Intervista al vicepresidente del comitato locale Fabio Napolitano
di Giovanni Zucconi
Le associazioni di volontariato non sono tutte uguali. Possiamo correttamente e giustamente affermare che tutti i volontari sono da ammirare, e a tutti va riconosciuto il loro impegno per costruire un mondo e una società migliore.
Ma ci sono associazioni di volontariato a cui va riconosciuta una valenza e un’utilità superiore. Sono quelle senza le quali il mondo sarebbe diverso e sicuramente peggiore. Sono quelle che hanno come oggetto del loro impegno le persone e le loro umane sofferenze. Una di queste è la Croce Rossa.
Siamo stati contattati dal “Comitato Locale di Santa Severa – Santa Marinella della Croce Rossa Italiana” per pubblicizzare un loro prossimo e importante evento. Il 14 settembre prossimo alle ore 10:00, nella loro sede di Via Antonio Zara snc a Santa Severa, hanno organizzato un incontro informativo per tutti quelli che vogliono diventare volontari della CRI.
Ma noi di BaraondaNews, quando è possibile, cerchiamo di approfondire meglio le questioni con un contatto diretto. Ed è quello che abbiamo fatto, chiedendo un’intervista al vicepresidente del Comitato, Fabio Napolitano. Che ce l’ha gentilmente concessa, e ci ha invitato a visitate la loro sede.
Non vi tragga in inganno il nome del Comitato. La loro competenza territoriale comprende Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella. In tutto circa 100.000 abitanti.
Andando nella loro sede abbiamo scoperto un mondo. Innanzitutto non si tratta di semplici uffici amministrativi, ma è una sede operativa vera e propria. Con le ambulanze pronte per partire, o le tende gonfiabili che diventano un’infermeria pronte ad essere trasportate in 15 minuti.
Un mondo pulito e ordinato. Con tutti gli ambienti necessari per l’accoglienza di chi ha bisogno, e per la distribuzione dei pacchi alimentari o delle medicine. Con le stanze che ospitano i volontari e i medici di turno, la cucina, le brande e l’infermeria.
Soprattutto un mondo di belle persone. Misurate e dignitose. La Presidente, Rosanna Saba, pur presente durante l’intervista, non ha esitato a cedere la parola al suo vice. In rispetto alla sua maggiore anzianità di servizio, e alla maggiore esperienza. Tutti e due stanno dedicando la loro vita alla CRI. Tutti e due sono impegnati giornalmente in un loro personale lavoro, quello che gli fa portare a casa lo stipendio, ma nonostante questo trovano anche il tempo per gestire e fare funzionare come un orologio il loro Comitato Locale della CRI.
Mi hanno raccontato e descritto tutti i servizi che loro offrono alla comunità. Alcuni a me completamente sconosciuti. Che però meritano un articolo dedicato. Lo leggerete prossimamente. Per il momento concentriamoci sul capire, leggendo l’intervista che segue, cosa vuole dire, e che cosa comporta, essere un Volontario della Croce Rossa. E perché bisogna andare, anche solo per provare a conoscerli, nella loro sede il 14 settembre.
Il 14 settembre, nella vostra sede di Santa Severa, è previsto un incontro formativo con tutte le persone che vogliono diventare un volontario della Croce Rossa Italiana. Ci spiega meglio che cosa si deve aspettare l’aspirante volontario?
“In quella sede spiegheremo il percorso formativo del personale volontario, e le attività a cui possono dedicarsi.”
Quali sono le attività previste per chi diventerà volontario?
“Le grandi macroaree di attività sono tre. La prima, quella che ci impegna il maggior numero di risorse, è quella delle attività nel sociale. La seconda macroarea è la parte “salute”. All’interno della quale troviamo il trasporto degli infermi, il 118 e la donazione del sangue. In questa macroarea prevediamo anche i corsi di formazione sull’uso del defibrillatore, sulla rianimazione cardiopolmonare, e della disostruzione delle vie respiratorie.
Poi c’è l’area dei grandi eventi. Le ricordo che ci stiamo preparando per il Giubileo del 2025. All’interno di questa area c’è l’assistenza negli eventi programmati, come concerti o i campionati di calcio o di basket. E purtroppo ci sono anche gli eventi emergenziali. Come terremoti o alluvioni.
Noi abbiamo potenziato molto i nostri mezzi e attrezzature. Abbiamo tre tende pneumatiche, gonfiabili, che diventano un’infermeria. Ogni tenda può ospitare fino a dodici pazienti in contemporanea. Una tenda è immediatamente attivabile e in partenza in 15 o 20 minuti. Le altre due sono in supporto successivo.”
Santa Severa: il 14 settembre un incontro informativo per diventare Volontari della Croce Rossa
Quanti volontari siete, in questo momento?
“Circa 160. La nostra competenza territoriale comprende Ladispoli, Cerveteri e Santa Marinella. Serviamo circa 100.000 abitanti.”
Quando le ho fatto l’ultima intervista, rimasi meravigliato dal fatto che siete praticamente tutti volontari. Eppure dovete mettere in campo tutta una serie di professionalità alte, tutte gestite con i volontari
“Le confermo che siamo tutti volontari. Nessuna delle 160 persone che operano con noi viene retribuita. Discorso diverso riguarda invece i sanitari. Per avere una continuità nel servizio è necessario prevedere per loro una prestazione a pagamento. Anche perché nei confronti di questi professionisti, è eticamente giusto che vengano retribuiti. Ma non sono dipendenti. Vengono pagati a prestazione.”
Torniamo a cosa deve fare una persona che voglia diventare un volontario della Croce Rossa Italiana
“In questo momento, la cosa più veloce da fare è di venire, sabato 14 settembre prossimo, alle ore 10:00, nella nostra sede in via Antonio Zara, s.n.c. a Santa Severa. Faremo un incontro informativo dove spiegheremo cosa facciamo, e come bisogna prepararsi per operare nei nostri servizi.”
Cosa si deve aspettare un aspirante volontario in questo incontro?
“Inizialmente cerchiamo di affrontare tutti i dubbi che possono sorgere, o che sappiamo essere comuni a tutti gli aspiranti. A quel punto possono iniziare i corsi di formazione per tutti quelli che vogliono diventare volontari. Il corso dura un mese, e impegna due volte a settimana. La formazione, per gli aspiranti volontari, è la fase più vincolante come impegno. Perché le giornate delle lezioni sono in quelle date, e io mi devo impegnare, almeno per l’80%, a frequentare le lezioni. Poi però c’è anche la possibilità di seguire delle lezioni di recupero. Alla fine del mese di corso si diventa volontari. Anche se ancora non si ha ancora una specializzazione.”
Quindi il primo corso è uguale per tutti
“È uguale per tutti, e rappresenta il corso base per entrare a fare parte della Croce Rossa. Il proseguo della formazione dipende dalle aspirazioni personali. Da quali attività mi piacciono di più, o che sono più portato a fare.
Supponiamo che voglia impiegarmi nel sociale. Seguirò un corso per operatore sociale che dura un mese. Il corso si può fare online o in presenza. Ormai dopo la pandemia molti corsi vengono fatti online per agevolare i frequentatori. Fatto il corso si diventa operatori sociali.
Voglio fare il sanitario? Seguo il corso da operatore di trasporto ambulanza. Voglio fare il sanitario ma sono emotivo e ho paura del sangue? Posso seguire il corso di trasporto ambulanze non di urgenza. Queste ultime attività sono molto richieste. Noi riceviamo decine di richieste a settimana per il trasporto di infermi o di persone che hanno bisogno di questo servizio. Oppure posso seguire un corso per essere impegnato nelle emergenze. Sono io che scelgo che cosa voglio fare.
Oppure posso seguire il corso per gestire i grandi eventi. Sia quelli programmati, sia quelli a seguito a disastri o a calamità.”
Quanto durano questi corsi?
“Abbiamo detto un mese per diventare volontario. Tre mesi per diventare operatore di trasporto non di urgenza. Quattro o cinque mesi per diventare un operatore di servizio d’emergenza. La formazione completa del servizio in ambulanza è di nove mesi. Per diventare operatore sociale bisogna seguire il corso base di un mese, più un altro di un mese di specializzazione. L’operatore di grandi eventi o catastrofi deve seguire il corso base, più un altro di un mese di specializzazione.”
Abbiamo detto che frequentare questi corsi è vincolante per essere ammessi
“E’ così. Ma noi cerchiamo di venire incontro agli aspiranti volontari. È prevista anche una modalità “weekend”. Si può decidere insieme di frequentare i corsi il sabato e la domenica. Quindi noi facciamo di tutto per fare una formazione che vada incontro alle esigenze dell’aspirante volontario. Che è la nostra più grande risorsa.”
Ma se uno cambia idea, può passare da una tipologia di servizio ad un’altra?
“Naturalmente sì. Naturalmente deve fare il corso corrispondente. I corsi servono per dare una sicurezza operativa ai volontari. E considerando che nel 99% dei casi abbiamo a che fare con delle vite umane, i volontari devono ricevere la massima formazione possibile.”
Quale è l’impegno richiesto, in termini di tempo, per un volontario della Croce Rossa?
“Il volontario è un volontario. Quindi viene quando può venire, e per il tempo che ha a disposizione. Che può essere un ora a settimana, perché è oberato di impegni, o 100 ore perché non ha impegni di nessun tipo. Per noi valgono tutti allo stesso modo. È importante che si scelga di diventare un volontario, e che si seguano i corsi di formazione. Poi il suo impegno lo decidiamo insieme. Ognuno sceglie quando venire, e quanto dedicarsi alle attività.”
Io posso decidere quanto mio tempo rendere disponibile. Però poi ci sono i turni da rispettare
“Bisogna considerare che prevediamo tanti servizi, ognuno diverso dall’altro. In durata, in frequenza, o nella necessità di fare turni la mattina, il pomeriggio, la sera o la notte. Si spazia dalla segreteria al sociale, dal sociale al trasporto infermo, dal trasporto infermo al pacco alimentare, dal pacco alimentare al 118, dal 118 all’emergenza, dall’emergenza alla logistica. Abbiamo veramente tante attività che un volontario può fare. Può anche dirci lui l’ora e il giorno in cui venire. Sicuramente qualcosa da fare glielo troviamo.”