fbpx
 
CerveteriCittà

Cerveteri, sabato a via degli Inferi la “Mostra d’Arte e Natura”

L’intervista all’artista Stefano Azzena

di Giovanni Zucconi

Sabato prossimo, 14 settembre, sarà una giornata ricca di eventi per chi visiterà la Necropoli della Banditaccia a Cerveteri. Non solo è previsto lo svolgimento della manifestazione astronomica “La notte internazionale della Luna”, a partire dalle 19:30. Ma verrà organizzata, per la prima volta in assoluto sulla Via degli Inferi, una mostra d’arte dell’artista ladispolano Stefano Azzena.

La mostra si intitola “Mostra d’Arte e Natura”, per sottolineare come l’artista abbia l’ambizione di proporre, in uno degli ambienti più suggestivi della Necropoli della Banditaccia, un filo conduttore che lega e fonde la sua Arte con la Natura che abbraccia e plasma l’anima di tutto il Parco Archeologico.

La mostra si terrà all’inizio del percorso classico della Via degli Inferi, non distante dalla Tomba delle Colonne Doriche. L’esposizione potrà essere visibile, naturalmente gratuitamente, dalle ore 10:00 alle ore 20:00.

Cerveteri, sabato a via degli Inferi la “Mostra d’Arte e Natura”
Cerveteri, sabato a via degli Inferi la “Mostra d’Arte e Natura”

Non mancheranno dei momenti in cui saranno presenti anche altre forme artistiche, per sottolineare ed evidenziare il messaggio stilistico di Stefano Azzena. In particolare. è previsto un accompagnamento musicale del maestro Roberto Gombia, e la lettura di poesie di Gaetano Caria.

Questa manifestazione, patrocinata anche dal Comune di Cerveteri, rientra in una programmazione che il PACT ha previsto insieme alle associazioni di volontariato archeologico, nell’ambito della convenzione di collaborazione che il Direttore, Vincenzo Bellelli, ha fortemente voluto. È la prima mostra d’arte che un’associazione di volontariato archeologico, in questo caso la Sezione di Cerveteri-Ladispoli del GAR, organizza all’interno del Parco Archeologico da quando è stato istituito. Anche per questo la speranza è che possa avere il successo che meritano queste iniziative. Che hanno il solo scopo di valorizzare le nostre aree archeologiche, rendendole, con il dovuto rispetto e attenzione, uno spettacolare palcoscenico dove la cultura, l’arte e la scienza possano essere fruite dal maggior numero possibile di persone.

Premesso questo, è quindi doveroso ringraziare il Direttore Vincenzo Bellelli, e il suo collaboratore Alberto Villari, per aver permesso e caldeggiato questo tipo di manifestazione nel Parco Archeologico, e per il loro supporto.

Per approfondire meglio questo evento straordinario, abbiamo intervistato l’artista Stefano Azzena, che ringraziamo per la sua disponibilità.

Lei è, a mia memoria, il primo artista che potrà esporre le sue opere lungo la Via degli Inferi. Sicuramente il primo da quando è nato il Parco Archeologico. È consapevole di questo privilegio?

“Per me è un onore e un onere nello stesso tempo. Esporre le mie opere all’interno di un parco archeologico di così grande importanza è un traguardo importante, ed una grande responsabilità.”

Perché ha scelto proprio Via degli Inferi per esporre le sue opere?

“La scelta è avvenuta a seguito di vari sopralluoghi e anche grazie agli amici del GAR, che mi hanno consigliato sulla base della loro esperienza.”

Come si sta preparando per questa mostra? Che opere ha deciso di esporre?

“Per questa mostra ho selezionato una quindicina di opere di medie e grandi dimensioni, realizzate tra il 2011 e il 2024. Con le mie opere, sistemate sui gradoni e lungo il sentiero, creerò un percorso dove arte e natura si fondono, da qui nasce il titolo della mostra.”

Come pensa di fare interessare alle sue opere, e quindi di farle fermare per ammirarle, le centinaia di persone che percorreranno sabato prossimo la Via degli Inferi per visitare la Necropoli della Banditaccia, o per andare alle cascatelle?

“In verità non ho una vera e propria strategia. Mi affiderò molto al caso, e sarò a disposizione di tutti coloro che vorranno farmi delle domande per approfondire le tematiche riguardanti la mia ricerca stilistica.”

Le è stato chiesto di rispettare il luogo dell’esposizione. La sua mostra dovrà essere ad impatto zero. Riuscirà a creare un tutt’uno armonico tra la sua arte e i sepolcri etruschi, senza piantare neanche un chiodo?

“Senz’altro. Darò la massima dignità al luogo che mi ospita, e cercherò di valorizzarlo conferendogli un aspetto che farà vibrare gli animi degli spettatori.”

C’è un legame tra le sue opere e la Necropoli che le accoglierà?

“Sicuramente un legame tra le mie opere e la storia che ci ha preceduto c’è, ma non in particolare con quella etrusca. In ogni caso le civiltà greche e romane, a cui mi ispiro, si sono sviluppate pressoché in epoche vicine a quella etrusca che non da meno ci ha restituito un patrimonio artistico di notevole importanza.”

Ha realizzato qualche opera proprio in occasione di questo evento?

“Nello specifico ne ho realizzata una per “La notte internazionale della Luna”. Mentre le altre fanno parte della mia collezione da diversi anni. Alcune delle opere che presenterò in questa mostra non sono mai state esposte in nessun altro luogo. Quindi per me sarà una grande emozione proporle ad un ampio pubblico.”

La sua mostra prevede anche una performance musicale e la lettura di alcune poesie. Ci può dire qualcosa di più?

“La mostra verso sera, sarà accompagnata dalle melodie di Roberto Gombia, mio amico e cantautore, che vanta un repertorio di inediti davvero notevole, e dalle poesie del mio amico Gaetano Caira, che ci regalerà delle emozioni indimenticabili. Entrambi gli artisti avranno il piacere, se vorrete, di raccontarvi da dove nascono le loro passioni e come le hanno coltivate negli anni.”

Lei ha recentemente esposto le sue opere anche nel criptoportico della villa romana della Grottaccia a Ladispoli. Un’altra area archeologica curata e valorizzata, su convenzione con la Soprintendenza, dalla Sezione di Cerveteri-Ladispoli del GAR. Così come lo è, su convenzione con il Parco Archeologico, la via degli Inferi. Come giudica questa sinergia tra Volontariato Archeologico e mondo dell’Arte per valorizzare le nostre aree archeologiche?

“A dire il vero, avendo un forte legame con le opere del passato, posso dire che, per quanto mi riguarda, non ho mai prima d’ora sperimentato qualcosa di così stimolante, sia dal punto di vista personale che da quello professionale. Ringrazio quindi il GAR per avermi dato queste opportunità, con la speranza che queste siano l’inizio di una lunga serie di collaborazioni.”