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Trasformiamo Cerveteri in un museo a cielo aperto con le copie delle straordinarie opere etrusche ceretane presenti nei musei di mezzo mondo

Trasformiamo Cerveteri in un museo a cielo aperto – di Giovanni Zucconi

Voglio prendere spunto da una recente affermazione pubblica della nostra Sindaca, Elena Gubetti, fatta a seguito della notizia della presenza di una copia del nostro Cratere di Eufronio in una collezione “segreta” in Vaticano: “Sarebbe bello ospitare la copia vaticana a Cerveteri”. La mia prima reazione è stata: “Perché una copia se abbiamo l’originale?”. Ma poi la mia fantasia ha preso a galoppare, fino a immaginare uno straordinario “Museo dell’Orgoglio Ceretano”. Che non deve essere necessariamente chiuso entro quattro mura. Proviamo ad immaginarcelo…

Immaginiamo di essere un turista che sta per entrare a Cerveteri, e che legge all’ingresso del paese una targa su cui c’è scritto: “Benvenuti a Cerveteri. La città museo”. Parcheggiamo la macchina, e troviamo subito un’area accoglienza dove, con nostra grande sorpresa possiamo ammirare, appese alle pareti, le splendide lastre appartenute marchese Campana, con le vivide scene di una cerimonia funebre, e quelle trovate dai fratelli Boccanera con la raffigurazione del giudizio di Paride.

Scorgiamo un custode, e gli chiediamo come mai queste lastre sono qui e non al Louvre o al British Museum. Lui sorridendo ci dice che non dobbiamo sorprenderci, perché siamo entrati nel Museo dell’Orgoglio Ceretano. Non riusciamo ancora a capire, ma ci avventuriamo nel paese dove, in una teca, possiamo osservare gli ori rinvenuti nella tomba principesca scoperta dal generale Galassi e dall’arciprete Regolini nel 1836. Ma non dovrebbero trovarsi nel Museo Gregoriano Etrusco del Vaticano? Lo sguardo si ferma poi sui due dei più belli e teneri sarcofagi degli sposi mai prodotti nell’antichità. Sono lì, accanto alle tre statuine dei sacerdoti rinvenute nella Tomba delle Cinque Sedie. Proseguendo ci troviamo davanti un’altra teca con le lucenti lamine di Pyrgi, ammirate da vicino da alcune persone che tentano inutilmente di decifrarne lo scritto. Quello laggiù è sicuramente il meraviglioso sarcofago policromo rinvenuto nella Tomba dei Sarcofagi, nella Necropoli della Banditaccia, sormontato da due splendide antefisse. E che dire di tutti busti e le teste ritrovate in località Vignali: splendidi. Giriamo ancora per ore nelle strade e nelle sale che custodiscono migliaia di vasi raffiguranti i miti greci, e scene di vita reale.

Sono così tanti, e tutti belli che dopo un po’ non riusciamo a distinguerli nella nostra memoria. Straordinario il nostro Museo dell’Orgoglio Ceretano, vero? Non sarebbe bello poterlo visitare veramente? Non so voi, ma io non mi vorrei più accontentare di essere rappresentato nel mondo dal piccolo Museo Archeologico Nazionale di Cerveteri.

Vorrei vivere in un paese orgoglioso di ostentare le proprie ricchezze “rubate” nei decenni, e acquistate dai musei più importanti del mondo, o dai privati di ogni nazionalità. Dovremmo alzare la testa e mostrare il nostro orgoglio, ricordando al mondo che quella magnificenza ci appartiene.

Sia ben chiaro. Non propongo l’impossibile e velleitaria battaglia di riportare tutti gli originali a Cerveteri. Ma un progetto molto più realistico e fattibile. Un progetto che non dovrà realizzare solo un museo, ma anche costruire una memoria collettiva che, a mio parere, manca da sempre. Chiunque abiti o visiti Cerveteri dovrà sempre avere davanti agli occhi la nostra storia e la nostra identità rubata. E davanti ad ogni teca potrà pensare: “Questa opera è appartenuta a un etrusco di Caere”.

Ma come realizzare questa gigantesco progetto di ricostruzione di una memoria collettiva?

Qui entrano in gioco i nostri bravi artisti ceretani. Abili riproduttori di opere etrusche e romane. Credo che in giro non ve ne siano di migliori nel loro campo, sia dal punto di vista tecnico che di quello artistico. Sono tutti artisti sopraffini.

Trasformiamo Cerveteri in un museo a cielo aperto

In attesa di un vero museo che potrà contenere tutto ciò che potrà tornare a Cerveteri, potremmo accontentarci di esporre, in una struttura dedicata o addirittura in tutti i luoghi pubblici cittadini, le copie delle più belle opere che adesso sono esposte nei musei di mezzo mondo. Mi immagino le nostre sale comunali, i nostri negozi, le piazze, i giardini e le passeggiate impreziosite da splendide riproduzioni di tutte le opere etrusche e romane ritrovate nelle aree archeologiche del nostro Comune.

Non avremo certo difficoltà a realizzarle, avendo a disposizione nel nostro territorio degli artigiani bravissimi in grado di creare copie belle quanto gli originali. Vasi, crateri, statue, sarcofagi, antefisse, bronzi e tutto quello che è adesso esposto negli altri musei, lo potremmo mostrare in una struttura chiusa appositamente predisposta o in ogni angolo della nostra cittadina.

Per ogni opera dovrà essere prevista una targa che indica la provenienza, l’attuale luogo di custodia, e l’artista che ha creato la copia. Che in questo modo si farebbe anche una duratura pubblicità. Ogni angolo del paese si trasformerebbe in una sala di museo a cielo aperto, creando una scenografia unica e preziosa. Un gigantesco “memento quod redeundum”, “ricordati che deve ritornare”, che alimenterà continuamente l’orgoglio della nostra identità storica, e abituerà l’opinione pubblica mondiale all’idea che tutta quella ricchezza artistica ci appartiene.

Sarà poi la fantasia dei pubblicitari che dovrà creare uno slogan per promuovere al meglio questa città che sarà sempre vestita a festa. Dove i residenti passeggeranno tra reperti etruschi e romani, e dove i turisti scopriranno ad ogni passo una nuova meraviglia. È un’idea semplice e relativamente poco costosa, ma che può rendere molto in termini di ritorno di immagine e di turismo.

Naturalmente, per ottenere l’effetto desiderato, le copie esposte dovranno essere numerose e di ottima fattura. Ed è necessario un progetto organico, elaborato da archeologi, architetti e urbanisti capaci di progettare un’efficace scenografia museale distribuita su un intero paese: non potremo limitarci a collocare semplicemente le copie dei reperti dove e come capita.

Una volta realizzato, il nostro Museo dell’Orgoglio Ceretano, adeguatamente pubblicizzato, potrà far parlare di sé il mondo intero, e potrà attirare i turisti che vorranno ammirare l’originale scenario che saremo riusciti a creare per loro. Sarà il naturale complemento al parco archeologico. Sarà un teatro dove andrà in scena l’anima nobile di Cerveteri, finalmente tornata nel suo luogo d’origine.

Sindaca Gubetti, Assessora Battafarano, a voi la parola. Ma anche a voi, Roberto Paolini, Antonio Amasio, Stefano Bonini…

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