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CerveteriEvidenza

Processo Daniele Papa, l’udienza è stata rinviata al 24 febbraio

A distanza di quasi cinque anni dal terribile incidente che costò la vita a Daniele Papa, giovane ragazzo cerveterano aspirante pilota e vittima di un incidente aereo durante la fatale lezione di volo del 25 maggio 2020, proseguono le indagini sul sinistro: lo scorso 29 gennaio c’è stata un’ulteriore udienza sul caso nel quale è imputato Cito Giananndrea, “In data 29 gennaio l’ennesima udienza è stata rinviata ancora una volta al 24 febbraio in quanto gli avvocati dell’imputato Cito Giannandrea, istruttore di volo di Daniele in quel
maledetto volo inabissatosi nel Tevere e accusato di omicidio colposo, il quale ha ribadito più volte la propria innocenza, precisando di aver eseguito tutte le manovre correttamente e di non avere responsabilità sull’incidente.

La mamma di Daniele, Franca Follesa, non crede a tale versione dei fatti, sostenendo che i risultati delle tre perizie svolte, la prima dal perito del tribunale, la seconda dall’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo e la terza richiesta dalla giudice monocratica ed effettuata da periti ufficiali dell’Aeronautica militare italiana, metterebbero in risalto che dietro alla perdita di controllo dell’aereo in volo ci sia stato un errore umano, dal quale stato scaturito il tragico evento. Franca ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito all’ultima udienza, specificando i motivi per il quale il giudizio definitivo è stato rinviato ulteriormente al 24 febbraio: “In data 29 gennaio, l’ennesima udienza è stata rinviata ancora, questa volta al 24 febbraio, in quanto gli avvocati dell’ imputato Cito Giannandrea, indagato per omicidio colposo, nell’udienza scorsa hanno depositato un atto di 400 pagine senza preavviso, e per tale motivo l’avvocato della parte civile ha chiesto il rinvio per poter visionare i documenti.

Nell’ultima udienza, invece, hanno dichiarato che stanno preparando un’offerta economica per liberarsi della parte civile”. ù

La manovra proposta dalla difesa con il risarcimento economico non è piaciuta a Franca e alla sorella di Daniele, Isabella: subito dopo l’udienza, con rabbia e sconforto, i familiari hanno dichiarato che non accetteranno mai l’offerta in denaro, precisando che la vita di Daniele non ha prezzo. Franca ha poi rimarcato la voglia di arrivare fino in fondo,
confidando nella giustizia e di essere in attesa della sentenza emanata dal giudice, la quale, spera, possa arrivare il primo possibile.

Simone Pietro Zazza