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Ladispoli, inaugurato il progetto “Fili di speranza”

Il laboratorio di sartoria eco solidale ha aperto i battenti alla chiesa Santa Maria del Rosario grazie alla collaborazione tra l’associazione Terra e Missione Aps e la Confraternita S. Maria del Rosario

Ladispoli, inaugurato il progetto “Fili di speranza” –

Un laboratorio di sartoria eco solidale che vuole trasformare e rinnovare scarti tessili provenienti dalle missioni nel mondo per dare loro una nuova vita; e allo stesso tempo che dia l’opportunità a donne residenti nel territorio in situazioni di disagio economico sociale, di realizzare arte manifatturiera.

Ladispoli progetto Fili speranza

Con questo spirito, nei giorni scorsi, alla chiesa Santa Maria del Rosario, ha preso il via il progetto “Fili di Speranza”, nato dalla collaborazione tra l’associazione Terra e Missione Aps e la Confraternita S. Maria del Rosario.

Ladispoli: alla chiesa Santa Maria del Rosario il progetto Fili speranza

Un progetto che vede la collaborazione anche del Ciofs FP Lazio ETS con il quale sarà previsto, come spiegato dalla consigliera Daniela Marongiu (che insieme all’amministrazione ha dato supporto al progetto), un corso gratuito che rilascerà alle iscritte un attestato di frequenza, oltre all’eventuale supporto nella redazione del curriculum vitae e all’attività di accompagnamento nella ricerca di lavoro.

“Il ricavato di ogni creazione – ha spiegato ancora Marongiu dai suoi canali social – verrà devoluto interamente alla Caritas parrocchiale e alle attività delle missioni e delle varie congregazioni”.

All’evento erano presenti Mons. Albero Mazzola, Vicario Generale della Diocesi di Porto-Santa Rufina, i rappresentati dell’Amministrazione Comunale quali Stefano Foschi, Assessore al Commercio e Attività Produttive, e il Delegato alle Politiche Sociali, Fiovo Bitti.

“Incisivo – scrive ancora Marongiu – è stato l’intervento di Foschi, rinnovando il totale entusiasmo e la piena disponibilità dell’Amministrazione alla collaborazione e al supporto per quei cittadini volenterosi di realizzare progetti che puntano a sviluppare percorsi di emancipazione sociale ed economica”.

A seguire la Consigliera Marongiu e il Delegato Bitti non sono mancati nel ricordare alle volontarie del progetto, la possibilità di presentare domanda per aggiudicarsi gli spazi per i mercatini, ai fini della vendita dei propri prodotti.

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