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Cultura

Tartaday. Legambiente: “mai così tanti nidi in Italia”

La specie, a rischio estinzione, ha aumentato le nidificazioni nell’estate post lockdown sulle nostre coste

Tartaday. Legambiente: “mai così tanti nidi in Italia” –

Oggi, 13 agosto, è il Tartaday per Legambiente: il giorno in cui si festeggiano le tartarughe marine.

Il lockdown ha significato, anche per queste creature, una “rinascita”: la specie, a rischio in tutto il bacino del Mediterraneo, ha dato inizio a una serie di nidificazioni straordinarie.

Secondo Legambiente, infatti, l’estate post-Covid ha già segnato un record: sono 160 i siti individuati sulle spiagge italiane dove si schiuderanno le uova di Caretta Caretta.

Il bilancio è ancora provvisorio perché le nidificazioni andranno avanti ancora per qualche giorno, ma già è stato superato abbondantemente il numero di nidi trovato negli anni scorsi: 62 in Sicilia, 58 in Calabria, 25 in Campania, 8 in Puglia, 4 in Toscana, 3 nel Lazio. 

Uno dei motivi di questa riproduzione straordinaria potrebbe anche essere il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature. 

La specie Caretta caretta rimane comunque a rischio estinzione: si stima che ogni anno, solo nel mar Mediterraneo, muoiano oltre 40 mila esemplari per via di incidenti con le imbarcazioni, intrappolate nelle reti da pesca, impigliate negli ami e per l’ingestione di plastica scambiata per cibo.

Una volta salvate dal mare, le tartarughe ricevono cure mediche, riabilitazione e poi vengono rilasciate di nuovo nel loro habitat.

Seguendo il suo ritmo biologico, le femmine della specie, durante la notte escono per deporre le uova in buche sulle spiagge sabbiose.

Le uova si schiuderanno nei successivi 45-60 giorni ed è importante preservare il luogo di cova, per evitare che i nidi vengano calpestati.

Sono molte le organizzazioni scientifiche e ambientaliste impegnate nel monitoraggio e la messa in sicurezza dei nidi, tra cui i ‘Tartateams’ di Legambiente. Visto il proliferare di nidi quest’anno il compito dei volontari è stato di spiegare ai bagnanti quale fosse il motivo della presenza di piccoli recinti comparsi sugli arenili, per evitare la distruzione delle uova.    

Il ‘Tartaday’, organizzato da Legambiente, sarà poi una giornata in cui partecipare alle iniziative dei centri di recupero in varie parti d’Italia dall’Isola d’Elba a Manfredonia (Foggia), da Marina di Ravenna all’Asinara (Sassari), dal Cilento alle lontane isole di Lampedusa, Linosa e Filicudi passando per molti altri lidi.

L’organizzazione ambientalista inoltre permette di “adottare simbolicamente una tartaruga marina tra quelle curate e rimesse in libertà nei centri di recupero”, dove volontari e medici veterinari esperti si occupano del recupero delle tartarughe in difficoltà in mare, coinvolgendo anche la comunità dei pescatori, che dà un grande contributo nel riportare sulla terraferma tantissimi esemplari accidentalmente catturati.

FONTE AGI – IMMAGINE DI REPERTORIO

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