La nostra intervista alla giovane promessa etrusca
di Giovanni Zucconi
Oggi, 27 agosto, a Lima in Perù, iniziano le gare dei campionati del mondo under 20 di atletica leggera. E si protrarranno fino al 31 agosto. Perché ricordiamo questo? Perché tra gli atleti che gareggeranno, ci sarà anche il ceretano Francesco De Santis. Che attualmente è il campione italiano sui 400 metri.
Francesco è allenato dalla straordinaria Loredana Ricci, che abbiamo recentemente intervistato. Questo è il link per chi vorrà rileggere l’intervista. Sarà accompagnato in questa avventura da suo padre, anche se Loredana Ricci, come ci ha confidato, sarà collegata con Lima 24 ore su 24. Anzi, come dice lei, 25 ore su 25.
Abbiamo intervisto Francesco De Santis qualche giorno prima della partenza, durante il suo incontro di saluto e di augurio con la Sindaca Elena Gubetti. Non si era presentato solo, ma era accompagnato da molti ragazze e ragazzi di Cerveteri, che si allenano con lui in diverse discipline dell’atletica leggera.
Era bello vederli tutti insieme a festeggiare Francesco. E questo mi ha ricordato una cosa che ha detto la sua allenatrice: “Anche se l’atletica è uno sport individuale, io credo che non si possano raggiungere certi risultati se non esiste un contorno di ragazze e ragazzi che ti sostengono. Il gruppo è fondamentale. La vittoria di uno è la vittoria di tutto il gruppo. Ognuno di noi ha delle qualità che poi trasmette agli altri. Tutti siamo fondamentali allo stesso modo.”
Di seguito l’intervista che ci ha gentilmente concesso Francesco De Santis. Dalla quale emerge un personaggio che, semplificando, possiamo definire tosto e determinato. Qualità che sicuramente tirerà fuori nelle gare che lo attendono ai mondiali di Lima.
Nell’ultima intervista che ho fatto a Loredana Ricci, mi ha detto delle cose molto belle. “Nello sport non conta solo il cronometro,ma bisogna vivere e condividere dei valorida lasciare ai ragazzi.Uno si prepara al meglio, e se poi le cose vanno bene siamo tutti contenti, altrimenti ci abbiamo provato”, tanto per fare alcuni esempi.Ti ritrovi anche tu in questa filosofia di vita?
[Francesco De Santis] “Beh, no!Premesso che lo Sport non ti regala nulla, a me dispiace quando non si raggiunge un risultato. Per me non funziona proprio così. Che, se va bene siamo contenti, e se non va bene siamo contenti lo stesso. Io personalmente non sono contento (ride). Ma non sono contento neanche quando va bene (ride).”
[Loredana Ricci] “Anche quando va bene, lui non è contento.”
[Francesco De Santis] “Se una gara mi va male, non posso essere contento. Perché mi sono impegnato molto, e ho faticato molto. C’è poco da fare. Se la gara va male si è tristi. E ai valori ci si pensa poco in quel momento.”
[Loredana Ricci] “Anche io quando le cose andavano male tiravo le cose al mio allenatore per il nervoso (ride). Ma un allenatore certe cose le deve comunque dire per farti accettare la sconfitta.”
Durante le ultime Olimpiadi, alcuni atleti si sono lamentati che in Italia manca la cultura della sconfitta. Francesco un po’ ce lo sta confermando
[Loredana Ricci] “Io capisco cosa Francesco vuole dire. Quando tu ti poni degli obiettivi, e questo può accadere nello sport come nella vita, e dai il mille per cento per raggiungerli, ma poi vedi che dopo tanto impegno questi obiettivi non li raggiungi, e i tuoi sogni svaniscono, non puoi certo dire di essere contento lo stesso. Quindi non è che ci manca la cultura della sconfitta. Che comunque fa parte del nostro mondo. Ma è una normale reazione a mesi o anni di impegno, dove hai dato anche quello che non avevi, e hai visto i tuoi sogni svanire in un attimo.”
Quindi la sconfitta non fortifica?
[Loredana Ricci] “Che la sconfitta fortifichi io qualche dubbio ce l’ho. Distinguiamo quello che pensa veramente il giovane atleta, da quello che deve dire e fare l’allenatore. L’atleta deve essere formato a gestire la sconfitta. Altrimenti rischiamo di perdercelo per strada. Ma non è facile fare capire ad un ragazzo che va bene lo stesso anche se l’obiettivo non è stato raggiunto. “Ho lavorato mesi, ho lavorato anni… Non ho raggiunto il mio obiettivo, e va bene lo stesso?”. Per un allenatore è normale dirli che va bene lo stesso. Ma è altrettanto normale che il ragazzo non sia d’accordo.”
Cosa sarebbe Francesco De Santis senza l’atletica?
[Francesco De Santis] “Io faccio parecchie cose fuori dal campo. Ma non avrei scoperto la mia dimensione. Che ora considero quasi imprescindibile.”
E senza Loredana Ricci?
[Francesco De Santis] “Io credo di essere sicuramente in buone mani. E spero che il nostro progetto a lungo termine possa dare degli ottimi risultati.”
Nella precedente intervista Loredana ha detto che prossimamente ci sarà un atleta di Cerveteri alle Olimpiadi. Sarai tu?
[Francesco De Santis] “Beh, è complicato dirlo ora.”
Ma ci state lavorando?
[Francesco De Santis] “Sicuramente sì.”
Cosa hai pensato subito dopo l’infortunio? Che era tutto finito?
[Francesco De Santis] “Che era tutto finito, non l’ho mai pensato. In fondo tante persone si infortunano durante la loro carriera, e poi si riprendono. Certo che non ero sicuro di poter salvare la stagione. Perché mancava veramente molto poco tempo. Abbiamo dovuto velocizzare un po’ tutta la preparazione, e abbiamo sconvolto tutti i piani. Ma non ho mai pensato che fosse veramente tutto finito.”
E quando hai saputo che saresti andato ai mondiali, cosa hai pensato?
[Francesco De Santis] “L’ho capito alla fine della gara. Ma in quel momento ero più preso dal titolo italiano.”
È cambiata la tua vita sociale dopo il titolo italiano e l’annuncio che saresti andato ai mondiali? Nel senso che c’è qualcuno che ti ferma per strada e ti chiede l’autografo?
[Francesco De Santis] “No. In realtà frequento sempre le stesse persone. Qualche amico o parente lontano si è fatto sentire. Ma non è cambiato quasi nulla per me.”
Gli sportivi come te sono sempre un esempio. Soprattutto per i tuoi coetanei. Che messaggio ti senti di dare ai tuoi coetanei che non praticano lo sport?
[Francesco De Santis] “Gli direi di intraprendere un percorso nel mondo dello Sport. Ma non troppo, perché altrimenti mi tolgono un po’ di visibilità (ride).”
Se vuoi puntare alle Olimpiadi, non dovresti già cominciare a prepararti adesso?
[Loredana Ricci] “Quello che lo potrebbe portare alle Olimpiadi sarà un percorso impegnativo, e sicuramente svolto in altri contesti. Un ragazzo che deve affrontare le Olimpiadi ha bisogno di avere delle idonee strutture a disposizione, e un adeguato ambiente di lavoro.”
Già sapete dove andrete ad allenarvi?
[Loredana Ricci] “Ancora no. Ma ti posso dire che, quando stavamo a Formia, erano presenti i tecnici della nazionale. Ma anche medici, nutrizionisti, fisioterapisti, … Ma soprattutto palestre e piscine di tutti tipi. Tutto questo è necessario se si vuole intraprendere un percorso che ti possa portare a prestazione di livello mondiale.”
Da come la stai raccontando, sembrerebbe quasi che Loredana Ricci potrebbe non essere nel futuro di Francesco
[Loredana Ricci] “Io mi auguro che nel suo futuro non ci sia Loredana. I ragazzi io li posso fare crescere, ma a un certo punto devono anche spiccare il volo da soli. Io per loro ci sarò sempre. Ventiquattro ore al giorno. Ma gli auguro che la loro crescita continui in un contesto diverso e più idoneo per raggiungere un certo tipo di risultati.”
Avrai comunque il merito di aver tracciato il suo percorso, e di averlo portato ai mondiali di Lima
[Loredana Ricci] “Siamo stati contattati da un tecnico che, sui risultati di Francesco, sta facendo una tesi in un corso per diventare allenatore. Ha voluto conoscere i suoi risultati e i suoi metodi di allenamento. Francesco, per come ha raggiunto i suoi obiettivi, è quindi diventato anche un caso di studio per gli allenatori. Significa che lui ha dato qualcosa, noi abbiamo dato qualcosa, anche rivoluzionando un po’ le tecniche di allenamento. Ricordiamoci che Francesco è uscito solo a maggio dalla piscina.”