Il consigliere comunale d’opposizione ‘cacciato’ dalla massima assise cittadina dopo aver perso la calma per alcune esternazioni del sindaco Pascucci
Cerveteri, ancora polemiche sulla bagarre Orsomando Pascucci –
Non si fermano le polemiche sui fatti relativi all’ultimo consiglio comunale di Cerveteri dove si è registrata l’espulsione del consigliere Salvatore Orsomando. (leggi qui)
Dopo le scuse del consigliere ai cittadini per i toni accesi che lo hanno portato a dover abbandonare la massima assise cittadina su disposizione del presidente del consiglio Carmelo Travaglia, Orsomando e De Angelis erano intervenuti per puntare il dito proprio contro il presidente del consiglio comunale, reo di aver acceso “la ‘miccia’ esplosiva”, prima negando “per iscritto di fare delle importanti comunicazioni” e poi togliendo “arbitrariamente la parola al medesimo consigliere che stava già parlando, per darla immediatamente al Sindaco che non ne avrebbe avuto nessun diritto, né come primo intervento e né come replica, in virtù delle norme regolamentari e consueta prassi consiliare”.
Per i due consiglieri di opposizione il presidente del consiglio ha consentito “al sindaco di andare fuori tema del punto all’ordine del giorno e di parlare, invece, di una foto familiare apparsa su Facebook permettendo al Sindaco, con un presunto fare provocatorio, di sferrare un vile attacco personale facilmente riconducibile alla famiglia e agli affetti più cari del consigliere Orsomando, generando le giuste proteste dello stesso e dei consiglieri di opposizione che, a seguito dell’atteggiamento repressivo del Presidente e dell’ingiusta espulsione di Orsomando, hanno abbandonato la riunione per la solidarietà nei confronti del collega”.

E a replicare è stato proprio il presidente del consiglio comunale, Carmelo Travaglia: “Nel corso del dibattito, tra il primo giro di interventi e le eventuali repliche, quando ho accettato la replica del consigliere Salvatore Orsomando, mi sono subito reso conto che il Sindaco aveva chiesto (tramite il collegamento da remoto) la possibilità di intervenire.
A quel punto ho segnalato al consigliere Orsomando il problema e ho chiesto la cortesia di ascoltare l’intervento del Sindaco e subito dopo di effettuare la sua replica. Naturalmente, spiegando che “per motivi tecnici” non mi ero reso conto precedentemente della richiesta del Sindaco (altrimenti gli avrei dato la parola direttamente)”.
“Vorrei evidenziare che le nostre sedute di Consiglio Comunale si svolgono in modalità mista: alcuni collegati attraverso internet, mentre a tutti quelli che non hanno la possibilità di collegarsi è consentito venire in aula”.
Decisione però che il consigliere non avrebbe accettato esprimendo così, “a microfono acceso, giudizi poco eleganti dichiarando che il mio comportamento risultava servile e di parte, invitando al contempo il Sindaco a presentarsi in aula”.
“Non soddisfatto ha inoltre espresso minacce verso il sottoscritto evidenziando eventuali responsabilità di trascrizione sui verbali delle sedute passate”.
E dopo l’esternazione del Sindaco sul rispetto da parte sua delle regole e al suo accenno a una foto social “il consigliere Orsomando, nonostante non fosse stato nominato, si è probabilmente sentito chiamato in causa”.
“E, anziché aspettare il proprio turno ed eventualmente replicare, ha preso il microfono, lo ha acceso senza avere il permesso (come prevede invece il nostro regolamento); si è poi alzato in piedi lasciando la sua postazione e si è avvicinato al tavolo di presidenza con aria violenta, urlando nei confronti del Sindaco e facendo affermazioni e chiare allusioni su comportamenti precedenti (allusioni che non voglio ripetere)”.
“Tra le tante minacce e parole volgari che ho ricevuto in quei momenti, il consigliere Orsomando ne ha pronunciata una davvero di enorme violenza: “tu zitto, pezzo di m….”, inaccettabile sempre ma ancora di più all’interno dell’aula Consigliare, nei confronti del Presidente del Consiglio”. Da qui la decisione di espulsione.
“Faccio presente che se non ci fosse stata quella reazione del consigliere Orsomando, che peraltro ha dichiarato di aver pubblicato le foto, neanche io avevo avuto notizia dei fatti; senza contare che se il Sindaco avesse nominato qualcuno direttamente, sarebbe stato mio dovere intervenire e ammonirlo. E perciò priva di ogni fondamento l’accusa che successivamente il consigliere Orsomando ha mosso nei miei confronti di aver permesso al Sindaco di offenderlo; accusa che rigetto in quanto non corrisponde a quanto avvenuto. A questo punto ognuno tirerà le proprie conclusioni. Per quanto mi riguarda, nelle prossime ore ci sarà un approfondimento insieme ai legali per salvaguardare sia la mia persona, sia il ruolo istituzionale che ricopro”.
Intanto ad intervenire sui fatti del 28 dicembre scorso è stata anche Italia in Comune Cerveteri che ha parlato di “un atteggiamento inaccettabile, minacce, volgarità e ingiurie. Un comportamento di una gravita inaudita, deprecabile, non degno dell’Aula Consiliare che dimostra il disprezzo del Consigliere comunale di opposizione Salvatore Orsomando verso le Istituzioni e la cittadinanza”.
Italia in Comune ha voluto esprimere piena solidarietà al presidente del consiglio Travaglia “per il violento attacco subito”.
“Non solo insulti, ma anche gesti vergognosi da parte di Orsomando che, forse pensando di trovarsi in casa propria, ha sfogato la sua ira contro l’arredo dell’aula”.
“Questi atteggiamenti inaccettabili non fanno altro che qualificare la persona e il disprezzo che il consigliere Orsomando riserva alle Istituzioni – proseguono i consiglieri di Italia in Comune – che invece di scusarsi e, diciamocelo, vergognarsi dell’indecoroso spettacolo che ha offerto a tutta la cittadinanza, ha preferito provare a dare giustificazioni”.
“Auspichiamo – conclude il Gruppo Italia in Comune – che anche le tutte le forze politiche si uniscano a noi, stigmatizzando il contegno di Salvatore Orsomando e ripristinando il rispetto per le Istituzioni e la Cosa Pubblica, che deve comunque essere garantito”.









