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Chiusura del CARA, la nota di ANPI Ladispoli Cerveteri e CGIL SPI



“Oltre a distruggere un modello di integrazione alle porte di Roma, lo sgombero rischia di creare nuovi irregolari”

Chiusura del CARA, la nota di ANPI Ladispoli Cerveteri – “Ciò che è avvenuto nel “Cara di Castelnuovo di Porto, dove c’è il secondo centro rifugiati più grande d’Italia, è qualcosa di indegno, che offende la nostra storia e i principi sanciti nella Costituzione Italiana”.

Così si esprime in una nota il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci e come ANPI Sezione Ladispoli-Cerveteri e CGIL/Spi non possiamo che condividere e sottoscrivere, con amarezza, le sue parole. Non conosciamo il destino delle 320 persone, tra uomini, donne e bambini, ospitate nella struttura e che da anni, pacificamente, seguivano i progetti di integrazione sia con la scuola che con il lavoro.

L’operazione di sgombero è stata eseguita nel nome del Decreto Sicurezza e in chiave sicurezza una domanda sorge spontanea: c’erano forse elementi di allarme per l’ordine pubblico nel Cara di Castelnuovo di Porto?

Non risulta. Risultano con chiarezza però le modalità dello sgombero organizzato in 24 ore senza preavviso né per il Sindaco di quel Comune, Riccardo Travaglini, né per i rifugiati la cui destinazione rimane ignota.

Un testimone dichiara: “I bambini dovranno interrompere gli studi (c’è chi era arrivato alla seconda media), chi aveva trovato lavoro dovrà lasciarlo. Ci sono donne che sono state vittime di ogni sorta di abuso e violenza e molte hanno un bimbo con sé. Chi verrà portato via perderà il diritto di difendersi perché l’avvocato è di nomina regionale e cambiando regione…”

Tutto ciò oltre che disumano, pensando anche alla condizione di chi non avendo nessun riconoscimento finirà in strada, nel gelo invernale, è uno schiaffo a tutti quegli operatori che hanno svolto un’ attività preziosa per l’integrazione dei rifugiati.

Questi metodi riportano alla memoria il periodo più buio della storia del nostro Paese quando il razzismo e l’intolleranza si abbattevano senza pietà su persone inermi considerate inferiori.

Quel periodo lo abbiamo sconfitto e facciamo appello che non si ripetano altri episodi come Castelnuovo di Porto.

Oltre a distruggere un modello di integrazione alle porte di Roma, lo sgombero rischia di creare nuovi irregolari.

Ci appelliamo all’art. 2 della Costituzione Italiana: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
ANPI SEZIONE LADISPOLI-CERVETERI CGILSpi

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