L’intervista al Responsabile del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cerveteri
Renato Bisegni: “Sono abbastanza sicuro che l’incendio di domenica a Cerveteri abbia avuto origini dolose” – di Giovanni Zucconi
L’incendio scoppiato ieri a Cerveteri ha messo ancora una volta in luce l’efficienza e la preparazione della Protezione Civile locale. Renato Bisegni, il Responsabile del Gruppo Comunale, ha affrontato l’emergenza con calma e determinazione, sicuro della competenza del suo personale e dell’adeguatezza dei mezzi disponibili.

Sembra facile dirlo adesso. Ma se qualcuno di voi ha assistito in diretta alle prime fasi del gravissimo incendio che si è sviluppato domenica a Cerveteri, potrà sicuramente testimoniare che in quei minuti tutto sarebbe potuto succedere. Fiamme altissime che divoravano in un attimo tutto quello che incontravano. Il fuoco che era inesorabilmente arrivato a lambire le case su viale Manzoni. Esplosioni di bombole di gas. Fumo nero che avvolgeva tutto. Compresi i soccorritori. Un inferno.
Eppure, alla domanda che abbiamo fatto a Renato Bisegni se c’era stato qualche momento in cui avesse temuto il peggio, lui ha risposto: “Non particolarmente. Eravamo abbastanza numerosi, avevamo tre pick-up da 600 litri ciascuno e un’autobotte da 10.000 litri, oltre al supporto fondamentale dei Vigili del Fuoco. Certo, il vento era forte e spingeva molto, ma avevamo i mezzi per affrontarlo.”

La fiducia di Bisegni si è fortunatamente rivelata ben riposta. La rapida mobilitazione delle squadre sul territorio, e il coordinamento tempestivo con i Vigili del Fuoco hanno consentito di controllare il fronte delle fiamme. Evitando conseguenze più gravi.
Per farci raccontare l’esperienza vissuta nel coordinare le operazioni di spegnimento, e per farci condividere i dettagli della complessa operazione, abbiamo chiesto un’intervista proprio a Renato Bisegni. Che, con la sua consueta gentilezza e disponibilità, ce l’ha concessa.
Con lui abbiamo anche affrontato l’ipotesi che l’incendio sia stato appiccato, con dolo, da un piromane.
Chi vi ha avvisato dell’incendio?
“Non c’è stato bisogno di essere avvisati, perché i nostri equipaggi erano già in giro. Dal 15 giugno inizia la campagna antincendio boschivo, e abbiamo squadre che pattugliano costantemente il territorio. Abbiamo visto noi la colonna di fumo, e subito attivato la catena dei soccorsi tramite la sala operativa regionale.”
Chi ha coordinato la vostra azione con quella dei Vigili del Fuoco? Era evidente che stavate operando in perfetta sinergia
“Appena sono partito per raggiungere il luogo dell’incendio, ho contattato immediatamente la Sala Operativa Regionale (SOUP, Sala Operativa Unificata Permanente), che coordina gli interventi dei Vigili del Fuoco, del nostro gruppo e delle forze dell’ordine. In quella sala ci sono rappresentanti di tutte queste realtà, con una mappa aggiornata in tempo reale degli interventi in corso. Insieme al DOS (Direttore delle Operazioni di Spegnimento), un vigile del fuoco specializzato, ci siamo posizionati, con un pick-up, in un punto alto di Cerveteri per coordinare meglio le operazioni.”



Mi diceva che il Sindaco era lì con voi
“Il Sindaco era presente, ma non con noi sul punto alto. Si trovava a terra nella zona più colpita, vicino alle mura castellane, in mezzo alle abitazioni minacciate.”
Quando lei è arrivato nell’epicentro dell’incendio, che cosa ha pensato?
“Non c’è molto tempo per pensare in quei momenti, devi solo agire. Appena arrivato ho trovato il supporto dei nostri equipaggi già presenti sul posto. Quindi l’unico pensiero era salvare più persone possibili, e controllare il più rapidamente possibile il fronte dell’incendio.”
Ma non ha mai temuto il peggio?
“Non particolarmente. Eravamo abbastanza numerosi, avevamo tre pick-up da 600 litri ciascuno e un’autobotte da 10.000 litri, oltre al supporto fondamentale dei Vigili del Fuoco. Certo, il vento era forte e spingeva molto, ma avevamo i mezzi per affrontarlo.”
Mi diceva che lei è abbastanza sicuro che l’incendio abbia avuto origini dolose
“Assolutamente sì. L’incendio è stato chiaramente appiccato con intenzione, visto che è partito contemporaneamente in più punti strategici proprio all’ora di pranzo, quando il vento da Ovest alimenta le fiamme. Per esperienza personale, accendere fuochi così rapidamente richiede capacità e intenzione.
Inoltre, l’incendio è partito contemporaneamente da due punti. Uno era a via dell’Infernaccio. Noi eravamo fuori con quattro mezzi, e inizialmente ci siamo dovuti dividere. Chi ha eseguito questa operazione aveva sicuramente intenzione di fare molti danni. Ma glielo abbiamo impedito.”

Ma quale potrebbe essere il motivo che può spingere una persona a compiere un gesto simile?
“Non abbiamo ancora capito quale potrebbe essere questo motivo. Potrebbe trattarsi anche di un piromane con qualche problema. Non necessariamente si è trattato di una cattiveria diretta, ma l’effetto è stato devastante. Due vigili del fuoco hanno avuto problemi seri per il fumo respirato, uno di loro in particolare si è sentito molto male.”
Secondo lei ci sono altre aree a rischio incendio a Cerveteri?
“Ogni area boschiva è potenzialmente a rischio, nonostante le misure preventive che uno può prendere. La zona che va da Fiumicino fino a Santa Maria è enorme. Ed è difficile da proteggere completamente.”
Avete attrezzature, strumenti e mezzi a sufficienza?
“Sì, abbiamo mezzi e personale operativo in numero sufficiente. Tuttavia, in situazioni estreme come questa è indispensabile l’aiuto dei Vigili del Fuoco. Soprattutto con mezzi aerei come gli elicotteri, senza i quali sarebbe impossibile gestire efficacemente incendi di tale portata.”
I volontari che lavorano con voi sono abbastanza? Si “arruolano” con voi in numero sufficiente?
“Ne abbiamo addirittura troppi. Quest’anno abbiamo avuto problemi con l’assicurazione perché abbiamo superato quota 107 volontari. La popolazione di Cerveteri è estremamente generosa e disponibile.”

Li formate tutti quando arrivano?
“Assolutamente sì. Tutti i volontari seguono un percorso formativo specifico regionale sull’antincendio boschivo. Alcuni volontari sono esperti con molti anni di attività alle spalle. Noi non siamo una semplice associazione, ma un reparto istituzionale ben strutturato e organizzato. Quindi è una meta ambita da molti.”
Un’ultima domanda: il 2025 è iniziato peggio o meglio dell’anno scorso?
“Quest’anno sembra decisamente peggio. Già prima dell’avvio ufficiale della campagna antincendio, che inizia il 15 giugno, avevamo spento una ventina di incendi. Le temperature elevate e l’alta vegetazione ci hanno costretto a intervenire già da maggio.”












