L’intervista all’autrice del MuldiDimensionCrime
di Giovanni Zucconi
Ricordiamo ai nostri lettori che oggi pomeriggio, alle ore 18:00, presso il Caffè Libreria “Il Rifugio degli Elfi”, verrà presentato il libro “I delitti del Mugnone” di Daniela Alibrandi, Morellini Editore.
Il format di questa presentazione è quello già collaudato più volte a Cerveteri negli ultimi tempi. È un evento artistico, più che una tipica presentazione di un libro. Ci sarà una parte più tradizionale, dove il Direttore di BaraondaNews, Riccardo Dionisi, dialogherà con l’autrice e guiderà lo spettatore all’interno della trama del romanzo, e alla conoscenza dell’autrice e del suo stile letterario. Ma ci sono anche delle parti più innovative. Oltre alla ormai consueta, coinvolgente, teatralizzazione di Agostino De Angelis che, con le sue letture, ci materializza davanti gli occhi le parti più significative del romanzo, sarà anche presente il criminologo forense Gianluca Di Pietrantonio. Che ci parlerà delle teorie criminologiche che possono spiegare delitti efferati come quelli descritti nel romanzo.
L’evento è patrocinato dal Comune di Cerveteri, Assessorato alle Pari Opportunità, Cultura, Inclusione e Pubblica Istruzione.
Per preparare meglio i nostri lettori all’evento di questo pomeriggio, abbiamo fatto alcune domande all’autrice, Daniela Alibrandi. Che gentilmente ci ha concesso una breve intervista.

La pubblicazione di un suo romanzo in un’edizione in inglese per il mercato internazionale. L’invenzione e l’adozione di uno stile letterario originale e innovativo, quello del MultiDimensionCrime, ormai riconosciuto ufficialmente nel difficile mondo dell’editoria, non solo italiana. Cosa manca a Daniela Alibrandi per il grande salto, e la consacrazione internazionale come grande autrice?
“In effetti vedendo i traguardi che ho raggiunto, ti direi che sono andata ben oltre quello che mi sarei aspettata scrivendo “Nessun segno sulla neve”, immobile a letto per un infortunio. In quel momento non potevo immaginare che quelle righe, quelle pagine sofferte stavano trasformando la mia vita. Allo stesso modo non avrei mai creduto di conquistare un giorno perfino il consenso della platea internazionale, a cui è destinata la recentissima pubblicazione di “Crimes After Hours”, il quinto dei miei sedici romanzi ad essere tradotto in un’edizione inglese. Così come inimmaginabile è stato essere ospite di un convegno organizzato negli Stati Uniti, per me e le mie opere. O l’aver ottenuto il recente riconoscimento ufficiale dell’innovativo stile letterario, più volte individuato da recensori e critici. Il MultiDimensionCrime (MDC o MDCrime). Che contraddistingue i miei romanzi, fondendo armoniosamente le caratteristiche dei tre generi letterari giallo/thriller/noir in un’unica coinvolgente e multidimensionale soluzione.
Potrei ancora parlare dei numerosi riconoscimenti letterari nazionali vinti e del Women Art Week 2022 alla carriera. Così come del premio più grande, quello che solo i lettori riescono a dare con la semplice frase “Il tuo libro mi è piaciuto, mi ha emozionato, grazie per averlo scritto”. Eppure, a volte, sento che il meglio potrebbe ancora arrivare, e per un autore la soddisfazione più grande è quella di vedere il proprio scritto trasformato in immagini cinematografiche. Penso che vedere i personaggi muoversi su uno schermo, così come li ho visti io, chiusa nel mio studio, creandoli, sarebbe ancora un traguardo da raggiungere.”
Quindi aspettiamo tutti che prima o poi un suo romanzo diventi la trama di un film per il grande schermo. Quanto contano per lei queste presentazioni dei suoi libri, magari davanti un piccolo pubblico, a contatto con i suoi lettori? In questi casi si presenta più il libro o l’autrice?
“Moltissimo. È proprio durante le presentazioni che si ha il polso della situazione, il feedback diretto da chi ha letto già i tuoi romanzi ed è desideroso di leggerti ancora. O da chi si accosta alla tua scrittura, magari solo per provare. Ed è lì che conta soprattutto come il lettore “sente” la personalità dell’autore. Forse più e prima del romanzo presentato, come se la scelta di leggere proprio quella trama dipenda da ciò che l’autore ha saputo trasmettere.
Mi chiedono a volte “Possibile che sei ancora così emozionata anche dopo centinaia di presentazioni?”. Eppure, è difficile da credere, ma l’adrenalina che accompagna ciascun evento è sempre la stessa. Per prepararsi a vivere il confronto con chi c’è dall’altra parte del tuo lavoro solitario, profondo. Ed è meraviglioso il contatto diretto con chi ti vuole anche abbracciare per le emozioni che hai saputo suscitare. E a volte quel particolare e unico contatto, che lega un autore al lettore per sempre, mi ha portato a esperienze meravigliose. Come la visita ai laghi sotterranei romani, voluta fortemente da chi aveva letto il romanzo “Delitti sommersi” (Morellini Editore), per il quale avevo scelto proprio quell’ambientazione. Scendere nell’atmosfera descritta nel libro insieme ai miei lettori è stata un’esperienza indimenticabile.”
Le è mai capitato di incontrare, in questo tipo di manifestazioni, qualche lettore che le ha dato un suggerimento di cui poi ha tenuto conto?
“Devo essere sincera, solitamente ho avuto solo manifestazioni di apprezzamento e di affetto. Mi è capitato comunque di essere stata criticata pesantemente da una lettrice durante una presentazione, per il mio modo di descrivere alcune scene di sesso, senza veli. L’ho ringraziata per la critica, che è sempre costruttiva, ma le ho assicurato che avrei continuato a scrivere in quel modo, perché il sesso, come tutto ciò che ci appartiene, fa parte della vita e al lettore amo portare il bene e il male così come sono. È forse questa caratteristica che rende le mie trame e le mie ambientazioni palpabili. Nelle quali la lettura rappresenta l’immersione in una multidimensionalità di atmosfere reali.”
Cosa hanno di diverso, rispetto a quelle tradizionali, le presentazioni dei libri come quelle che ormai fa abitualmente con il maestro Agostino De Angelis?
“Chi si aspetta una presentazione tradizionale deve ricredersi, partecipando agli eventi dove “la voce recitante” è l’attore e regista Agostino De Angelis. Quella definizione generica, che si legge sui comunicati stampa e sulle locandine, viene totalmente stravolta dall’interpretazione dei brani, nei quali il maestro è in grado di interpretare perfino più voci di un dialogo in modo spettacolare. Portando il pubblico nella “sua dimensione teatrale”, e l’autore a chiedersi se è stato proprio lui o lei a scrivere quelle pagine. De Angelis è in grado di trasformare la realtà. Rendendo completamente la scena nel momento in cui teatralizza, ciò che sarebbe una semplice lettura.
E a volte, con il suo inconfondibile stile di regista, riesce a sorprendere organizzando dei piccoli atti teatrali, coinvolgendo altri attori. Ne abbiamo avuto esempio durante la presentazione de “I misteri del vaso etrusco” (Edizioni Universo), nel Museo Etrusco di Cerveteri. Dove ho avuto la gradevolissima sorpresa di assistere ad alcune scene del mio libro recitate da attori e attrici. Ancora potrei raccontare del monologo spettacolare di Mani Fredde/Mani Calde, con il quale il De Angelis è riuscito a impressionare il pubblico durante la presentazione di “Delitti sommersi”, presso l’Antiquarium delle Case Romane, al Celio.
E, senza voler spoilerare nulla, per chi parteciperà alle prossime presentazioni de “I delitti del Mugnone” si prevedono momenti di grande suspense nella recitazione del De Angelis di alcuni dialoghi che ben interpretano la sostanza di un MultiDimensionCrime. Portando il lettore/spettatore nella mente dell’assassino e nella disperazione delle vittime, così come nella vita degli investigatori e nel loro lavoro, al ritmo di intrecci e imprevedibili colpi di scena.“









