I ragazzi anche se lontani hanno messo in scena l’Inno d’Italia grazie ai loro docenti
Ladispoli, un segno di unità dai ragazzi della Corrado Melone per il 2 Giugno –
Un segno di unità in un giorno particolare come quello di oggi: il 2 Giugno. E’ il contributo che hanno voluto dare i ragazzi della Corrado Melone grazie all’aiuto dei loro insegnanti.
“Fra tutti i Paesi del Mondo, l’Italia è fra le poche Nazioni che festeggiano la sua nascita derivante non da guerre o rivolte, ma da un atto democratico: il referendum per la scelta fra Monarchia e Repubblica”, ha detto il dirigente scolastico Riccardo Agresti.
“L’Italia, che è stato il risultato della fusione (spesso anch’essa voluta democraticamente) di tanti piccoli staterelli, è la dimostrazione di come non le divisioni, ma solo l’unione, l’accordo e la solidarietà rendono grande un Paese”.
“In questo triste e tragico periodo abbiamo osservato come il vero pericolo non prevenga da nostri simili, stranieri che parlino lingue diverse dalla nostra o abbiano pelle o capelli di diverso colore, ma da un essere che nemmeno potrebbe essere definito “vivente”. Un virus che ci sta togliendo la socializzazione di cui abbiamo bisogno fortemente”.
“Come tutta la nostra Scuola, l’istituto comprensivo Corrado Melone, anche i docenti di musica non hanno abbandonato i ragazzi e, usando l’espressione più elevata dello spirito umano, hanno voluto dare un segno di unità, nella lontananza, che potete godervi visionando il video”.
“Desidero ringraziare i docenti che hanno collaborato: i professori Carmen Petrocelli, Patricia Vargas, Michele Muscolino, Augusto Travagliati, Francesco Maiuolo e l’ideatore dell’iniziativa direttore dell’orchestra Melone, il prof. Sergio Cozzi”.
“Voglio poi esprimere la mia ammirazione per i ragazzi che si sono messi in gioco (alcuni stanno toccando lo strumento solo da pochissimi mesi), la riconoscenza per i genitori o i fratelli che hanno realizzato i video e la gratitudine più profonda per il papà che ci ha aiutati nella non banale post produzione del video, il signor Enrico Barbanera”.