«Marco finalmente ha il rispetto di tutti – ha commentato a caldo Marina Conte
«Si è finalmente dimostrato che la giustizia esiste»-
Le tremano le gambe e la voce. Bacia in cielo suo figlio che li guarda da lassù.
Per mamma Marina e papà Valerio ieri sera finalmente Marco ha ottenuto un po’ di giustizia. Tra gli abbracci, gli applausi delle centinaia di persone che hanno deciso di sostenerli fin sotto il Palazzaccio di Roma, i genitori di Marco finalmente sorridono un po’. Si torna in Corte d’Appello.
Si tornerà a parlare di omicidio volontario con dolo eventuale per chi quella drammatica sera a cavallo tra il 17 e il 18 maggio 2015, ha premuto il grilletto contro il loro amato figlio, strappandolo alla vita.
«Marco finalmente ha il rispetto di tutti – ha commentato a caldo Marina Conte – Non si può uccidere un ragazzo di 20 anni e avere una condanna a cinque anni che significa scontare forse un anno di galera.
Non posso pensare una cosa del genere».
Non può farlo per suo figlio Marco e non può farlo «per il messaggio che viene lanciato a tutti gli altri».
«Nel primo e secondo grado avevo fiducia – ha proseguito ancora Marina – Poi dopo il secondo grado ho iniziato a sperare e la mia speranza è stata l’ultima a morire. La forza di credere nella giustizia».
Quel rinvio deciso dalla Cassazione, con l’accoglimento dei ricorsi presentati dal pm e dalla parte civile, l’ha emozionata tanto. «Mi tremano le gambe. Sono felice perché Marco finalmente ha avuto un po’ di giustizia». E il pensiero di Marina vola prima alla sua mamma, rimasta da sola in casa che da quella tragica notte, dall’inizio di quell’incubo a occhi aperti, ha sempre riposto le sue speranze e la sua fiducia nella preghiera. «Avevi ragione – le ha detto Marina attraverso le telecamere presenti sotto al Palazzaccio – la preghiera ci ha aiutato».
E con lo sguardo rivolto al cielo un pensiero, quello più grande, non poteva mancare per il suo “angelo biondo”. «Bacio mio figlio che da lassù vede quanta gente gli vuole bene. È una cosa bellissima. Grazie a tutti per essere stati qua con noi».
L’emozione pervade anche papà Valerio, giunto a piazza Cavour ieri mattina senza alcun tipo di speranza. «Sono venuto senza sperare a niente.
Avevo la certezza – ha detto – che o in senso positivo o in senso negativo qualcosa sarebbe successo. Non volevo star male». Ma se Valerio la speranza ha preferito lasciarla da parte per non soffrire ancora una volta, dall’altra parte a sperare per entrambi c’ha pensato proprio sua moglie, come sottolinea lui stesso: «Marina ci sperava tantissimo. Si è finalmente dimostrato che la giustizia esiste».