First Cisl, ‘desertificazione avanza’, accelerazione con fusioni
Sempre meno filiali bancarie, nel 2024 ne sono state chiuse 508 –

Sempre meno fitta la rete degli sportelli bancari in Italia: quasi metà dei Comuni oramai è senza la presenza di un istituto di credito, e nuovi tagli potrebbero arrivare dal risiko in corso del settore.
L’allerta è del sindacato bancario First Cisl, secondo cui si rischia di allargare l’esclusione sociale delle fasce di popolazione e dei territori più fragili.
Lo scorso anno sono stati chiusi 508 sportelli e la rete è scesa sotto la soglia delle 20mila filiali, contro il massimo storico dei 34mila del 2008. Per questo i sindacati e molti enti locali parlano di ‘desertificazione bancaria’. Si tratta di una tendenza spinta, fino a un certo punto, dalla crescita dei pagamenti digitali visto che l’uso dell’internet banking è ancora piuttosto limitato nel nostro Paese. Molto dipende dal declino economico, demografico e sociale di alcuni territori, spesso in aree interne del Paese, difficile da invertire anche con politiche mirate. Al riguardo è attivo, dallo scorso anno, un tavolo di lavoro al Cnel con Abi e sindacati.
Ed è prevedibile che ora le banche, in piena febbre da fusioni, accentueranno ancora di più le chiusure. Un rischio denunciato dal segretario generale del sindacato Riccardo Colombani secondo cui a “preoccupare non è solo il numero dei comuni abbandonati, che si sta avvicinando alla metà del totale, ma anche le loro dimensioni. Il processo di ulteriore concentrazione del sistema, che si profila con le operazioni annunciate nelle ultime settimane, potrebbe portare a breve, con le sovrapposizioni tra le reti fisiche sui territori, a riduzioni di costo basate su nuovi tagli di sportelli e servizi e ad una ulteriore contrazione dell’occupazione nel settore”.
I tagli alla rete fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese, rileva il rapporto. Le regioni più colpite sono state Valle d’Aosta (- 7,5%), Umbria (- 4,3%) e Sardegna (- 3,9%). Decisamente meno pesante il conto per Emilia Romagna (- 0,9%), Calabria (- 0,6%) e Liguria, dove il saldo tra aperture e chiusure è risultato invariato.