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Cerveteri, Paolacci: “Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città”

Intervista a tutto campo al consigliere di opposizione

Cerveteri, Paolacci: “Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città”

di Giovanni Zucconi

Dopo aver visto tanti interventi concentrati su sacchetti abbandonati nelle campagne, e di foto in primo piano di buche cittadine, ogni tanto fa piacere di parlare di Politica. Non perché anche quegli interventi non abbiano la loro importanza ma, è solo una mia opinione personale, occuparsi solo di sacchetti abbandonati in posti che non hanno spesso neanche un nome, non contribuisce più di tanto a fare realmente crescere Cerveteri. Ci dobbiamo sicuramente occupare anche di questi temi, ma magari provare ogni tanto anche a volare più alto non sarebbe male.

Oggi proveremo a volare un po’ più in alto con un consigliere che siede nei banchi dell’opposizione: Gianluca Paolacci, Presidente della commissione sport, cultura, tempo libero e turismo.

Nella lunga intervista abbiamo parlato di tante cose. Anche dello stadio Galli e delle varie scuole sparse nel nostro territorio. Ma, non me ne voglia Paolacci, abbiamo riportato solo quello che non era ancora apparso nelle sue precedenti interviste: abbiamo cercato di spiegare meglio cosa lui intenda per impegno politico in una città come Cerveteri.

Avremo modo di parlare con lui anche di altro in successive interviste.

Inizierei con una domanda che faccio a tutti i consiglieri di opposizione. Appare evidente che nel consiglio comunale di Cerveteri l’opposizione si esprima con anime e modalità molto diverse tra di loro. Lei in quale anima si riconosce?

“In effetti è proprio così. Ma io ho la fortuna di non essere un politico. Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città. Premesso questo, non condivido le modalità aggressive. Non ho mai amato la polemica, o lo scontro troppo duro e aspro. Questo però naturalmente non significa che io non sia determinato nel conseguimento degli obiettivi. Significa invece prendere atto di essere un consigliere di opposizione, avendo perso le elezioni, e di fare il possibile per mettermi nelle migliori condizioni per portare avanti i miei progetti. Per me, fare muro contro muro non porta da nessuna parte. Quindi la mia opposizione è un’opposizione costruttiva e collaborativa. Che poi è quello che ho annunciato dal primo giorno da Consigliere. Non fare parte dell’amministrazione, non significa dire no a prescindere.

Ma questo suo atteggiamento così collaborativo, anche se solo quando serve, non crede che possa prestare il fianco a critiche da parte dei suoi “colleghi” dell’opposizione, e di essere tacciato come “traditore”?

“Come le dicevo, la mia fortuna è quella di non essere un politico. Non mi interessa fare parte né dei vinti, né dei vincitori. Mi interessa portare a casa un risultato. A me interessa che tra cinque anni, a scadenza del mio mandato, avrò la coscienza a posto. E potrò dire di aver contribuito alla realizzazione di un certo numero di progetti e di iniziative. È vero. Qualcuno già mi ha detto: “tu stai con la maggioranza”. Ma non è vero. Io sto con Cerveteri. E se stare con Cerveteri significa che a volte devo mettere al servizio dell’amministrazione la mia esperienza e le mie capacità, io lo faccio senza problemi. Così, quando serve, non esito mai ad oppormi fermamente. Ma sempre lealmente. Io ci tengo ad essere sempre leale.”

Ha già intenzione di ricandidarsi?

“E’ tutto prematuro. Ma è indubbiamente sto vivendo una bella esperienza. Che sta crescendo in termini di mio coinvolgimento e di mia partecipazione alla vita civile di Cerveteri. Come sa, tra le altre cose, io ho anche collaborato, anzi ne sono stato il fautore, della salvezza della squadra di calcio del Cerveteri.

Quale sarà il prossimo progetto nel quale potrebbe essere possibile una convergenza con l’amministrazione?

“Il mio obiettivo è rilanciare il turismo a Cerveteri. Ma non con manifestazioni sporadiche o estemporanee. Dobbiamo sfruttare al meglio tutto quello che c’è sul nostro territorio. Non voglio più accettare che una città di 134 Km quadrati, che ha tutto, abbia ancora difficoltà a decollare dal punto di vista turistico. Abbiamo la fortuna di avere mare, aree archeologiche, un sito Unesco, terme, colline e cascate. Può sembrare retorica perché si dicono queste cose da sempre. Ma io oggi voglio metterle in pratica. Fino a che avrò la possibilità di battermi per questo obiettivo, sarà mia cura e premura cercare di fare qualcosa. Poi se ci riuscirò sarà una cosa straordinaria. Altrimenti potrò dire di averci provato seriamente.”

Sulla carta dovrebbe essere il progetto più facile del mondo. Se non si è mai realizzato non può essere solo per incapacità degli amministratori che si sono succeduti. Quale è, secondo lei, la zavorra che impedisce a Cerveteri di decollare?

“La zavorra che frena Cerveteri è che nessuno si rende conto che per passare da Pian della Carlotta a I Terzi, che sono due punti estremi del Comune, ci vogliono 30-35 minuti di macchina. Quindi è da presuntuosi pensare di poter avere una visione completa rimanendo soltanto al centro. Cerveteri ha bisogno di delegazioni e di punti di raccordo. A Cerveteri c’è bisogno di capire che quello che c’è a Pian della Carlotta, non è la stessa cosa che c’è a Valcanneto. Bisogna quindi prima di tutto capire bene da dove partire, e come poter sfruttare tutte queste grandi potenzialità. E soprattutto bisogna rendersi conto che Cerveteri non può fare a meno del contributo delle frazioni, e viceversa.”

Secondo lei è un caso che questo approccio collaborativo venga da qualcuno come lei che si è appena affacciato alla Politica? La zavorra di cui parlavamo prima, non potrebbe essere la politica cerveterana, come afferma Moscherini?

Cerveteri, Paolacci: "Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città"
Cerveteri, Paolacci: “Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città”

“Secondo me no. È sbagliato questo punto di vista. Ma è certo che chi si cala nelle vesti di amministratore dovrebbe avere il coraggio di assumersi delle responsabilità, e di perseguire solo il bene comune. A me non sorprende che un politico che sta li da diversi anni abbia un certo atteggiamento. Non mi aspetto altro. Ma io mi aspetto molto di più da quelli che si lanciano per la prima volta in questa avventura. Perché dovrebbero portare qualcosa di nuovo.”

In una recente intervista Ramazzotti ci ha detto praticamente la stessa cosa. Tutti accusano i “vecchi politici” di non aver fatto abbastanza. Ma cosa hanno fatto o portato i nuovi?

“Non ha torto. Ma oggettivamente non è facile. Io sto ottenendo dei risultati perché sono un caparbio, e cerco di smuovere il mondo per ottenere dei risultati. Ma le assicuro che se mi chiedessero adesso di ripetere l’esperienza dell’organizzazione del Carnevale a Cerenova, dopo tutto quello che ho dovuto passare, sarebbe più facile dire “lasciamo stare”, piuttosto che andare avanti. Poi hai le tue soddisfazioni finali. Ma se non hai il tempo, le capacità e la possibilità di farlo, è più facile decidere di non iniziare nemmeno.”

E non c’è una soluzione?

“Il vecchio politico dovrebbe supportare il nuovo, e il nuovo dovrebbe proporre al vecchio. Quello che manca per me è proprio la collaborazione tra queste due “epoche politiche”. Io dico sempre che abbiamo dei politici, senza fare nomi, che potrebbero apportare molto in tema di sapere e conoscenza politica. Però è chiaro che poi dall’altra parte ci deve essere il giovane che recepisce e sa trasformare.”

Il fatto che lei non si presenti come un consigliere che dice no a prescindere, e che invece offra la sua collaborazione quando sia necessario, non lo pone nella condizione di essere un “critico credibile”? Dico questo sia pensando ai banchi della maggioranza, sia a quella fascia della popolazione che guarda più ai risultati che al partito preso.

“Mi piace la definizione di “critico credibile”. Ma è proprio quello che vorrei essere. Ed è quello che auspico, senza presunzione, a tutti i componenti dell’opposizione. Io dico sempre: noi siamo 9, loro sono 16. Il muro contro muro non ci porterebbe da nessuna parte. Vediamo quindi di muoverci in modo da portare a casa il più possibile.”

Cerveteri, Paolacci: “Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città”

A questo punto la domanda è d’obbligo. Non pensa che, alle prossime elezioni amministrative potrebbe avere delle ambizioni maggiori?

“Se ci saranno i presupposti, sì.”

Si potrebbe immaginare anche una sua candidatura a Sindaco?

“Se qualcuno lo vorrà, e se qualcuno riterrà che io possa avere le capacità e le qualità perché questo possa succedere. E se capirò di essere all’altezza, e di poter ambire veramente a questo obiettivo, lo potrei prendere in considerazione.”

Non devo dirglielo io, ma per fare questo bisogna cominciare a prepararsi in tempo

Cerveteri, Paolacci: "Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città"
Cerveteri, Paolacci: “Non ho retaggi, non ho scheletri. Ho deciso di affrontare questa avventura per amore della mia città”

“Ho maturato la volontà di creare a Cerveteri un gruppo civico forte. Non ideologico, ma fondato sul territorio, e su proposte concrete. Aperto anche ad una collaborazione con il vicino Comune di Ladispoli.”

Ha già pensato ad un nome per questo gruppo civico?

Oltre la destra. Oltre la sinistra. Per il bene “Comune”

Sembra che abbia già tracciato il suo futuro “politico” a Cerveteri. Anche se non si definisce un politico

“Io percepisco di essere l’uomo nuovo della politica a Cerveteri. Non le nascondo che questo mi fa anche piacere. Ma non vorrei che questo venga scambiato per presunzione. Io ripeto sempre la stessa cosa: mi auguro che l’impegno che sto mettendo possa servire a qualcosa. Non ho la presunzione di avere la verità o il giusto in tasca. Ma mi auguro, e lo dico da consigliere d’opposizione ma che vuole amministrare, che Cerveteri possa finalmente avere un Consiglio Comunale che possa trovare delle idee per fare rinascere la città. Noi dobbiamo sempre ricordare che siamo stati eletti dal popolo per migliorare Cerveteri. Rancori personali, litigi, contrapposizioni a prescindere, devono rimanere fuori. Non possono appartenere alla politica cittadina. E per questo io voglio fare un invito. Un invito proprio a cercare di essere più collaborativi. E dobbiamo iniziare a pensare che Cerveteri è molto, molto, molto di più di quello che è attualmente.”

Dopo queste importanti anticipazioni, parliamo di frazioni. Cosa non fa abbastanza, secondo lei, questa amministrazione per le frazioni?

“Questa è una nota piuttosto dolente. Le frazioni vengono spesso abbandonate a sé stesse. E se non si organizzano in comunità locali, diventa per loro difficile aver qualsiasi tipo di progresso. Per questo sostengo la necessità di creare delle delegazioni in ogni frazione. Il nostro è un territorio troppo vasto per poterlo governare tutto solo dal centro. Questo obiettivo faceva parte del nostro programma elettorale, ma lo porterò avanti anche dai banchi dell’opposizione.”

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