Tra laboratori di musica, arte, letteratura e informatica, i più giovani raccontano le loro esperienze
Le telecamere RAI entrano nell’Istituto Ilaria Alpi di Ladispoli –
Questa mattina l’IC Ilaria Alpi di Ladispoli è andato in onda sul programma di RAI Tre Buongiorno Regione: le telecamere hanno così seguito Ines Siano alla scoperta delle offerte formative della scuola media cittadina dedicata alla giornalista RAI caduta a Mogadiscio nel 1994 col proprio operatore durante un’inchiesta sul traffico di armi.
“Insegniamo l’importanza della libertà di stampa e di parola” dice la dirigente Maria Bevilacqua che spiega la scelta di intitolare la scuola a Ilaria Alpi per ricordarne i valori e festeggiarla nel giorno della sua nascita, il 24 maggio, con un concorso di arti, musica e poesia.
L’arte è proprio un fulcro delle attività didattiche offerte dalla scuola di Ladispoli.
Ilaria, vincitrice di uno dei concorsi con una poesia, spiega che ha voluto immaginare le armi prendere coscienza del male causato e trasformarsi in ortaggi: una metafora sulla speranza che chi fa del male al prossimo con la guerra decida di comprendere la sofferenza arrecata.
Claudia spiega invece l’importanza dell’incontro con un’insegnante che l’ha spronata verso la passione per la lettura già avviata grazie ai genitori.
Non solo letteratura all’Istituto Ilaria Alpi, ma anche musica e arte
“La musica è un linguaggio e serve ai ragazzi per far crescere, confrontarsi e relazionarsi fra loro”, spiega il professor Gallucci.
Gaia dice che ha sempre avuto una passione per la musica e quando ha scoperto che nella scuola venivano effettuati dei corsi ha colto l’occasione per imparare a suonare uno strumento, la chitarra.
Al laboratorio di musica viene anche affiancato un laboratorio artistico dove ai più piccoli viene data la possibilità di assecondare le loro inclinazioni artistiche e di esprimersi liberamente.
“È un’occasione di inclusività” dice Filippo che mostra alcuni oggetti di scena per una rappresentazione teatrale della Tosca fatti con materiali riciclati.
La piccola Aurora, 12 anni, invece introduce il laboratorio digitale dove viene spiegato ai più giovani come ridurre il divario digitale.
“Va ricordato il grande lavoro che fanno anche gli insegnanti di sostegno”, conclude la dirigente Bevilacqua, perché, come chiosa la giornalista Siano, nessuno va lasciato indietro.