La nota dell’Avv. Miroli e dell’Avv. Messina
Vannini, i legali dei Ciontoli: ”La verità processuale consacrata nei verbali”
Dopo l’intervista di Giulio Golia de Le Iene in onda martedì sera su Italia 1 sull’omicidio Vannini, dove è stata raccolta la testimonianza di un’altra vicina di casa della famiglia Ciontoli, replicano i legali della famiglia:
“In relazione alle ultime presunte “rivelazioni” diffuse in maniera spregiudicata da una nota trasmissione televisiva nazionale e, purtroppo, ripresa da alcuni giornali telematici, siamo costretti a ribadire che la verità processuale è consacrata nei verbali dell’istruttoria dibattimentale che ha smentito qualsiasi ipotesi di sensazionali e misteriosi retroscena che vengono, continuamente, riproposti anche ricorrendo alle false ricostruzioni fornite da vecchi e nuovi ‘portatori di verità nascoste’.

“La verità processuale consacrata nei verbali dell’istruttoria dibattimentale”
(Foto di Civonline)
Basti considerare il dato processuale inoppugnabile e proveniente dagli stessi genitori del giovane Marco, i quali hanno confermato che, nonostante le loro insistenze per farlo rientrare nella loro casa la sera dei fatti, hanno sempre ricevuto un netto rifiuto e ciò fino all’ultima telefonata registrata sul cellulare del sig. Valerio Vannini alle ore 23.04 : ciò che certifica, al di la di ogni calunniosa illazione, il clima assolutamente disteso ed accogliente che si stava vivendo in quella casa fino a pochi minuti prima dell’improvvisa tragedia.
Sarà inevitabile a questo punto portare all’attenzione della Magistratura il comportamento gravemente diffamatorio e calunnioso che alcuni inquietanti personaggi continuano a perpetrare alimentando la campagna di odio nei confronti di un’intera famiglia.
Non sarà inutile ribadire che il luogo deputato ad affrontare ed accertare le responsabilità penali di qualsiasi imputato è il processo che si svolge nelle aule di giustizia e non certamente il palcoscenico televisivo o di altri media, ove prevalgono e vengono perseguiti interessi ben diversi da quelli che prevede il nostro ordinamento giuridico”.