Il Sindaco di Cerveteri risponde alla “provocazione” dell’ex primo cittadino sulla rinuncia della decadenza dei termini di prescrizione
Cerveteri, Pascucci a Ciogli: “Mi insegni lui come si fa” –
“Se lui spiega perché non ha rinunciato alla prescrizione nel processo Tidu posso fare una riflessione anche io”. Alla provocazione dell’ex sindaco Gino Ciogli risponde l’attuale primo cittadino Alessio Pascucci.

L’ex sindaco aveva denunciato per diffamazione l’attuale primo cittadino per i manifesti di Governo civico in cui si riportava la parola indagati e il nome di ben 11 persone, tra cui proprio il suo, di Ciglio, per l’appunto.
Nei giorni scorsi si sarebbe dovuta svolgere l’udienza al tribunale di Civitavecchia dove molto probabilmente sarebbe stata annunciata la prescrizione del caso in quanto decorsi più di cinque anni. Udienza rinviata a novembre ma che nella sostanza, a patto di eventuali ‘colpi di scena’, sarà annunciata proprio la prescrizione.
E proprio su questo punto l’ex sindaco Ciogli aveva ‘lanciato’ la provocazione al sindaco Pascucci: “Mentre Moretti delle Ferrovie ha rinunciato alla decadenza dei termini, perché Pascucci non lo fa?”.
Ma il primo cittadino etrusco ha le idee ben chiare: “Voglio che me lo insegni Ciogli come si fa”, riferendosi al caso Tidu in cui proprio l’ex sindaco cerite era indagato.
Tornando poi alla questione relativa ai manifesti di Governo civico e alla denuncia nei suoi confronti il sindaco Pascucci punta i riflettori su un altro aspetto: “La Procura per ben due volte ha chiesto l’archiviazione” e anche quando la controparte aveva chiesto un supplemento di indagine “la Procura ha richiesto la prescrizione”.
Bene dunque, se così è veramente, la prescrizione di un reato che per Pascucci non è stato mai commesso. “Il reato di diffamazione imputatomi è relativo a manifesti con scritto indagati, una vicenda peraltro già nota in quanto pubblicata dalla stampa. Peraltro – ha proseguito Pascucci – non ho nessun legame con l’affisione. Non sono stato né l’artefice, né ero a conoscenza dell’affissione di quei manifesti. Peraltro non ero nemmeno a Cerveteri il giorno in cui apparvero. Mi incuriosisce sapere – ha proseguito ancora – sapere dove fosse la diffamazione”.