I fratelli Alabiso, obbligati a chiudere l’azienda nei giorni del party, rivendicano: “Sia fatta chiarezza e ci sia riconosciuto un congruo indennizzo”
“Obbligati a chiudere la nostra azienda al pubblico in piena estate, con grossi danni al bilancio stagionale e alla nostra immagine, rispetto ai disservizi ai clienti abbonati e abituali. Non siamo stati coinvolti nell’organizzazione e nel processo gestionale, che ci avrebbe dovuto, a noi imprese del luogo, vedere protagoniste dell’evento che ha occupato di fatto il lungomare pubblico. Ci sono stati anche tranciati i cavi lasciandoci al buio in pieno servizio nei giorni appena precedenti l’evento vero e proprio”.
Queste alcune delle rimostranze recepite dallo staff del Six Beach a fine estate. Ma la vicenda non si chiude, quest’oggi emergono nuove dichiarazioni sui profili social da parte dei gestori: “continuiamo ad essere fermati da amici, conoscenti e per assurdo anche da estranei (compresi esponenti politici locali) che ci chiedono se è vero che l’organizzazione del JOVABEACH PARTY ci ha dato decine di migliaia di euro per la chiusura forzata del nostro stabilimento balneare durante i giorni in cui si è svolto il JOVABEACHPARTY 2022 a Marina di Cerveteri. La risposta è no! Non abbiamo ricevuto alcun indennizzo economico! Oltre al danno anche la beffa! Stanchi di questa incredibile situazione abbiamo dato mandato ai nostri legali di agire per nostro conto, in qualunque sede necessaria, nei confronti dell’organizzazione del concerto e dell’ amministrazione comunale affinché sia fatta chiarezza sui fatti e ci sia riconosciuto un congruo indennizzo per il danno economico e di immagine subito. A presto per nuovi particolari e aggiornamenti”.