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Cittàpolitica

Il PD: “A Ladispoli servono controlli più estesi sugli alcolici”

La nota della sezione locale del Partito Democratico

A Ladispoli il problema, generalizzato, degli alcolici, delle ubriachezze moleste e connessioni varie, viene da lontano, ma il Sindaco Grando, che sta “con le persone perbene”, a quanto pare se ne accorge solo dopo tre anni alla guida della Città. Riteniamo che un Sindaco, che ha giurato sulla Costituzione, debba stare sempre dalla parte delle persone perbene in ogni circostanza, in ogni settore del suo mandato con l’obbligo di preoccuparsi della sicurezza dei suoi concittadini soprattutto attraverso i controlli. E proprio sul tema dei controlli vale la pena di fare un ripasso spulciando nell’archivio stampa: Correva l’anno 2016, fonte il quotidiano on line Il Faro 18 luglio…”’Operazione congiunta dei Carabinieri della Stazione di Ladispoli e della Polizia Locale, avvenuta tra le ore 23 di venerdì 15 luglio e le prime luci dell’alba di oggi, durante la quale sono stati effettuati controlli sulle attività di somministrazione e sui locali di intrattenimento. E’ stato verificato il rispetto delle ordinanze sugli orari di chiusura e soprattutto sul divieto di somministrazione di alcolici ai minori.

Durante i controlli sono stati elevati sei verbali, mentre ad un esercizio sono stati apposti i sigilli per reiterazione della violazione del divieto di vendita di alcolici a minori. I controlli congiunti di Carabinieri e Polizia Locale – ha dichiarato il Sindaco Paliotta – continueranno per tutta l’estate. In settimana erano state emesse le ordinanze di chiusura per tre mesi al locale responsabile della vendita di alcolici ad una minorenne, poi ricoverata, e ad una attività di giochi dove erano state trovate sostanze stupefacenti. Un ringraziamento particolare al comandante della locale stazione dei Carabinieri Roberto Izzo e al comandante della Polizia locale Sergio Blasi e ai loro uomini per l’impegno ‎costante che porterà più sicurezza e più controllo alla nostra comunità”.

Il Sindaco Grando però ha ritenuto che il problema potesse risolversi riducendo l’orario di vendita di alcuni “minimarket etnici”, snaturando perfino il termine etnico (il dizionario della lingua italiana spiega molto bene l’etimologia) ormai di uso comune, che fa tendenza in tanti settori come ad esempio la moda e l’arredamento.

Quel “minimarket etnici” viene percepito non tanto come discriminazione razziale (le cronache sono piene di quanto avviene nel mondo e soprattutto in USA) quanto una sorta di riflesso nostalgico dell’Italia ai tempi dell’autarchia mussoliniana. Nello specifico, non mettiamo in discussione le lamentele dei residenti sui comportamenti disdicevoli elencati, ma vanno tenute in considerazione anche le lamentele, riscontrabili sui social e sulla stampa locale, relative alla cosiddetta “movida” notturna cittadina, che
troppo spesso supera il livello di tolleranza e sfocia nel disturbo della quiete pubblica. E se tutto ciò è importane in tempi normali, lo è ancor di più in questo momento particolare ancora caratterizzato dal Coronavirus. I cittadini hanno bisogno di essere rassicurati, con serietà. Infine Sindaco Grando ci consenta un rilievo: il 2 giugno Festa della Repubblica Lei è stato immortalato alla manifestazione di Piazza del Popolo, ovvero un “bagno di folla” in piena pandemia, voluto da Salvini, Meloni e l’ex Presidente del Parlamento Europeo, Tajani. Lei, come politico della Lega ovviamente è libero di partecipare alle riunioni del suo partito, ma poiché Ladispoli è Covid free, grazie soprattutto alla comunità che ha rispettato le norme del lockdown, ci auguriamo che come Primo Cittadino abbia preso in quella piazza romana tutte le precauzioni necessarie per non confondersi nel maxiassembramento privo di regole.

Ufficio Stampa PD Ladispoli

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