Il racconto
Allumiere ricorda la Shoah – Giornata ricca di emozioni, quella dedicata da Allumiere alle vittime della Shoah. Organizzata dall’assessore alla cultura, Brunella Franceschini, e dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Tiziana Cimaroli, la <<Giornata della Memoria>> si è svolta questa mattina dalle 10 alle 12 ed è stata scandita in due momenti. Nella prima parte, di fronte al Palazzo Camerale è stata posta la prima pietra d’inciampo, dedicata al migrante quattordicenne morto in mare con la pagella cucita sulla giacca. Sull’importanza e sul simbolo della pietra si è soffermato il Dottor Enrico Seri, Direttore del Museo Civico “Adolfo Klitsche de La Grange”, prima di passare alla seconda parte dell’evento, che si è svolta nell’Aula Nobile. Qui, dopo il saluto del sindaco e una breve introduzione da parte degli asessori Franceschini e Cimaroli, presenti nella duplice veste di amministratrici e docenti, la parola è passata al Professor Giuliano Cianfrocca, membro dell’Anpi, e a Catia Galimberti, testimone indiretta della tragedia dei lager nazisti in quanto figlia di un deportato, l’allumierasco Sesto Galimberti, che negli ultimi anni della sua vita ha voluto dedicare a quella orribile esperienza una parte del suo libro, “I miei ricordi”, edito post mortem. Molto toccanti anche le riflessioni delle classi V, che hanno presentato per l’occasione una poesia con delle interessanti considerazioni tratte da “Il Diario di Anna Frank” e “La casa racconta”, come pure quelle dei ragazzi della secondaria di primo grado, che hanno scelto quest’anno come spunto di riflessione il testo di Eva Schloss, “Sopravvissuta ad Auschwitz”, oltre agli immancabili Primo Levi e Liliana Segre. Ad intervallare i vari momenti dell’evento, sono state le letture ad alta voce di Novella Morellini, che ha proposto per l’occasione “L’ Albero di Anna” e “La Portinaia Apollonia”. <<Quella di oggi – ha chiarito il sindaco Pasquini – vuole essere una giornata per commemorare le vittime della follia nazista, ma anche un invito ad impegnarci e a vigilare per scongiurare ogni rischio di odio e di discriminazione razziale. La memoria, in certi casi, è l’unico reale antidoto contro i fanatismi del passato e contro eventuali ritorni di fiamma>>.
