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‘Vivere il Mare’, la Corrado Melone incontra il velista Matteo Miceli

‘Vivere il Mare’, la Corrado Melone incontra il velista Matteo Miceli – Riceviamo e pubblichiamo:

Il 17 aprile scorso, noi alunni delle classi 2^H e 2^I tempo pieno dell’Istituto “Corrado Melone” di Ladispoli, nell’ambito del progetto “Vivere il Mare”, organizzato dall’associazione Scuolambiente, abbiamo partecipato a un’uscita didattica molto interessante e divertente.

Il progetto aveva anche lo scopo di sensibilizzare noi ragazzi sul problema dell’inquinamento ed in particolare la necessità di rispettare il mare. Questa uscita prevedeva un giro in barca a vela (sfruttando la forza del vento che non inquina) della durata di circa due ore.

Al Porto di Riva di Traiano, a Civitavecchia, ad aspettarci sulla banchina c’era Matteo Miceli, noto velista che ha tentato il giro del mondo con Eco 40, una barca completamente alimentata con energie rinnovabili. Insieme a lui vi erano altri skipper, esperti quanto lui nella navigazione; tutti “lupi di mare”, come si direbbe in un romanzo.

‘Vivere il Mare’, la Corrado Melone incontra il velista Matteo Miceli

Avevamo già conosciuto Miceli in un precedente incontro a scuola, ma questa volta ci ha presentato anche Corinna, sua compagna di navigazione nonché futura sposa. Oltre al preside e ad alcuni professori che ci accompagnavano, c’erano anche il nutrizionista Daniele Segnini, il quale ci ha tenuto, quest’anno e l’anno scorso, un corso sull’alimentazione e la professoressa Leda Bressanello, responsabile di Scuolambiente.

Eravamo così numerosi che ci hanno dovuto smistare in più gruppi. Una classe sarebbe scesa subito in mare, mentre l’altra sarebbe rimasta a terra e viceversa.

Quelli di noi rimasti nel porto si sono diretti con Corinna in una sala con delle sedie ed uno schermo. Qui la velista ci ha prima spiegato le varie parti della barca a vela, i nomi degli alberi e delle vele e altri termini del linguaggio nautico. Poi abbiamo visto due video sulle esplorazioni di Matteo Miceli e dei suoi compagni a Capo Horn, l’estremità meridionale del continente americano. Ha visitato le terre più a sud del Cile e dell’Argentina, dove tra le svariate isole semidisabitate vivono creature speciali e bellissime che non possiamo trovare ovunque, come, ad esempio, i pinguini, le balene o i delfini.

Nei video, oltre che la flora, la fauna e il clima di una delle regioni più gelide del pianeta, abbiamo visto anche come si vive. Il primo filmato si intitolava “A Capo Horn con Matteo” e si riferiva ai giorni che andavano dal 12 al 24 gennaio 2019. Nel video si ammirava il sud del Sudamerica che comprende la Patagonia e la Terra del Fuoco. Quest’ultima è composta da centinaia di isole, quasi del tutto disabitate e brulle, come Capo Horn. Ci sono moltissimi canali, come quello di Magellano o di Beagle, ma anche molti golfi, fiordi e ghiacciai, che scendono possenti fino al mare.

Sul canale di Beagle si affaccia la città di Ushuaia, la più a sud al mondo e in forte sviluppo turistico. Lì il giornale locale si chiama “El diario del Fin del Mundo” e nelle vetrine non mancano mai riproduzioni di pinguini, dai peluche ai giocattoli.

Il viaggio, iniziato il 12 gennaio, con temperature molto basse, passava dall’Argentina al Cile, da Capo Horn all’isola di Lennox. Il viaggio continua poi verso ovest, in compagnia dei delfini, fino a Puerto Williams. Via via le montagne prevalgono nel paesaggio. Intanto da Baia Estero Coloane, sempre sul canale di Beagle, ci si avvicina al magnifico ghiacciaio Italia. Durante il percorso sono presenti numerosi ghiacciai e vanno fronteggiati numerosi pezzi di ghiaccio nel mare; tanti piccoli iceberg. Vi sono anche molti pinguini, un po’ diffidenti con gli esseri umani. Il secondo video mostrava invece i ghiacciai della Patagonia.

Corinna ci ha anche parlato dello scioglimento di questi ghiacciai a causa del surriscaldamento globale. Inoltre, sfortunatamente, anche lì è presente la plastica, nonostante le severe leggi vigenti in quei territori. Questo ci dovrebbe stimolare a ridurre il consumo e a incentivare il riuso e il riciclo.

Una volta che i primi tre gruppi hanno fatto ritorno al molo, gli altri tre hanno preso il largo, ognuno sotto la guida di tre skipper: Matteo, Piero ed Armando.

Saliti a bordo, ci siamo tolti le scarpe e indossato quelle pulite e siamo stati forniti di giubbotti di salvataggio. Regole di navigazione: le decisioni del comandante non si discutono, non ci si dà del “Lei” e le corde si chiamano “cime” … inoltre bisogna collaborare tutti.

Miceli ci ha detto che quelle barche vengono anche utilizzate d’estate per fare delle mini-crociere, infatti erano munite di ogni comfort, soprattutto nella parte sottostante, sottocoperta, dove c’erano il bagno, la cucina, i letti, il divano, il GPS e la radio del mare VHF.

Mollati gli ormeggi e spiegati la randa e il fiocco, ci siamo avventurati, con il vento a favore, verso una petroliera e nel  tragitto andata-ritorno ognuno di noi, a rotazione, come membro dell’equipaggio, ha svolto ogni singolo ruolo: timoniere, randista, taker di sopravento e di sottoventoe perfino aiuto in cabina!

Abbiamo imparato termini tecnici tipici della navigazione come  “cazzare” (tirare) e “lascare” (allentare) la scotta, il boma, la randa, i tipi di vento, cioè reale e apparente, perfino tipi di andatura, come la bolina. Siamo anche riusciti a far virare la barca da soli.

All’inizio qualcuno era spaventato e molti altri erano eccitati nel poter utilizzare il timone o solo per il fatto di osservare il mare aperto più da vicino.

È  stato molto emozionante;  abbiamo sperimentato l’adrenalina che si prova a governare una barca a vela. Siamo arrivati vicino ad una nave cisterna dove c’erano degli operai che ci salutavano; poi l’abbiamo circumnavigata e siamo ritornati verso la costa.

Abbiamo fatto un giro molto lungo e speravamo tanto di vedere i delfini, ma purtroppo il nostro sogno non si è realizzato.

Abbiamo, inoltre, provato a stare in silenzio, chiudendo gli occhi per ascoltare il solo rumore che c’era, quello delle onde. Eravamo immersi nella maestosità del mare; era stupendo, di un bellissimo colore azzurro che si confondeva con il cielo. Ci siamo rilassati, il silenzio era totale, solo il rumore dell’acqua e il vento nei capelli e sul viso, che però non raffreddava grazie al calore del sole. Che meravigliosa sensazione! E che panorama magnifico!

È stato bellissimo allontanarsi da internet e dai cellulari per un po’ e assaporare quegli attimi che la natura può offrire. Noi dovremmo ricambiarla per tutto quello che ci dà! Un’esperienza bellissima, rilassante, fantastica, che ha stimolato tutti i nostri sensi e ci ha fatto godere delle sue meraviglie e magia! Siamo così fortunati! Insomma un viaggio decisamente piena di felicità.

Ci ha accompagnato, per fortuna, anche una splendida giornata e i nostri skipper sono stati molto simpatici e preparati e ci hanno infuso coraggio nell’affrontare le mansioni richieste.

Una gita istruttiva con dei veri esploratori delle terre antartiche, ma soprattutto una giornata indimenticabile, piena di avventura e scoperte di cose nuove nel campo  nautico.

Ci siamo sentiti dei piccoli marinai!

A fine giornata, Matteo Miceli ci ha regalato una copia del suo libro “Tre capi non bastano”, con una sua dedica.

Abbiamo finalmente pranzato e, dopo aver scattato delle foto di gruppo, Matteo ci ha portato a vedere la famosa “Eco 40”, più splendente che mai, tutta rinnovata e aggiustata, pronta a partire nuovamente per una gran de avventura intorno al globo, dopo di che abbiamo fatto ritorno a Ladispoli.

Classi 2^H e 2^I

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