Cerveteri, conferite due nuove cittadinanze –
“Che società vogliamo essere? Un tipo di società che guarda in faccia la realtà, senza negare i problemi e le difficoltà che essa comporta, senza far passare per semplice ciò che invece è complicato, ma disposta ad assumere le sfide che ha davanti e farne un’opportunità per dare forma insieme a un futuro comune, oppure una società che vive con lo sguardo rivolto a ciò che è stato, chiusa in se stessa, barricata a difesa dei propri privilegi dietro le mura rassicuranti dei propri diritti?”
Lo dichiara dal proprio profilo Instagram il Sindaco di Cerveteri Elena Gubetti, affermando inoltre:
“Oggi Daniel Stiven Martínez e Tatiana Martinez, due giovani di origine Colombiana sono diventati cittadini italiani. Daniel e Tatiana sono arrivati giovanissimi dalla Colombia con la loro mamma, Alba Perdomo, oggi membro della Consulta dei Migranti di Cerveteri e mia delegata, hanno sempre vissuto nella nostra città e frequentato le nostre scuole. Hanno studiato, sono cresciuti, si sono integrati e adesso hanno un lavoro. Da oggi hanno giurato di essere fedeli alla Repubblica e di osservare la Costituzione e le leggi dello Stato e sono diventati ITALIANI. La loro è una storia di costruzione di un appartenenza perché, da quando sono arrivati bambini in Italia, hanno sempre vissuto a Cerveteri e si sentono di appartenere a questa comunità. Nei loro occhi l’emozione tangibile di aver conquistato un traguardo importante, nella mia mente l’idea che per questi giovani finalmente fosse arrivata dallo Stato quella garanzia che pone fine alla precarietà, all’incertezza del futuro, all’impossibilità di sentire che le proprie radici affondano anche qui, nel terreno dove vivono e hanno tessuto la trama della loro storia personale e umana. Per loro, come per tantissimi ragazzi e ragazze stranieri, essere cittadini italiani non deve essere una conquista ma una tutela dei diritti che già hanno. Ecco quello che vogliamo: essere una comunità capace di trovare le strade per costruire senza esclusioni una convivenza più giusta, più sicura, più pacifica!”