Ladispoli, i granchi blu colonizzano la Palude di Torre Flavia: Battisti lancia l’allarme –
In virtù della loro moltiplicazione, i granchi blu ora iniziano a far paura. La loro presenza, infatti, ha iniziato a produrre modifiche all’ecosistema faunistico della palude di Torre Flavia.
Volontari ed esperti sono all’opera da settimane, in collaborazione con l’università di Roma 3, per cercare di catturarli ma le nascite sono troppe e con il passare dei mesi lo stagno e i canali nei pressi dell’oasi protetta sono strapieni di invasori.
A lanciare l’appello è Corrado Battisti: «L’arrivo del granchio blu – sottolinea il gestore della riserva naturale per conto di Città Metropolitana – è un ulteriore colpo per un ecosistema già sottoposto a stress. Se non si interviene prontamente, rischiamo di vedere una drastica riduzione della biodiversità in quest’area. La situazione è particolarmente grave perché il granchio blu non ha predatori naturali nell’area mediterranea, il che gli permette di proliferare senza controllo».
I granchi blu possono divorare vongole, gamberi, pesci, tanti animali che popolano la riserva. «Basti pensare – prosegue il gestore – che qui abbiamo 130 specie di molluschi diversi, anche per via delle secche di Torre Flavia. La presenza dei granchi può avere un impatto devastante».
«L’unica via è quella di prenderli – conclude – magari mangiarli, senza creare allevamenti possibilmente. Non ci sono altre soluzioni, devono essere catturati. Gli aironi possono divorare quelli piccoli con il loro becco ma gli adulti non ci riescono perché sono troppo grandi. Le uova degli ospiti alieni sono tante, migliaia. È una battaglia complicata e lunga».