelli che hanno compiuto 18 anni, fino al quarantacinquesimo anno di età.

Ultima domanda. Chi potrà essere esonerato dai combattimenti? A parte i raccomandati, naturalmente. In questo caso la lista è lunga. Ed è naturalmente sempre basata sulle attuali leggi in vigore sulla leva.

Innanzitutto devono essere esonerate tutte quelle persone che non rientrano nei parametri di età, di idoneità fisica e morale che sono previsti dalla legge. Verranno esonerati anche gli orfani di entrambi i genitori che hanno un ruolo di capofamiglia con fratelli minorenni a carico. Non partiranno per il fronte neanche i figli unici conviventi con un genitore portatore di handicap, o invalido civile, non autosufficiente. Secondo l’attuale legge, non possono essere richiamati neanche gli uomini con figli. Per finire, non potranno essere richiamati, sempre per la legislazione vigente, i soggetti maschi che rappresentano l’unico sostegno economico della famiglia.

Se non appartenete a nessuna di queste categorie, vi consiglio di seguire con meno distrazione gli sviluppi delle crisi internazionali in atto.