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Coronavirus, la Regione avvia una task force del servizio sanitario regionale

Ci sarà un aggiornamento giornaliero per coordinare le modalità oprative secondo i protocolli di gestione emanati. I casi sospetti saranno centralizzati allo Spallanzani.

Coronavirus, la Regione avvia una task force del servizio sanitario regionale –

Si è insediata presso l’Assessorato alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio la task force del Servizio sanitario regionale per la gestione delle modalità operative sul Coronavirus successive alle indicazioni del Ministero della Salute.

Coronavirus, la Regione avvia una task force del servizio sanitario regionale
Coronavirus, la Regione avvia una task force del servizio sanitario regionale

Della task force fanno parte il Direttore operativo del NUE 112, il Direttore sanitario dell’Ares 118 e dell’INMI Spallanzani, il Direttore regionale della Programmazione sanitaria, l’Area Ospedaliera e l’Area della Prevenzione, nonché il SERESMI (Servizio vigilanza malattie infettive).

Ci sarà un aggiornamento giornaliero per coordinare le modalità operative secondo i protocolli di gestione emanati. Al momento non c’è alcun allarme ma l’attenzione è alta.

Intanto nei giorni scorso allo Spallanzani si è svolta una riunione operativa per la gestione di eventuali casi a Roma e nel Lazio di persone con sospetta patologia da Coronavirus.

Sono stati convocati tutti i responsabili dei pronto soccorso, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per rendere note le procedure operative.

I casi sospetti a Roma e nel Lazio verranno gestiti in maniera centralizzata proprio dall’Istituto nazionale malattie infettive ‘Spallanzani’, con un trasporto che verrà fatto a carico dello stesso istituto se il paziente è già ricoverato in ospedale, altrimenti con il servizio 118.

Per l’eventuale gestione di casi pediatrici, la collaborazione e l’indicazione di centralizzazione è attraverso l’ospedale Bambino Gesù. Anche qui si è predisposto un protocollo operativo tra ospedale pediatrico e istituto.

“Più che allarme direi che è un elemento di precauzione che il Sistema sanitario ha preso secondo le indicazioni che sono state date a livello europeo e dal ministero della Salute.

A oggi non c’è motivo di preoccupazione – così Alessio D’Amato, assessore alla sanità e all’Integrazione sociosanitaria, che ha aggiunto: le nostre strutture sono pronte.

Anche negli anni scorsi, ad esempio con la Sars, sono sempre state date indicazioni molto chiare che verranno usate anche questa volta”.

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