OMICIDIO VANNINI. Mamma Marina esprime la sua opinione su cosa sia successo veramente quella notte a casa Ciontoli – VIDEO
“Marco non doveva dire che cosa era successo in quella casa” –
“Si sono messi d’accordo perché Marco non doveva dire che cosa fosse successo in quella casa e quindi hanno portato Marco allo sfinimento. Hanno detto un mare di menzogne”.
A dire cosa pensa sia successo quella notte di metà maggio del 2015, nella casa di via Alcide De Gasperi a Ladispoli, è mamma Marina.
Ieri durante la puntata di Segreti e Delitti in onda su Canale 5, Gianluigi Nuzzi e Cesara Buonamici hanno puntato i riflettori sull’omicidio di Marco Vannini.
Riflettori puntati sull’amore tra Martina e Marco. Dal giorno in cui si sono conosciuti ai problemi, più volte messi in evidenza anche dai famigliari di Marco, per quella carriera militare che il ragazzo voleva intraprendere.
Sono stati ripercorsi i momenti che hanno preceduto il drammatico evento del 17 maggio.
Il pranzo a Bracciano tra alcuni parenti di Marco e Martina, nonostante Marco non fosse presente.
In quell’occasione, come emerso proprio dai racconti dei famigliari del giovane, Martina avrebbe mostrato la sua contrarietà alla volontà del ragazzo di sostenere il test d’ammissione per entrare a far parte delle Forze armate.
Per mamma Marina quella sera, probabilmente Marco, andato a cena a casa della fidanzata, avrebbe dovuto fare i conti con lei. Per mamma Marina, quella sera, i due fidanzatini probabilmente hanno litigato.
E non è escluso, per la donna, che in quella lite possano essersi intromessa anche la famiglia della giovane.
Forte anche il dolore della nonna di Marco, nonna Gina che ieri sera è intervenuta in collegamento esterno, alla puntata. “Lo hanno lasciato morire per terra come un cane e non hanno fatto niente per salvarlo”.
Dito puntato anche contro Martina: “Diceva di amarlo e non ha fatto nulla per salvarlo.
Se non ci sarà una giustizia terrena ci sarà quella divina che vi castigherà (dice nonna Gina rivolgendosi ai Ciontoli, ndr). Tutti e cinque siete stati a mandarlo al camposanto”.
Riflettori puntati ancora una volta sulle indagini, sul mancato sequestro dell’abitazione, sullo sparo, sulle testimonianze dei vicini.
A puntare il dito contro tutte le mancanze emerse l’opinionista e giornalista Carmelo Abbate: “Non sono stati ascoltati i vicini, la casa non è stata sequestrata”.
Sempre durante la puntata sono state fatte riascoltare anche le intercettazioni ambientali effettuate nel corridoio della caserma dei Carabinieri di Civitavecchia. Intercettazioni dove Martina, Federico e Viola parlano di quanto accaduto.
E poi ancora, la sentenza di secondo grado e la rabbia di mamma Marina, di papà Valerio e di migliaia di italiani che continuano a chiedere giustizia per Marco.