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Sindacati: aumentano gli anziani a Cerveteri e Ladispoli

Spi/Cgil e Uil: “C’è bisogno di nuove strategie di intervento nel sociale e nella sanità”

Sindacati: aumentano gli anziani a Cerveteri e Ladispoli –

“I sindacati pensionati della Cgil e della Uil ritengono improrogabile un piano di interventi per la popolazione anziana che nel nostro territorio, così come in tutta in Italia è in forte aumento”.

Scrivono così in un lungo comunicato stampa le due sigle sindacali

“Bastano alcuni dati demografici: dal 2011 al 2021 la popolazione over 65 anni a Cerveteri è passata dal 16,9 al 21,3 per cento e a Ladispoli dal 15,7 al 18,9 per cento. Ma sono gli ultra ottantenni a far registrare nel quinquennio un aumento significativo: a Cerveteri dal 3,3 al 6,0 per centro e a Ladispoli dal 3,5 al 5,8 per centro. Ovvio osservare che è proprio nella fascia degli ultra ottantenni che comincia ad essere rilevante il problema della riduzione delle proprie capacità psico-fisiche e del livello di autosufficienza.

La gravità del problema si rileva anche dall’aumento delle indennità di accompagnamento: negli ultimi 5 anni a Cerveteri siamo passati da 936 a 1344 persone titolari di questa indennità, a Ladispoli da 1200 a 1508. Si tratta, come è noto di persone che non sono in grado di provvedere in maniera autonoma agli atti quotidiani della vita, in gran parte anziani.

Inoltre dall’osservatorio dei nostri servizi e uffici, rileviamo che sono troppe le persone che vivono sole o in coppia, ma spesso parzialmente in grado di provvedere ai propri bisogni per le loro condizioni psico/fisiche, e prive, per molteplici motivi di una famiglia di supporto. Spesso non sono neppure in grado di curarsi correttamente, anche per le insufficienze del sistema sanitario.

La condizione di isolamento di questa fascia di popolazione dovrebbe preoccupare anche perché si tratta di un problema destinato ad aumentare e spesso sono persone che non conoscono neppure i servizi e gli aiuti che la asl, i Comuni, il distretto sociale potrebbero fornire, per alleviare i loro bisogni. Perché non si rafforza, come indica la normativa, il PUA? Un punto unico di accesso che deve aprire, per avere un senso, tutti i giorni, accogliere le persone e indirizzarle, per una presa in carico effettiva, ai servizi giusti. Per gli anziani, ma non solo, sarebbe indispensabile.

Cosa bisogna fare? Ladispoli e Cerveteri possono realizzare una strategia di intervento che miri a migliorare le condizioni di vita di chi appartiene a questa fascia di età, con le seguenti finalità:

  1. Promuovere la prevenzione delle malattie con strategie di “invecchiamento attivo”, anche in questo caso è necessario dotarsi di un specifico “Piano” all’interno del Piano sociale di zona (Art.3, comma 3 della legge regionale “ Disposizioni a tutela della promozione e della valorizzazione dell’invecchiamento attivo”);
  2. Fare pressione sulla Direzione Generale della ASL affinché il servizio di assistenza domiciliare socio-sanitario sia potenziato e qualificato;
  3. Potenziare l’assistenza domiciliare integrata (ADI) con interventi di assistenza sia sanitaria che sociale.
  4. Coinvolgere il terzo settore ed il volontariato per programmi integrati di intervento. Tutto ciò deve avere la finalità di ridurre i ricoveri in RSA dove purtroppo le persone vanno a morire, senza dimenticare quanto è successo con il covid.

Per tali ricoveri i due Comuni spendono oltre un milione di Euro, in parte rimborsati dalla Regione Lazio, ma sempre una cifra consistente. Infinitamente minore purtroppo è la spesa per le varie tipologie di assistenza domiciliare.

Noi proponiamo di mettere a punto un piano che gradualmente porti ad un’inversione della spesa. Un programma di incremento dell’assistenza domiciliare, da inserire nel Piano sociale di zona, come già detto, che aumenti le risorse a disposizione per l’assistenza domiciliare e che soprattutto curi l’informazione poiché sono troppe le persone che ne ignorano addirittura l’esistenza e così non ci sono neppure le istanze, a fronte di un problema che al contrario sta diventando sempre più grave.

In attesa che il Parlamento finalmente approvi la legge sulla non autosufficienza (voluta fortemente dai nostri sindacati da anni) Lega Spi/Cgil e Uilp chiedono con sollecitudine al Distretto Sociale e alle due amministrazioni comunali un incontro per approfondire questi temi e cominciare a dare risposte forti ed efficaci ai problemi che abbiamo riportato”.

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