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Un rosario per la Pace nel Giubileo Mariano. Di Gian Donemico Daddabbo

Un rosario per la Pace nel Giubileo Mariano. Di Gian Donemico Daddabbo –

di Gian Domenico Daddabbo

Martedì 7 ottobre scorso, nel secondo anniversario dal rapimento degli ostaggi israeliani al Nova Festival, il Presidente USA Donald J. Trump ha annunciato il cessate-il-fuoco a Gaza. Il Patriarca Latino di Gerusalemme il Cardinal Pierbattista Pizzaballa ha espresso soddisfazione, riconoscendo allo stesso tempo che la strada per una pace duratura sarà lunga. «Speriamo che ciò segni un piccolo inizio di una nuova fase, in cui si cominci a poco a poco a riflettere, non sulla guerra, bensì sulla ricostruzione», ha dichiarato il Porporato in un’intervista rilasciata alla rete cattolica statunitense EWTN, riportata da Catholic News Agency. Sabato 11 ottobre scorso, 63° anniversario dall’apertura del Concilio Vaticano II e data in cui la Chiesa celebrava la Divina Maternità di Maria secondo il Vetus Ordo, si è svolto il Rosario per la Pace, presieduto da Papa Leone, in occasione del Giubileo della Spiritualità Mariana. La processione della statua della Madonna di Fatima, proveniente dalla Cova da Iria, dove i tre pastorelli ebbero le visioni della Signora del Cielo da maggio a ottobre del 1917 ogni 13 del mese, ha introdotto il momento di preghiera. Dalla chiesa dei Carmelitani di Santa Maria in Traspontina, la statua ha percorso Via della Conciliazione e una P.za San Pietro gremita di fedeli appartenenti ad associazioni e confraternite mariane e altri gruppi da ogni parte del mondo, fino ad arrivare al Sagrato della Basilica Vaticana; diversi canti mariani hanno accompagnato il tragitto della statua. Dopo la processione, il Papa ha raggiunto e salutato i fedeli sulla papamobile. Davanti alla statua della Madonna di Fatima, Papa Leone ha offerto delle rose dorate in onore della Madre di Dio, come i suoi predecessori fecero in diverse occasioni, alle 18:00 la preghiera del Rosario è iniziata, come previsto nel programma. La diversità delle lingue per ciascuna decina del Rosario dei Misteri Gaudiosi (italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese), il Gloria in latino e strofe dell’inno alla Madonna di Fatima nelle rispettive lingue, che hanno accompagnato la preghiera delle decine; poi il canto gregoriano della Salve Regina e le Litanie Lauretane in latino hanno creato un’atmosfera di comunione di tutti i popoli nella Chiesa attorno al Successore di Pietro, per chiedere il dono della pace, a immagine della prima comunità cristiana, rappresentata dagli Apostoli, che si riunivano e raccoglievano in preghiera con Maria, la Madre di Gesù, e altre donne nel Cenacolo (vd At 1,14). Papa Leone ha introdotto la sua riflessione dopo la preghiera mariana mettendo in evidenza quest’aspetto molto importante. In seguito, riprendendo il Magistero del Concilio Vaticano II e del predecessore San Giovanni Paolo II, Papa Leone ha mostrato il senso profondo della devozione mariana, che è guardare alle virtù evangeliche di Maria e imitarle (vdLumen Gentium 65.67), per diventare “tenda umile del Verbo, mossa solo dal vento dello Spirito” (Angelus 15 agosto 1988). Imitare le virtù di Maria significa seguire Gesù secondo l’esortazione alle Nozza di Cana:“Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5), che il Papa definisce il “testamento della Madre”. Secondo il Santo Padre queste parole sono nostra luce e guida per “fare il Vangelo”, soprattutto in questo tempo in cui Gesù è crocifisso di nuovo in tanti fratelli, affinché noi battezzati diveniamo un popolo di profeti costruttori di pace. Focalizzandosi sulle parole“Metti via la spada” (Gv 18,11), che Gesù rivolge a Pietro nell’Orto degli Olivi prima di essere arrestato, Papa Leoneha esortato tutti, grandi del mondo in primis,ad avere“l’audacia del disarmo”, che consistenel cambiamento del cuore e nell’acquisizione di un punto di vista diverso, non quello di coloro che presumono di costruire imperi con potere e denaro, imponendo la pace con guerre, bensì degli ultimi, quelli che Maria sceglie nel Canto del Magnificat, volgendo lo sguardo verso “i punti di rottura dell’umanità”. È lo stesso sguardo di Gesù, Re senza trono e senza impero, bensì solo con un piccolo spazio, dove si fa simile agli ultimi, cingendosi il grembiule e lavando i piedi ai discepoli: questo è il Regno di Cristo, alla cui base vi è, non la sopraffazione, bensì il servizio. A conclusione della riflessione, Papa Leone ha incoraggiato ad andare avanti nel cammino nella speranza con Maria, che accompagna la Chiesa instancabilmente. Al momento di riflessione del Papa ha seguito una breve Adorazione Eucaristica, durante la qualeè sceso un silenzio surreale. È stata letta solo una lettura biblica del passaggio in cui Isaia annuncia un tempo di pace, dopo vi sono statealcune preghiere in diverse lingue: tedesco, polacco e arabo. Il momento di preghiera si è concluso con la benedizione eucaristica, infine la statua della Madonna di Fatima è stata portata nella Basilica Vaticana ed è stata esposta di nuovo in piazza il giorno dopo nella Messa con le realtà mariane. Due giorni dopo la preghiera con il Papa, il 13 ottobre scorso, nella felice coincidenza con il 108° anniversario del Miracolo del Sole, che concluse il ciclo delle riconosciute apparizioni mariane a Fatima, il presidente Americano Donald J. Trump, il Presidente Egiziano al-Sisi e i leaders politici del Medioriente hanno formato l’accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza.